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    Latitante reggino arrestato a Fiumicino su aereo che veniva da Bruxelles

     

     

    Latitante reggino arrestato a Fiumicino su aereo che veniva da Bruxelles

    03 nov 12 Un latitante, Leone Pezzimenti, di 31 anni, di Reggio Calabria, e' stato arrestato nell'aeroporto di Fiumicino da personale della squadra mobile reggina e del Commissariato di Condofuri (Reggio Calabria) in collaborazione con la mobile di Roma e l'ufficio di polizia di frontiera. L'uomo era ricercato dal 2010 per un'ordinanze del gip di Milano per detenzione e spaccio di droga. Per gli investigatori, Pezzimenti è un elemento di primo piano della 'ndrangheta che opera nella fascia ionica reggina e dedito al narcotraffico. Leone Pezzimenti era appena sbarcato da un volo da Bruxelles quando è stato bloccato dagli agenti della squadra mobile di Reggio Calabria in collaborazione con quelli della mobile romana e della polizia aeroportuale. Gli investigatori ritengono che Pezzimenti abbia trascorso i due anni di latitanza in Sud America. Le indagini puntano adesso a ricostruire gli spostamenti dell'uomo. Quando è stato fermato dagli agenti, Pezzimenti ha mostrato una carta d'identità con la sua foto ma con le generalità del fratello che vive a Roma. L'uomo, nato a Reggio Calabria e residente a Brancaleone, da tempo si era trasferito a Milano da dove, secondo gli investigatori, gestiva un traffico di droga. Da alcuni giorni, gli uomini della mobile reggina, avuto sentore che Pezzimenti potesse fare ritorno in Italia, si trovavano all'aeroporto di Fiumicino, dove stanotte l'uomo è stato bloccato. Pezzimenti, per l'inchiesta milanese, è stato condannato in primo grado dal tribunale, il 25 maggio scorso, a otto anni di reclusione e 60 mila euro di multa. Nel 2000 l'uomo fu arrestato con l'accusa di essere il responsabile dell'omicidio di Massimiliano Callea, avvenuto a Brancaleone. Per quel delitto Pezzimenti è stato condannato in primo grado a 24 anni di reclusione ed assolto in appello. Secondo le indagini condotte dalla squadra mobile di Milano, che sono alla base del provvedimento per cui era ricercato, Pezzimenti era in grado di immettere sul mercato milanese consistenti quantitativi di sostanza stupefacente. L'organizzazione di cui avrebbe fatto parte, secondo l'accusa, acquistava ingenti quantitativi di cocaina da fornitori serbo-montenegrini, per quantitativi non inferiori a 40-50 chili per volta e per un totale non inferiore a 700-800 chili che venivano poi venduti sulla piazza milanese. L'associazione, avvalendosi del contatto diretto con i montenegrini che detenevano una posizione dominante sul mercato, aveva occupato in breve tempo uno snodo strategico nella distribuzione della cocaina.

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