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    Legacoop, "la vergogna del Teatro Masciari a Catanzaro"

     

     

    Legacoop, "La vergogna del Teatro Masciari a Catanzaro"

    07 nov 12 La terza pubblicazione dell'Associazione Calabrese di Filatelia di Catanzaro con le sue schede, cartoline e fotografie dell'epoca esprimono il profondo cambiamento che la città ebbe alla fine dell'800 e nel mezzo secolo del 900. Vi è una planimetria realizzata a mano da Francesco Frangipane che fotografa luoghi che saranno modificati con l'intervento urbanistico del piano Manfredi. Il volume esprime una documentata analisi su Catanzaro "che - dice Quirino Ledda, responsabile cultura della Lega coop - la cosiddetta modernità ha distrutto in nome della speculazione, l'incuria, l'ignavia di chi ha rappresentato l'istituzione, i cosiddetti imprenditori, la borghesia. L'ultimo in ordine cronologico che rappresenta una vera vergogna per la nostra città è il Teatro Masciari un pezzo della storia culturale della nostra comunità che andrà in rovina. E' opportuno ricordare dopo la ricostruzione del palazzo delle Finanze era rimasto, confinante con ,lo stesso, un ampio giardino su cui insisteva una modesta abitazione di proprietà dei baroni Sanseverino. Agli inizi degli anni venti, il costruttore ing. Gennaro Masciari ne acquistò la proprietà e fece redigere dall'ing. Michele Mazzocca il progetto per la costruzione di un edificio che tra l'altro doveva comprendere un Cinema- Teatro. L'elaborazione del progetto fu fatta seguendo i canoni del "liberty", lo stile architettonico imperante all'epoca. Esso contemplava, per la parte esterna la caratterizzazione di un accentuato linearismo unito all'eleganza decorativa e, per tutti gli interni, balconate comprese, i tipici motivi floreali. Le opere architettoniche furono eseguite da esperti maestri stuccatori reperiti appositamente nel nord d'Italia. Nel 1923, dopo tre anni di intensi lavori, la costruzione fu completata. Al piano terreno dell'ala laterale furono allocate le R.R. Poste, mentre il Cinema- Teatro che prese il nome del costruttore, occupò l'intera parte frontale.Il notevole pregio architettonico della struttura del Teatro richiamò subito la curiosità e l'attenzione dei cittadini catanzaresi che, oltre a considerarlo uno dei simboli della Città, ne fecero un luogo di riferimento artistico-culturale e un polo di aggregazione. L'uscita d'emergenza del Teatro Masciari, realizzata sul fronte posteriore con sbocco sulla Via Principe Umberto, abbisognò di una scala di raccordo a a causa del dislivello esistente. La sua costruzione rappresentò un capolavoro dello stile liberty per il suo aspetto esteriore basato su linee curve e flessuose fondate sul concetto di coerenza stilistica e progettuale tra forma e funzione". La domanda che la Legacoop-Cultura si pone è: "adesso tocca al Palazzo Fazzari che ha raggiunto un livello di degrado difficilmente recuperabile ed ex ospedale militare? Coloro che hanno reso questa città insignificante è senza identità hanno gravissime responsabilità nei confronti dei catanzaresi che purtroppo si sono sottomessi a questo modo di governare la città".

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