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    Nuova proroga dal Tavolo Massicci, soddisfatta la Giunta. "fallimento" per PD

     

     

    Nuova proroga dal Tavolo Massicci, soddisfatta la Giunta, "è fallimento" per PD

    08 nov 12 Il tavolo di verifica degli adempimenti, nell'incontro di ieri a Roma - informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta regionale - ha preso atto dei passi avanti compiuti dalla Regione Calabria nel risanamento dei conti della sanità. Per il 2012, infatti, si prospetta un disavanzo di circa 85 milioni di euro, rispetto ai 254 milioni del 2009, ai 219 del 2010 ed ai 110 milioni di euro di disavanzo del 2011. A tutto questo bisogna inoltre tener conto della diminuzione di assegnazione di fondo sanitario di circa 30 milioni. "Questo risultato è frutto delle intense azioni effettuate nel triennio del piano e soprattutto della intensificazione del lavoro nell'ultimo biennio. Al termine della riunione romana, il commissario ad acta per il piano di rientro Giuseppe Scopelliti, ed i sub commissari Luigi D'Elia e Luciano Pezzi hanno espresso soddisfazione per i risultati raggiunti che consentono, da una parte, un possibile alleggerimento della fiscalità a carico dei cittadini e dall'altra una diversa destinazione di una parte di tali entrate (che oggi coprono il disavanzo sanitario per circa 115 milioni) ad altri investimenti, tra cui occupazione giovanile, lavori pubblici, servizi sociali. Per ciò che concerne il riassetto delle reti assistenziali è stata rilevata una certa disomogeneità a livello regionale nell'attuazione dei decreti commissariali che ha rallentato l'attuazione della nuova organizzazione configurata dal decreto 18/2010. Pertanto, al fine di assicurare omogeneità al servizio sanitario su tutto il territorio calabrese e garantire a tutti i cittadini nuovi e qualificati livelli di assistenza i Ministeri hanno chiesto alla struttura commissariale la predisposizione di un programma operativo triennale. Infatti, il meccanismo di gestione del Piano di Rientro prevede che:'Per le regioni già sottoposte ai piani di rientro e già commissariate alla data di entrata in vigore della presente legge restano fermi l'assetto della gestione commissariale previgente per la prosecuzione del piano di rientro, secondo programmi operativi, coerenti con gli obiettivi finanziari programmati, predisposti dal commissario ad acta, nonché le relative azioni di supporto contabile e gestionalé. La Regione Calabria si sta operando per presentare il nuovo programma operativo, come richiesto dal Tavolo di verifica e previsto dalla legge per portare a termine gli obiettivi prefissati, dando continuità alle azioni già avviate"

    Criteri su ospedali sono linee guida. Quelle date dal ministero della Salute alle Regioni sulle riduzioni dei posti letto da fare negli ospedali "sono più delle linee guida. Andranno poi fatte delle valutazioni caso per caso, Regione per Regione, sull'opportunità di applicarle in modo più pesante o leggero". Questo il giudizio di Luca Coletto, coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, sul regolamento che definisce gli standard dell'assistenza ospedaliera. "Noi nel Veneto - spiega Coletto, che è anche assessore alla Sanità della regione - nel nostro piano abbiamo già previsto un tasso di 3.5 posti letto ogni mille abitanti". Quella di ridurre i posti letto ospedalieri è, secondo Coletto, "una necessità sia tecnica che politica, per riuscire a seguire le innovazioni che si sono susseguite nel tempo. Dieci anni fa per alcuni interventi chirurgici si prevedevano 10 giorni di ricovero, oggi sono 2". Coletto non valuta quindi del tutto negativamente il documento. "Sarei per un'apertura moderatamente positiva a questa impostazione - prosegue - che però va completata con i costi standard. Diciamo che questi potrebbero essere dei criteri standard, da applicare se si accetta la ripartizione del fondo. Se non una regione non volesse farlo, dovrebbe poi andare a coprire con l'irpef. E' chiaro che se uno si adegua, può avere più forza nel chiedere, rispetto a chi non si adegua, e magari ha piccoli ospedali e pochi posti letto". Quanto alla modifica dei ticket e alla discussione sul Patto della salute, su cui è tornato qualche giorno fa il ministro della Salute, Coletto si dice convinto che "otterremo risultati migliori se andremo a raschiare gli sprechi, senza però applicare ulteriori balzelli e ticket. La sanità non è costo ma un investimento, e non può essere governata dal ministero dell'Economia".

    Guccione: Proroga commissariamento è prova fallimento. "Nei prossimi giorni, quando il verbale della riunione del Tavolo Massicci svoltasi ieri a Roma sarà definitivamente redatto e reso pubblico, leggeremo con molta attenzione tutti gli aspetti affrontati nel corso della discussione che ha riguardato il Piano di Rientro dal debito sanitario della Regione Calabria. La decisione, però, di prorogare il Piano di Rientro in scadenza al 31 dicembre 2012 per altri tre anni con una motivazione che coincide perfettamente, guarda caso, con le nostre denunce fatte nelle scorse settimane e che si possono facilmente riscontrare nei documenti e negli articoli puntualmente pubblicati sulla stampa, è la conferma più evidente del totale fallimento del Presidente/Commissario Scopelliti". E' quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione. "Essa, infatti - prosegue Guccione - si è resa necessaria perché non sono stati raggiunti gli obiettivi prefissati e l'applicazione del Piano è avvenuta in modo disomogeneo su tutto il territorio calabrese con una penalizzazione pesante nella provincia di Cosenza. Una decisione così grave, che porta addirittura a 'commissariare il commissario' e a prorogare per altri tre anni l'istituto del commissariamento, non ha riscontro in nessuna altra regione d'Italia, nonostante che i calabresi in questi anni abbiano dovuto pagare le tasse più alte d'Italia (Irpef e Irap), i ticket sanitari, sopportare la chiusura di ben 17 ospedali, la mancata realizzazione delle Case della Salute, il più basso rapporto tra posti-letto per acuti ed abitanti. Sembra ovvio, a questo punto, che chi ha fallito nella gestione del Piano di Rientro dal debito sanitario non possa più rimanere al suo posto". "Chi ha clamorosamente fallito - sostiene ancora Guccione - deve essere rimosso. Nella nostra regione, per come sostenuto anche dal Ministro alla Salute, attualmente non vengono garantiti nemmeno i Lea (Livelli Essenziali di Assistenza), in alcuni territori come quelli dello Jonio cosentino è stata effettuata una vera e propria 'desertificazione' sanitaria, la gestione del Piano è stata attuata con una visione miope e ragionieristica senza che mai nessuno si sia posto i problemi di come garantire e potenziare i servizi sanitari fondamentali per garantire il sacrosanto diritto all'assistenza, alla salute e alla cura dei nostri concittadini. I protagonisti di questo immane cumulo di macerie ne dovranno rispondere molto presto ai calabresi".

    Principe "Da Tavolo Massicci una bocciatura". "Con la decisione assunta dal Tavolo Massicci di procedere ad una rimodulazione del Piano di Rientro dal debito sanitario della Calabria, per il mancato raggiungimento degli obiettivi previsti, si certifica, nella gestione della sanità, il totale fallimento di Scopelliti e del centrodestra". E' quanto afferma in una nota Sandro Principe, capogruppo del Pd alla Regione. "La rimodulazione del piano - prosegue Principe - che non può non avere vigenza triennale, poiché la norma prevede solo strumenti di siffatta natura, conferma le preoccupazioni più volte, in più sedi ed in più circostanze, espresse dal gruppo regionale del Pd. Il fallimento dell'attuazione del Piano di Rientro, considerata, tra l'altro, la tenacia con cui si è perseguito ed ottenuto l'istituto del commissariamento, è da ascrivere esclusivamente al Presidente Commissario Scopelliti. Non esiste alcun dubbio in merito. Il Consiglio regionale e le commissioni competenti sono stati completamente espropriati da qualsiasi ruolo; anche in questa delicatissima azione di governo , si è perseguita la strategia dell'uomo solo al comando, cancellando qualsiasi forma di concertazione istituzionale e sociale, sostenendo con cocciutaggine che bisognava 'decidere ed andare avanti', senza l'intralcio del confronto istituzionale , ritenuto un inutile 'rito'". "I risultati - sostiene ancora Il capogruppo del Pd alla Regione - sono drammatici. Con la decisione di ieri, da cui deriverà un nuovo Piano Triennale di Rientro, Scopelliti non solo ingessa tutta l'attuale legislatura, ma lascia questa pesante eredità anche alla prossima. E'arrivata l'ora di fare chiarezza fino in fondo. Il Consiglio Regionale, come massima espressione democratica dei calabresi, ha il diritto di conoscere quanto sancito in sede di verifica interministeriale. Chiederemo, pertanto, nella prossima Conferenza dei capigruppo, dopo aver preso esatta cognizione del verbale del Tavolo Massicci, una riunione straordinaria del consiglio regionale, affinché si dia conto di quanto avvenuto e si metta mano ad una riorganizzazione seria della sanità calabrese per un rilancio dell'intero settore, che è possibile riducendo i costi, eliminando gli sprechi ed assicurando i Livelli essenziali di assistenza e le eccellenze negli ospedali Hub, per ridurre drasticamente l'emigrazione sanitaria".

    Pacenza "Da Tavolo Massicci buoni segnali" "Sono segnali confortanti per i cittadini calabresi le ultime notizie giunte dal tavolo Massicci che conducono la Regione verso una riappropriazione della programmazione sanitaria, grazie soprattutto al buon lavoro svolto in questi due anni dal commissario ad acta Giuseppe Scopelliti e dai sub commissari Luigi D'Elia e Luciano Pezzi". Così il presidente del Comitato regionale per la qualità e la fattibilità delle leggi, Salvatore Pacenza (Pdl), sugli esiti della riunione tavolo di verifica degli adempimenti per il rientro dal debito sanitario svoltasi nella giornata di ieri a Roma. "Esprimo queste considerazioni - aggiunge - in ragione del fatto che, avendo il regime commissariale ulteriormente ridotto il disavanzo sanitario nel 2012 portandolo a circa 85 milioni di euro (rispetto ai 254 milioni del 2009, ai 219 del 2010 ed ai 110 milioni di euro di disavanzo del 2011); quelle risorse potranno ora essere destinate a vantaggio del cittadino, piuttosto che essere divorate da sprechi ed inefficienze come purtroppo è invece accaduto in un recente passato. Così come annunciato della giunta regionale, infatti, grazie a questo risparmio milionario nella Sanità, i cittadini calabresi potranno godere di un eventuale alleggerimento della fiscalità; oppure potranno vedere investiti questi circa 115 milioni di euro in occupazione giovanile, lavori pubblici e servizi sociali". "Nonostante la demagogia - prosegue Pacenza - e il populismo di chi ancora tenta di gettare fango sull'ottima azione gestionale messa in campo dal regime commissariale, la Calabria continua ad attestarsi in campo nazionale come esempio di razionalizzazione e riorganizzazione della Sanità. Per fortuna c'é la certezza dei numeri a restituire ai cittadini i responsi reali di questa azione necessaria e coraggiosa per la Calabria".

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