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    Sgominata banda del buco che colpiva gioiellerie e banche di Reggio e Sicilia

     

     

    Sgominata banda del buco che colpiva gioiellerie e banche di Reggio e Sicilia, 7 arresti

    29 nov 12 Una vera e propria banda dedita a rapine e furti in banche e gioiellerie è stata sgominata questa dagli uomini della squadra mobile della Questura di Reggio Calabria che ha arrestato sette persone (una è ricercata) in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della Procura. Gli indagati nell'operazione, denominata Rolex, sono accusati di associazione a delinquere finalizzata a rapine e furti e porto e detenzione abusiva di armi. Le rapine sono state compiute tutte a Reggio e una in Sicilia.

    La banda operava indistintamente sia contro gioiellerie che contro banche, alternando la tecnica della rapina a quella del furto col buco. L'organizzazione, che è basata su due gruppi operativi, è stata sgominata dalla squadra mobile di Reggio Calabria che stamani ha arrestato sette persone (un'ottava è irreperibile), accusate di furti e rapine sia a Reggio che a Messina. La banda, secondo l'accusa, avrebbe compiuto due furti nelle gioiellerie "Giordano" e "Laura", situate su corso Garibaldi, la strada principale di Reggio, impossessandosi di numerosi orologi Rolex e di oggetti preziosi. E proprio partendo dal furto alla gioielleria "Giordano" gli investigatori sono risaliti ai componenti l'organizzazione che sarebbe stata capeggiata da Antonino Scappatura, di 53. Per compiere il furto, i banditi, nella notte tra il 6 ed il 7 febbraio 2011 si erano introdotti nel cine teatro Siracusa e da qui, attraverso un buco praticato nel muro divisorio con la fiamma ossidrica, erano entrati nella gioielleria. Le riprese effettuate dalle telecamere di sorveglianza della zona avevano permesso di individuare un gruppo di almeno sei-sette persone. Analoga tecnica era stata utilizzata per il furto alla gioielleria Laura. In entrambi i casi, i banditi avevano lasciato sul posto l'attrezzatura usata per lo scasso. Le successive indagini, svolte con intercettazioni, controlli e pedinamenti hanno portato gli investigatori a ricostruire tutta l'organizzazione. Secondo l'accusa, la banda è responsabile anche delle rapine compiuta il 14 marzo 2011 all'agenzia della Bnl di Reggio Calabria, il 5 e 21 febbraio alle gioiellerie "Versace", a Reggio Calabria, e "Nicosia", a Milazzo (Messina). In occasione della rapina alla Bnl, gli agenti, grazie alle intercettazioni, erano sul posto ed arrestarono in flagranza quattro componenti la banda. Nel corso delle indagini sono state sequestrate una pistola giocattolo modificata ad arma comune da sparo cal. 22, una pistola calibro 357 magnum, una pistola a tamburo cal. 38. Oltre a Scappatura, gli agenti della mobile hanno notificato il provvedimento restrittivo a Francesco Scalise (25), residente in Petilia Policastro (Crotone) e già detenuto; Luigi Cuzzupi (44), Graziano Calabrò (22); Manuel Iosef (28), romeno, detenuto a Caltagirone (Catania); Emanuele Alesse (35), di Roma; Fabio Cilone (36). Si è reso irreperibile Adorno Cristoforo Alati.

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