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    Convegno CGIL su scioglimento Comune Reggio con Prestipino e Greco

     

     

    Convegno CGIL su scioglimento Comune Reggio con Prestipino e Greco

    28 nov 12 "Non possiamo fare finta che certi problemi non ci siano, o ignorare che la 'ndrangheta ha un progetto politico sulla Calabria''. Lo ha detto il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria Michele Prestipino, intervenendo al convegno promosso dalla Cgil sullo scioglimento del Comune di Reggio. Citando una intercettazione del boss Giuseppe Pelle, che si lamenta "perché si deve ottenere di più rispetto alla nostra forza nella proiezione politica", Prestipino ha aggiunto: "Mi sarebbe piaciuto che queste parole avessero costituito un momento di riflessione della politica. Noi la nostra parte l'abbiamo fatta. Pelle è stato processato ed è in carcere assieme a quegli uomini politici che sono andati a bussare alla sua porta. Questo programma della 'ndrangheta per la politica non pone, dunque, solo un problema di reati. Pone problemi anche alla politica. Cosa si e' fatto? Dobbiamo esigere quali sono le risposte su questi fatti. E la stessa riflessione riguarda anche gli imprenditori. La Calabria non merita questa concezione della politica come mezzo 'supino' a disposizione delle organizzazioni criminali. Ha le risorse per reagire". Secondo Prestipino, inoltre, "chi ha a cuore le sorti del mondo del lavoro non può prescindere dall'affrontare la questione criminale. Ed affrontare la questione criminale significa nello stesso tempo affrontare la crisi economica. Il problema più serio è quel sistema che ha creato in questo contesto territoriale enormi vantaggi per molti. Un sistema che oggi non funziona più ma temo che conservi una grande capacità di riorganizzarsi, di mantenere le proprie posizioni, di tenere, nonostante aver subito una serie di colpi anche forti. Come impedire che quel sistema, che è un sistema criminale, parte integrante di questo territorio, composto da 'ndrangheta, parte imprenditoriale, continui a produrre i vantaggi che e' stato finora in grado di offrire? Non possiamo limitarci a dire che questo 'sistema' non può più funzionare. Dobbiamo sforzarci di capire cosa c'é dentro. Non è un compito che spetta alla magistratura. A noi spetta il compito di accertare le responsabilità penali, non possiamo andare oltre". "La verità - ha sostenuto Prestipino - è che questo sistema ha alla base un blocco sociale importante, improduttivo, che si fonda sullo sfruttamento delle rendite parassitarie, sul ritorno clientelare dei flussi di spesa. Ed è su questo che bisogna incidere. Se si riuscisse a creare il germe di una nuova imprenditorialità a partire dal meridione, allora verrebbero meno le condizioni perché quel sistema continui ad esistere, basato su un 'cemento' che coniuga illegalità, criminalità economica, mala gestione delle risorse, evasione fiscale, per determinare, appunto, vantaggi. Quando diciamo 'ognuno deve fare la propria parte', diciamo appunto questo. Anche la politica deve fare la sua parte".

    Procuratore Greco "Singolare meraviglia su legami nrangheta al nord". "Trovo singolare che ci si meravigli dei legami tra criminalità organizzata lombarda e calabrese. Chi conosce un po' la storia italiana sa benissimo che la Lombardia è stata sempre terreno di conquista sin dai tempi di Sindona e Calvi". Queste le considerazioni di Francesco Greco, Procuratore della Repubblica aggiunto di Milano, a margine di un convegno organizzato dalla Cgil a Reggio Calabria sullo scioglimento per contiguità mafiose del Comune di Reggio. "Meravigliarsi del fatto - ha aggiunto Greco - che in Lombardia oggi si scoprono questo tipo di realtà è davvero singolare. Il vero problema è mantenere sempre altissimo il livello di controllo sul territorio e delle istituzioni. Noi ci troviamo di fronte ad un fenomeno enorme, un fatto criminale grandissimo che è rappresentato dalla criminalità economica all'interno della quale c'é anche la criminalità mafiosa. Diverso è capire quale delle due comanda l'altra. E' una situazione che riguarda Reggio come riguarda Milano. Il problema del controllo degli appalti e quello dei traffici finanziari illeciti è un problema complesso e come questo si pone con la pubblica amministrazione o la politica. Non è che possiamo risolvere tutto noi, dopo aver fatto 'mani pulite'. Nonostante oltre quattromila indagati la corruzione non è che sia finita in Italia. C'é molto da fare, molto si è fatto. Molto in alcuni campi e poco in altri. C'é bisogno di norme più efficaci nei confronti della criminalità economica ma anche di una capacità degli organismi dello Stato di interagire fra loro e non andare ciascuno per la propria strada. C'é bisogno di aumentare la professionalità degli investigatori perché la partita si gioca sui terreni complessi di flussi finanziari. Per questo la professionalità di coloro che si occupano della criminalità economica deve essere adeguata".

    Sorrentino "Intervenire su legge appalti". ''Il commissariamento della città di Reggio Calabria è un'opportunità. Ma questa opportunità intendiamo verificarla quotidianamente". Lo ha detto Serena Sorrentino, segretario nazionale Cgil, chiudendo a Reggio Calabria il convegno su "Commissariamento: Una nuova opportunità per Reggio. Ripartire dalla legalità per il lavoro. Calabria e Lombardia insieme". "Non c'é bisogno soltanto - ha aggiunto - di un risanamento di tipo economico. La politica dei due tempi, prima quello del risanamento economico e poi quella di bonifica e di prevenzione rispetto ai settori dell'amministrazione che hanno permesso infiltrazioni, è assolutamente negativa in questa fase. E' una idea che non dà il segno della discontinuità, necessaria in questa fase. Incalzeremo la Commissione affinché in tempi celeri dia un segno di discontinuità rispetto alla contaminazione fra l'interesse economico illegale e criminale e l'attività di garanzia e di tutela dei cittadini. Dobbiamo risanare la frattura fra il ripristino della legalità e il non peggioramento delle condizioni di vita dei cittadini". Serena Sorrentino, poi, "rispetto all'evidenza di numerose inchieste giudiziarie che documentano l'infiltrazione di settori sempre più pervasivi dell'economia criminale negli appalti pubblici", ha chiesto "alla Regione Calabria di dotarsi di una legge sugli appalti, e che a livello nazionale si dia seguito al più presto al nuovo codice sugli appalti, approvato in prima istanza dal Consiglio dei Ministri. Ma c'é bisogno che sul tema delle interdittive si faccia un lavoro diverso, che significa parlare di Expo a Milano, dove gli interessi sono tanti, del sistema sanitario, e degli appalti per la realizzazione delle opere pubbliche che in Calabria possono essere una opportunità di crescita e di sviluppo". "Il principio sul quale si vince la battaglia culturale per la legalità - ha concluso Sorrentino - è che dove c'é legalità si può costruire sviluppo e lavoro. Un principio che richiama alla responsabilità degli imprenditori rispetto agli investimenti che fanno, e noi come sindacato, che è pronto a fare la propria parte"

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