NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Sindaci del Pollino da Catricalà. Domani in Cdm stato emergenza

     

     

    Sindaci del Pollino da Catricalà. Domani in Cdm stato emergenza

    08 nov 12 Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà porterà domani in Consiglio dei ministri la proposta di dichiarare lo stato di emergenza per i territori di Calabria e Basilicata colpiti dal terremoto del 26 ottobre e interessanti da circa due anni da uno sciame sismico. Il Cdm valuterà la proposta e potrebbe approvarla già domani. E' quanto è emerso nella riunione svoltasi a Palazzo Chigi tra una delegazione di amministratori locali e Catricalà. Inserire nella legge di stabilità una norma ad hoc per istituire un fondo presso la Presidenza del Consiglio dei ministri per le aree di Calabria e Basilicata colpite dal terremoto del 26 ottobre e interessate da circa due anni da uno sciame sismico. Questa la proposta avanzata dalla delegazione di sindaci e amministratori locali che ha incontrato questo pomeriggio il sottosegretario Antonio Catricalà. La cifra ipotizzata - spiegano i partecipanti all'incontro - è intorno ai 10 milioni di euro. Nell'incontro di oggi non si è parlato nel dettaglio di cifre, anche perché, come spiegano i rappresentanti degli enti locali che vi hanno partecipato, per ora è stata fatta una prima ricognizione dei danni, ma serve una valutazione più attenta per quantificarli esattamente. Allo stesso tempo però "abbiamo proposto l'istituzione di un fondo da stanziare all'interno della legge di stabilità", spiega Franco Torchia, sottosegretario regionale calabrese alla protezione civile. "Nel nostro territorio dobbiamo fronteggiare - aggiunge - ci sono circa 200 ordinanze di sgombero; c'è un crollo delle prenotazioni turistico-alberghiere già per il prossimo Natale e quindi la necessità di supportare il settore; e c'è un problema legato alla ricostruzione e alla riqualificazione degli edifici. Per tutto questo, anche i termini previsti dallo stato di emergenza, ossia 90 giorni rinnovabili con altri 60, non sono sufficienti né sono compatibili - sottolinea Torchia - con uno sciame sismico che non si arresta e con la terra che continua a tremare". Da qui la richiesta di istituire un fondo ad hoc: secondo una stima dei rappresentanti locali, servirebbero almeno 10 milioni.

    Sindaci "Dopo emergenza serve seconda fase". "In questa prima fase siamo soddisfatti ma se non si apre una fase due anche la dichiarazione di stato di emergenza non basta".Lo ha dichiarato al termine dell' incontro a palazzo Chigi sul terremoto nel Pollino il sindaco di Mormanno (Cosenza), Guglielmo Armentano. "Il sottosegretario Catricalà si è detto ottimista e si è impegnato domani a portare in Cdm la proposta di stato di emergenza, che potrebbe essere approvata già domani. Ma resta il problema di mettere in sicurezza e adeguare ai parametri antisismici gli edifici, anche perché lo sciame sismico continua". "E' importante impegnare ora una cifra per la messa in sicurezza, anche perché altrimenti dopo in caso di crolli spenderemmo di più", aggiunge il sindaco di Rotonda (Potenza) Giovanni Pandolfi. Mormanno e Rotonda, entrambi paesi con poco più di tremila abitanti, sono tra i centri più colpiti dai fenomeni sismici che interessano quest'area. "Ci aspettiamo che domani - aggiunge il presidente dell'ente parco del Pollino, Mimmo Pappaterra - accolga la richiesta di stato di emergenza e che il governo prenda coscienza della situazione del nostro territorio: l'incontro di oggi è stato fruttuoso e Catricalà si è impegnato in tal senso. Poi bisogna lavorare per fronteggiare concretamente la situazione".

    Torchia "10 mln spese prima accoglienza". "L'incontro romano sui problemi del terremoto del Pollino si è concluso positivamente". Lo ha affermato - informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta regionale - il sottosegretario alla Presidenza della Regione, con delega alla Protezione Civile, Franco Torchia, a conclusione dell'incontro, al quale ha partecipato in rappresentanza del Presidente Scopelliti, con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Antonio Catricalà. "Ho ringraziato il sottosegretario Catricalà - ha aggiunto Torchia - il quale si è impegnato a portare alla riunione del Consiglio dei Ministri di domani la dichiarazione dello Stato di emergenza, chiedendo lo stanziamento di dieci milioni di euro per le spese di prima accoglienza e di soccorso alla popolazione, ovviamente con la speranza di poter superare gli ostacoli e le perplessità che potrebbero venire dal Ministero dell'Economia". Catricalà ha recepito positivamente anche la richiesta di Torchia sulla istituzione di un Fondo nazionale per le aree terremotate, attraverso la predisposizione di una norma successiva allo Stato di emergenza per individuare le risorse da mettere a disposizione per la messa in sicurezza degli edifici. "Si tratta - ha detto Torchia - ovviamente, di un percorso che richiede l'impegno di tutti ed in particolare delle stesse regioni interessate".

    Intesa Regione Basilicata. Il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, e il vicepresidente, Agatino Mancusi, hanno espresso l'intesa della Regione Basilicata al Governo per l'ottenimento della dichiarazione di stato di emergenza per il terremoto del Pollino. "Riteniamo tuttavia - hanno spiegato De Filippo e Mancusi - che questa strada non sia di per sé sufficiente ad affrontare la questione in modo corretto, poiché risolvere le emergenze determinate dalla scossa del 26 ottobre scorso non basta. Alla luce della situazione sismica della zona - hanno aggiunto - la parte più consistente dell'attività deve essere quella di messa in sicurezza del territorio e del patrimonio edilizio, portando avanti e rafforzando un'azione già fatta per essere certi che anche eventi futuri trovino quei territori pronti e le popolazioni siano tutelate, ed è su questo che ci aspettiamo ulteriori provvedimenti". Per i rappresentanti della giunta regionale lucana, "la scelta del Governo di attivare le procedure per la dichiarazione dello Stato di emergenza è sicuramente un segnale di attenzione alle aree colpite dal sisma e alle due Regioni di cui fanno parte, ma se il tutto si risolvesse nell'automatico aumento delle accise sui carburanti nei due territori per finanziare gli interventi, a danno dell'economia delle famiglie e della competitività dei sistemi produttivi, l'attenzione potrebbe trasformarsi in beffa e anche di questo - hanno concluso - chiediamo si tenga conto"

    Tutto domani. Sarà presentata domani in Consiglio dei ministri la proposta di dichiarare lo stato di emergenza per i territori di Calabria e Basilicata colpiti dal terremoto del 26 ottobre e interessanti da circa due anni da uno sciame sismico. A farsene portavoce sarà il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, che oggi ha incontrato una delegazione di rappresentanti degli enti locali, e non è detto che già domani il Cdm non possa approvarla. Sindaci e amministratori locali considerano questo un primo passo necessario per ridare fiato al territorio. "Ma poi ci vorrà una fase due, altrimenti anche l'emergenza non basterà", avverte, Guglielmo Armentano, primo cittadino di Mormanno, il paese del Cosentino che insieme al centro lucano di Rotonda è il più segnato dal sisma. "Catricalà si è impegnato a portare al Cdm di domani la dichiarazione dello Stato di emergenza, chiedendo lo stanziamento di 10 milioni di euro per la prima accoglienza e il soccorso alla popolazione", aggiunge il sottosegretario alla Presidenza della Regione, con delega alla Protezione Civile, Franco Torchia. Sindaci e amministratori sono complessivamente soddisfatti dell'incontro odierno e si aspettano che domani il governo vari lo stato di emergenza. Ma chiedono anche un provvedimento ad hoc da inserire nella legge di stabilità per istituire un fondo presso la Presidenza del Consiglio da mettere a disposizione per la messa in sicurezza degli edifici. Anche se, ammettono, parlare di cifre è ancora prematuro, perché per ora è stata fatta una prima ricognizione dei danni, ma serve una valutazione più attenta per quantificarli esattamente. Stanziare una cifra ora, però, può essere importante anche per "evitare spese maggiori domani in caso di crolli", osserva il sindaco di Rotonda (Potenza) Giovanni Pandolfi. Primi cittadini e amministratori devono far fronte, in questa fase, a centinaia di sgombero; a un crollo delle prenotazioni turistico-alberghiere già per il prossimo Natale; e al più ampio problema legato alla ricostruzione e alla riqualificazione degli edifici. "Per tutto questo, anche i termini previsti dallo stato di emergenza, ossia 90 giorni rinnovabili con altri 60, non sono sufficienti né sono compatibili - sottolinea Torchia - con uno sciame sismico che non si arresta e con la terra che continua a tremare"

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore