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    Truffa a UE e Inps per 2.5 mln e caporalato, 8 arresti dei CC nel reggino

     

     

    Truffa a UE e Inps per 2.5 mln e caporalato, 8 arresti dei CC nel reggino

    21 nov 12 I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, del Gruppo tutela del lavoro di Napoli, del Nucleo antifrodi di Salerno e della sezione di pg della Procura di Palmi hanno eseguito sette ordinanze di custodia cautelate in carcere ed una ai domiciliari emesse dal Gip di Palmi Paolo Ramondino. Gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie di truffe oltre a episodi di caporalato. L'associazione era dedita alle truffe all'Inps ed alla Ue e secondo l'accusa si era impossessata illecitamente di circa 2,5 milioni di euro. Oltre agli arrestati, nell'inchiesta, coordinata dalla Procura di Palmi, sono indagate in stato di libertà 35 persone. Dalle indagini è emerso che la banda truffava l'Inps con la fittizia instaurazione di rapporti di bracciantato agricolo, oltre a frodare Unione Europea e Agea per l'indebita percezione di contributi comunitari e regionali. I componenti dell'organizzazione, inoltre, sono accusati di una serie di reati contro la fede pubblica con la stipula di contratti di affitto o comodato di fondi rustici fittizi grazie alla contraffazione della firma di proprietari terrieri ignari o, addirittura, già deceduti, e di quelle di funzionari pubblici e del timbro di uffici comunali per far risultare come autenticate le firme apposte dai proprietari terrieri. Agli otto arrestati la Procura della Repubblica di Palmi contesta anche l'abusivo trattamento di dati riservati.

    Aziende senza terra assumevano braccianti. Coinvolto patronato. Aziende agricole inesistenti, prive di terreni agricoli, che assumevano solo sulla carta numerosi braccianti agricoli. Era questo il meccanismo messo in atto dall'organizzazione sgominata stamani in Calabria dai carabinieri, che hanno arrestato otto persone una delle quali posta ai domiciliari (la rappresentante del patronato Cgil di Cittanova), per portare a termine una truffa da 2,5 milioni di euro ai danni dell'Inps e dell'Agea. Le indagini hanno permesso di accertare che l'organizzazione era dotata di una struttura stabile composta da una pluralità di soggetti, ognuno con un proprio ruolo. I braccianti beneficiati dall'assunzione virtuale 'compravano' le giornate di lavoro e i relativi benefici previdenziali, assistenziali e pensionistici, versando una "tangente" in denaro sia a coloro i quali avevano favorito l'assunzione, sia al datore di lavoro, corrispondente all'importo che avrebbero dovuto percepire come indennità di disoccupazione agricola l'anno successivo alla fittizia assunzione. Il guadagno illecito per i finti braccianti consisteva nell'acquisizione dei diritti pensionistici. Le indagini, condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, del Gruppo tutela del lavoro di Napoli, del Nucleo antifrodi di Salerno e della Sezione di pg della Procura di Palmi, si sono avvalse anche della collaborazione di uno degli indagati che ha deciso di parlare con gli inquirenti. Due indagati, D.S. e L.L., coadiuvati dalle collaboratrici Francesca Anselmo e Vanessa Morano, avevano il compito di effettuare la "denuncia" agli uffici Inps di Reggio Calabria dell'instaurazione di fittizi rapporti di lavoro. La rappresentante del patronato Cgil di Cittanova, Rosangela Galluccio (posta ai domiciliari) reclutava e segnalava i lavoratori a fronte della promessa di pagamento di duemila euro a persona, da parte dei braccianti agricoli fittiziamente assunti. Un ruolo determinante era ricoperto dai titolari effettivi o di fatto delle aziende agricole - Arturo Corso, Giuseppe Sibio, Angelo Valenzisi, Salvatore Pepé e Vincenzo Frisina, che provvedevano al reclutamento e alla segnalazione delle persone disposte a figurare fittiziamente come avventizi assunti nel settore del bracciantato agricolo. Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati documenti e computer. Gli arresti di oggi si inseriscano in un'attività più ampia che la Procura di Palmi sta conducendo sui braccianti fittizi che ha portato alla luce anche casi di voto di scambio o corruzione elettorale, che, in altre indagini, hanno portato alla richiesta di rinvio a giudizio di esponenti politici, quali l'ex sindaco di Molochio. "Quella di oggi - ha detto il procuratore della Repubblica di Palmi Giuseppe Creazzo che, insieme ai pm Antonio D'Amato e Giulia Pantano, ha coordinato le indagini - è un'inchiesta importante perché abbiamo scoperto coloro che organizzavano le truffe e per la collaborazione di uno degli indagati. E' importante anche la collaborazione ed il lavoro sinergico svolto tra diverse forze di pg dei carabinieri".

    CGIL: Arrestata sconosciuta a sindacato. "In riferimento alla notizia apparsa su diversi giornali in data odierna, si vuole precisare che la signora Rosangela Galluccio è persona completamente sconosciuta alla Cgil e al patronato Inca, si sottolinea, pertanto, che non ha collaborazioni di nessun titolo con la stessa organizzazione sindacale". E' quanto si legge in una nota della segreteria confederale Cgil Piana di Gioia Tauro e del Patronato Inca-Cgil Piana di Gioia Tauro. "Si coglie, invece, l'occasione - prosegue la nota - per fare un plauso alle forze dell'ordine e alla magistratura, per il lavoro svolto e per l'aver evidenziato e portato alla luce fatti su argomenti che noi quotidianamente combattiamo".

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