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    Arrestato il boss Ettore Lanzino

     

    Il boss Ettore Lanzino letteralmente trasformato con baffi e pizzetto

     

    Arrestato il boss Ettore Lanzino assieme a lui il suo luogotenete Di Puppo

    16 nov 12 Il boss Ettore Lanzino, di 57 anni, latitante da quattro anni, ritenuto il capo dell'omonima cosca di 'ndrangheta, l'ultimo dei capi del cosentino ancora libero, è stato arrestato stasera dopo quattro anni di ricerche. A bloccarlo, in un appartamento in un quartiere residenziale di Rende, alle porte di Cosenza, sono stati i carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza e del Ros, con la collaborazione dei "Cacciatori". Lanzino, il cui nome era inserito nell'elenco dei 100 ricercati più pericolosi d'Italia, con i connotati cambiati, rispetto alle foto segnaletiche, aveva un paio di baffi e dil cosidetto msocone sotto il labbro inferiore, non ha opposto resistenza e si è fatto portare via dai militari. Nella stessa zona, nell'aprile scorso, era stata arrestata un'altra "primula rossa" della 'ndrangheta, Franco Presta, ritenuto uno stretto alleato dello stesso Lanzino. Il boss era nel mirino dei carabinieri e sfuggì per un soffio alla cattura nei mesi scorsi prima in una zona di Sibari dove si era nascosto e poi in un condominio di Montalto. Questo pomeriggio invece i militari sono arrivati a colpo sicuro, dopo una serie di pedinamenti, nel suo nascondiglio di via Busento a Rende. In una casa, circondata da diversi palazzi, di cui occupava il piano terra e la mansarda. A lui i militari sono giunti dopo aver seguito mosse e abitudini degli uomini che gli stavano vicino e lo coprivano. Tensione si è vissuta al momento del trasferimento in carcere con i familiari ad attenderlo all'uscita della caserma dei carabinieri. La figlia al momento dell'uscita gli ha gridato "Sei un eroe papà". Poi alcuni familiari si sono avvicinati alle auto che si dirigevano presso la casa circondaraile gridando. Uno di loro è stato fermato. Nei confronti dl Lanzino, in totale, erano pendenti quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa ed omicidio. E nell'aprile scorso, inoltre, è stato condannato all'ergastolo in primo grado dalla Corte d'assise di Cosenza come mandante di due omicidi compiuti nel 1999 e inseriti nell'ambito dello scontro tra cosche di Cosenza e della zona tirrenica per il controllo degli appalti. Il latitante, nel momento dell'arresto, non era solo. Con lui c'era quello che gli investigatori indicano come il suo luogotenente, Umberto Di Puppo, che è stato arrestato per favoreggiamentoe Renato Mazzulla che stava rifornendo il boss. Umberto di Puppo è il fratello di Michele Di Puppo, indicato come un elemento di spicco della criminalità organizzata e coinvolto nell'inchiesta che ieri ha portato agli arresti domiciliari il consigliere provinciale di Cosenza del Pd Umberto Bernaudo e l'ex assessore ed ex consigliere provinciale Pietro Paolo Ruffolo, rispettivamente ex sindaco ed assessore del Comune di Rende. Inchiesta incentrata sulla trasformazione della cooperativa Rende 2000 nella società Rende Servizi srl, che gestisce i servizi del Comune di Rende. Un'operazione finalizzata, secondo l'accusa, all'assunzione di familiari ed esponenti della cosca Lanzino-Presta-Di Puppo, i quali avrebbero garantito a Bernaudo e Ruffolo l'appoggio elettorale in occasione delle elezioni provinciali del 2009. Lo stesso Lanzino, sino al momento in cui si è dato alla latitanza, figurava tra i dipendenti della cooperativa. I particolari della cattura di Lanzino saranno resi noti domani, ma intanto, il procuratore della Repubblica e capo della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, ha sottolineato come con la cattura del latitante "lo Stato si riappropria del territorio di Cosenza e di Rende".

    Video conferenza arresto lanzino

    --- Video Il video degli arresti

    Di Puppo

    Mazzulla

    L'arresto. Il latitante Ettore Lanzino, ritenuto il capo dell'omonima cosca di 'ndrangheta e ricercato dal 2008, e' stato arrestato oggi pomeriggio nella zona di Rende nel corso di una vasta operazione condotta dai carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza e del Ros, con la collaborazione dei "Cacciatori". Lanzino, di 57 anni, era considerato l'ultimo boss ancora latitante della 'ndrangheta cosentina. L'ormai ex latitante è stato bloccato in un appartamento a Rende. A lui i carabinieri sono giunti dopo mesi e mesi di pedinamenti ed intercettazioni e dall'analisi dei dati acquisiti. Al momento dell'arresto Lanzino non era solo ed i carabinieri hanno fermato, il suo luogotennete Di Puppo, Renato Mazzulla ed altre persone per favoreggiamento. Lanzino era ricercato per quattro ordinanze di custodia cautelare per associazione mafiosa ed omicidio. Nell'aprile scorso, inoltre, era stato condannato all'ergastolo in primo grado dalla Corte d'assise di Cosenza come mandante di due omicidi compiuti nel 1999 e inseriti nell'ambito dello scontro tra cosche di Cosenza e della zona tirrenica per il controllo degli appalti.

    Tra i 100 latitanti più ricercati d'Italia. Ettore Lanzino, il latitante arrestato stasera dai carabinieri del reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza, del Ros e dei "Cacciatori", è stato bloccato in uno stabile in un quartiere signorile di Rende. Il nome di Lanzino era inserito nell'elenco dei 100 ricercati più pericolosi. Nel momento dell'irruzione dei carabinieri, Lanzino non ha opposto resistenza. Insieme a lui c'era quello che gli investigatori indicano come il suo luogotenente, Umberto Di Puppo, che è stato arrestato per favoreggiamento. Lanzino è stato bloccato nella stessa zona in cui, nell'aprile scorso, fu arrestato dalla polizia un altro latitante, Franco Presta, ritenuto uno stretto alleato dello stesso Lanzino. I particolari dell'operazione che ha portato alla cattura del latitante saranno resi noti domani nel corso di una conferenza stampa in programma alle 10.30 al Comando provinciale dei carabinieri di Cosenza.

    DDA: Stato si riapprorpia del territorio. ''Con la cattura di Ettore Lanzino lo stato si riappropria del territorio di Cosenza e di Rende". Lo ha detto all'ANSA il Procuratore della Repubblica e capo della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo. "Il Ros ed i carabinieri del Comando provinciale di Cosenza - ha aggiunto - hanno compiuto una grossa operazione. L'arresto di Lanzino non è stato certo un caso ma è il frutto di una intensa attività che andava avanti da giorni e che ci ha portato a localizzarlo nella zona dove poi lo abbiamo arrestato". "Ai carabinieri ed ai colleghi della Dda che hanno coordinato l'attività - ha concluso Lombardo - va tutto il plauso per questa brillante operazione. Da parte mia c'é piena soddisfazione per questo arresto, che azzera totalmente i latitanti nella zona del cosentino".

    Di Puppo il luogotenetenella gestiva coop di Rende. Umberto Di Puppo arrestato stasera mentre era in compagnia del boss latitante della 'ndrangheta cosentina Ettore Lanzino, e ritenuto il suo luogotenente, è il fratello di Michele Di Puppo, indicato come un elemento di spicco della criminalità organizzata e coinvolto nell'inchiesta che ieri ha portato agli arresti domiciliari il consigliere provinciale del Pd Umberto Bernaudo e l'ex assessore ed ex consigliere Pietro Paolo Ruffolo, rispettivamente ex sindaco ed assessore del Comune di Rende. Quest'ultima inchiesta è concentrata sulla trasformazione della cooperativa Rende 2000 nella società Rende Servizi srl, che gestisce i servizi del Comune di Rende cosentino. Una operazione finalizzata quasi esclusivamente, secondo l'accusa, all'assunzione di familiari ed esponenti della cosca Lanzino-Presta-Di Puppo i quali avrebbero garantito a Bernaudo e Ruffolo l'appoggio elettorale in occasione delle elezioni provinciali del 2009. Lo stesso Lanzino, inoltre, sino al momento in cui, nel 2008, si è dato alla latitanza, figurava tra i dipendenti della cooperativa Rende 2000 sulle cui ceneri nacque la società Rende servizi srl. Il rapporto di lavoro si interruppe con la fuga del boss. Nell'elenco dei dipendenti della cooperativa compare anche Ida Cundari, figliastra di Ettore Lanzino, la quale ha percepito nel 2009 dalla Rende Servizi un'indennità di mille euro per "supporto alle attività amministrative fino al 30 ottobre 2009", quale lavoratrice occasionale.

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