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    In Calabria 8193 aziende puntano sulla Green Economy, in Italia 1 su 4

     

     

    In Calabria 8193 aziende puntano sulla Green Economy, in Italia 1 su 4

    05 nov 12 La Calabria, con il 24,5% delle proprie imprese che puntano sulla green economy, equivalenti a 8.913 imprese green, si colloca al sesto posto nella classifica nazionale delle regioni in base all'incidenza percentuale delle imprese che hanno investito o investiranno in tecnologie e prodotti verdi tra il 2009 e il 2012 sul totale delle imprese della regione. E' quanto emerge dal Rapporto GreenItaly 2012 che Fondazione Symbola e Unioncamere hanno presentato oggi a Roma. Per quanto riguarda le province calabresi, Cosenza si posiziona al primo posto per numero di imprese che investono in sostenibilità con 3.220 imprese green, equivalenti al 23,8% del totale delle imprese della provincia. Seguono Reggio con oltre 2.200 imprese (23%), Catanzaro con 1.989 (28,5%) e Vibo Valentia con 778 (24,6%). "Per far ripartire il Paese non basta fronteggiare la crisi - spiega il presidente della Fondazione Symbola Ermete Realacci -. Affrontare i nostri mali antichi: il debito pubblico, l'illegalità e l'evasione fiscale, le diseguaglianze nella distribuzione della ricchezza, il sud che perde contatto, una burocrazia speso soffocante. Serve una visione in grado di mobilitare le migliori energie per affrontare le sfide del futuro". "L'economia verde - ha detto il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - può rappresentare una chiave strategica per superare questa lunga crisi, uscendone più forti e in grado di costruire un futuro diverso, più sostenibile e più ricco di possibilità. Grazie ad un modello di sviluppo che si fonda sui valori tradizionali dei territori e dei sistemi produttivi italiani di piccola impresa: qualità, innovazione, eco-efficienza, rispetto dell'ambiente".

    In Italia 1 su 4. Quasi 1 impresa su 4, il 23,6%, puntano sulla green economy per superare la crisi. Il 38,2% delle assunzioni sono in settori 'verdi' dell'economia. Questi, in sintesi, alcuni dei dati del rapporto 'Green Italy 2012' di Unioncamere e Fondazione Symbola – realizzato con il patrocinio dei ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico - presentato oggi a Roma. Lo studio scatta una fotografia dello stato dell'arte in Italia per le eco-imprese, una "peculiarità" della nostra industria legata alla "riconversione in chiave ecosostenibile dei comparti tradizionali": dalla chimica alla farmaceutica all'high-tech, passando per l'agroalimentare e l'industria tessile ed edilizia, fino ai servizi, senza dimenticare rinnovabili e rifiuti. Per Symbola e Unioncamere si tratta di una "rivoluzione verde che attraversa il Paese da nord a sud, tanto che nelle prime 10 posizioni per diffusione delle imprese che investono in eco-tecnologie ci sono 4 regioni settentrionali e 6 del centro-sud". Alta la propensione all'innovazione: "Il 37,9% di queste imprese hanno introdotto innovazioni di prodotto o di servizio nel 2011, contro il 18,3% delle imprese" meno verdi. Lo stesso vale per "la propensione all'export: il 37,4% vanta presenze sui mercati esteri (contro il 22,2% di chi non investe nell'ambiente). "Per far ripartire il Paese non basta fronteggiare la crisi – spiega il presidente della Fondazione Symbola Ermete Realacci – Bisogna scommettere su un incrocio tra la vocazione italiana alla qualità e la forza del made in Italy". Secondo il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, "l'economia verde può rappresentare una chiave strategica per superare questa lunga crisi, uscendone in grado di costruire un futuro più sostenibile", per il "'laboratorio verde' dell'Italia di domani".

    L'occupazione è sempre più 'verde' nel nostro Paese. "La green economy sembra possedere una marcia in più" al punto che "il 38,2% delle assunzioni complessive programmate (stagionali inclusi) da tutte le imprese italiane dell'industria e dei servizi per l'anno in corso si deve alle aziende che investono in tecnologie green". Questo quanto emerge dal rapporto 'Green Italy 2012' di Unioncamere e Fondazione Symbola. Per lo studio, che offre un'analisi delle imprese 'verdi' in Italia, la diffusione delle imprese legate alla green economy vede in testa la Lombardia con 69.000 eco-imprese, al secondo posto il Veneto con quasi 34.000, al terzo il Lazio con 33.000 (segue Emilia-Romagna, Campania, Toscana, Piemonte, Sicilia, Puglia e Marche); anche se tutto il Paese - spiega lo studio - da nord a sud, è coinvolto. Sui dati dell'occupazione si legge il 'valore' anti-crisi della green economy: "Sul totale di 631.000 assunzioni complessive programmate, 241.000 sono ascrivibili ad imprese che credono nella green economy; delle 358.000 imprese che hanno investito negli ultimi tre anni in tecnologie green, ben il 20% prevede nel 2012 di assumere". Le imprese coinvolte sono il 23,6% del totale, quasi 360.000 (144.000 industriali e 214.000 servizi). E nei primi sei mesi del 2012, secondo Unioncamere, "il 14% ha già realizzato o realizzerà entro il 2013 investimenti green". I settori più verdi sono la manifattura (oltre il 27%), il terziario (al 21,7%); spicca la filiera della gomma e della plastica, la carta, la meccanica, l'elettronica; ma il picco lo tocca il comparto chimico-farmaceutico con il 41%.

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