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    Resti madre e figlia in villa, in famiglia rapporti non sereni

     

     

    Resti madre e figlia in villa, in famiglia rapporti non sereni

    14 nov 12 Quando ha incontrato il suo legale Domenico Belmonte, 72 anni, ex direttore sanitario del carcere napoletano di Poggioreale, ha ribadito con forza che lui non sa nulla della morte della moglie e della figlia, i cui corpi sono stati ritrovati in una villetta di Castel Volturno. Ma dalla scorsa notte Belmonte è in una cella a Santa Maria Capua Vetere (Caserta) in esecuzione di un provvedimento di fermo. E sotto indagine è finito anche l'ex marito della figlia, Salvatore Di Maiolo. I cadaveri di Elisabetta Grande e Maria Belmonte, scomparse dal lontano 2004, ieri mattina sono stati ritrovati in una camera d'aria della villetta di Baia Verde, a Castel Volturno, che in tutti questi anni è stata regolarmente abitata dall'ex dirigente sanitario del penitenziario partenopeo. Belmonte però ha affermato di aver pensato che si erano allontanate volontariamente da casa e di non aver denunciato, solo per vergogna, la loro scomparsa, per non ammettere di essere stato abbandonato. E ancora di non aver mai avvertito il cattivo odore emanato dai due cadaveri. Particolare che però gli investigatori ritengono improbabile perché la 'botola- presa d'arià era proprio sotto il pavimento. Dalle indagini emerge che però i rapporti tra l'uomo, sua moglie e la figlia non erano sereni. Elisabetta Grande gli contestava di essere poco presente perché troppo dedito al suo lavoro. Per questo motivo in passato lui avrebbero vissuto per diversi mesi nella casa del centro storico di Napoli e la moglie, con la figlia, nella villetta di Baia Verde, dove le due avrebbero cercato di avviare, ma senza successo, un'attività commerciale. Gli aspetti da chiarire, comunque, sono ancora tanti. Le due donne sarebbero state affette dalla depressione, un male le cui cause sono però tutte da accertare. Belmonte, originario come la moglie di Catanzaro, è stato in servizio a Poggioreale. Apprezzato per la sua professionalità, l'uomo però non aveva frequenti rapporti con i colleghi e con gli altri operatori penitenziari. E benché avesse da tempo lasciato il servizio attivo non aveva mai avviato le pratiche per percepire la pensione. Così ha vissuto per anni nella villetta di Castel Volturno, in condizioni assai precarie. E nel corso degli anni non è mai stato prelevato del denaro dal conto corrente della moglie, dove in questi anni è stata accumulata una somma di circa 150mila euro. In mattinata, Belmonte ha incontrato in carcere il suo legale, Rocco Trombetti al quale è apparso molto provato ma determinato a difendersi. Lo farà nelle prossime ore nel corso dell'interrogatorio per la convalida del provvedimento emesso dal sostituto procuratore Silvio Marco Guarriello. Oggi, intanto, è proseguito il lavoro degli investigatori che hanno sentito alcune persone ed hanno perquisito l'abitazione di Napoli della famiglia Belmonte. L'obiettivo è quello di accertare quando le due donne sono state viste per l'ultima volta tra Napoli e Castel Volturno. Intanto questa sera a 'Chi l'ha Vistò Bruno Belmonte, il fratello di Domenico, ha detto che il fratello "é stato un bravo medico" ed aveva trovato una cura per la cura delle malattia della moglie e della figlia.

    Rapporti non sereni. Il rapporto tra Domenico Belmonte e la moglie non era affatto sereno. E' quanto ha confermato lo stesso uomo dalla scorsa notte sottoposto a fermo perché gravemente indiziato della morte delle due donne, i cui cadaveri sono stati trovati in una intercapedine della villetta di Baia Verde, a Castel Volturno nel Casertano. Belmonte ha anche detto che molto spesso lui e la moglie vivevano di fatto separati: lui si intratteneva nella sua casa nel centro storico di Napoli mentre la moglie e la figlia erano a Castel Volturno. L'uomo, ex direttore sanitario del carcere di Poggioreale, ha anche ricordato che la moglie gli rimproverava di pensare solo al lavoro.

    Impossibile accedere alla villa. Domenico Belmonte, sentito a lungo nel pomeriggio di ieri e fermato dalla polizia la notte scorsa perché indiziato dell'omicidio della moglie, Elisabetta Grande, e della moglie Maria Belmonte, ha asserito che non si sarebbe mai accorto della presenza dei due cadaveri. Ma a giudizio degli investigatori, proprio perché lo sportellino dell'intercapedine dove sono stati trovati i cadaveri è proprio sotto l' abitazione, l'uomo avrebbe dovuto sentire cattivi odori dovuti alla putrefazione dei corpi. Per gli investigatori è da escludere che altri abbiano potuto portare i cadaveri delle due donne nella villetta di Baia Verde, a Castelvolturno (Ce) e collocarli nell'intercapedine dove sono stati ritrovati.

    Madre e figlia vittime della depressione. Sia Maria Belmonte che la mamma Elisabetta Grande sono state vittime della depressione per lungo tempo. E' quanto hanno accertato gli investigatori nel corso delle indagini relative alla loro scomparsa. I cadaveri delle due donne sono state trovate ieri mattina in una villetta di Baia Verde, sul litorale domizio, che è stata abitata negli ultimi anni da Domenico Belmonte, padre della prima e marito della seconda. Una lunga storia di depressione alla cui base vi potrebbero essere diverse cause che sono, al momento, ancora in via di accertamento da parte degli uomini della Squadra Mobile della Questura di Caserta, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Silvio Marco Guariello. E proprio un libro sulla cura della depressione è stato travato aperto sul tavolo nel patio della villetta di Baia Verde.

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