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    Giovane innocente ucciso a Soriano, gente in piazza esasperata: basta omicidi

     

     

    Giovane innocente ucciso a Soriano, gente in piazza esasperata: basta omicidi

    03 nov 12 Alcune migliaia di persone sono scese in piazza a Soriano Calabro, nel vibonese, per partecipare alla fiaccolata silenziosa in ricordo di Filippo Ceravolo, il ragazzo di 19 anni ucciso per errore in un agguato compiuto il 25 ottobre scorso a Pizzoni ed il cui reale obiettivo, probabilmente, era il giovane che si trovava in auto con lui. La fiaccolata ed il relativo corteo ha avuto inizio nei pressi dell'abitazione della famiglia Ceravolo per poi snodarsi per tutte le vie del paese vibonese. Numerosi i ragazzi che hanno aderito all'iniziativa. Dai balconi delle abitazioni sono state esposte lenzuola bianche in segno di solidarietà nei confronti dei genitori del ragazzo ucciso. In testa al corteo c'erano i familiari di Filippo Ceravolo e la fidanzata. Le persone che hanno partecipato al corteo, raccolte nel più assoluto silenzio, hanno esposto anche striscioni per dire "basta con gli omicidi di mafia". Il corteo silenzioso è stato organizzato da un movimento spontaneo nato sui social network. "Basta - hanno detto gli organizzatori - con le morti di mafia. Filippo è stato ucciso senza un perché, per una tragica fatalità, per un errore. Il silenzio dell'intera comunità di Soriano, che oggi è scesa in piazza, vuole essere un monito affinché non accadano mai più tragedie di questa natura".

    La madre "Voglio giustizia". "Filippo era un ragazzo meraviglioso e me lo hanno ucciso. Ora tutti noi vogliamo che venga fatta giustizia". E' quanto ha detto Anna Lo Chiatto, mamma di Filippo Ceravolo, il ragazzo di 19 anni ucciso per errore. Anna Lo Chiatto e suo marito Martino Ceravolo hanno partecipato alla fiaccolata ed al corteo silenzioso svoltosi a Soriano Calabro. "Mio figlio - ha aggiunto la donna tra le lacrime - ha perso la vita per un passaggio di auto. Un errore che gli è costata la vita. Noi non possiamo vivere nella paura per i nostri figli. Dobbiamo reagire e dire basta. Filippo era sempre sorridente e quella tragica sera del 25 ottobre c'é chi, senza farsi scrupoli, ha spento il suo sorriso per sempre". Anche Martino Ceravolo chiede che venga fatta giustizia. "Chi ha ucciso mio figlio - ha detto - deve pagare. La nostra vita è distrutto ma abbiamo ancora un minimo di forza per chiedere alle forze dell'ordine ed alla magistratura il massimo impegno per assicurare alla giustizia gli autori dell'omicidio di Filippo. Noi non cerchiamo vendetta, vogliamo che venga fatta giustizia".

    Studenti dell'Unical: Dobbiamo ribellarci. "Ci uniamo al dolore dei famigliari e degli amici di Filippo Ceravolo ucciso barbaramente". E' quanto scritto in una nota degli studenti Unical del Gruppo 'I Think/pensiero libero'. "L'ennesima vittima - prosegue la nota - di una perversa guerra tra i clan locali che opprimono e incutono timore al fine di detenere il potere e gestire i loschi affari a danno della società civile e della gente per bene. Siamo addolorati e allo stesso tempo carichi di rabbia e voglia di combattere contro le mafie che da sempre ci costringono a vivere sotto ricatto. Oggi indignarsi e ribellarsi a tutto questo è d'obbligo, restare in silenzio equivale ad essere complici. Iniziare a pensare che la lotta alle mafie non è un impresa impossibile ma che è una necessità al fine di contrastare questo 'fenomeno umano' (così come diceva Falcone) al fine di migliorare concretamente le condizioni di vita generali. Pensiamo che il piccolo lavoro quotidiano di tutti i giorni, la coerenza delle nostre scelte, mettere da parte le amicizie qual'ora sia necessario siano le pratiche migliori affinché si riesca a raggiungere tale traguardo". "Anche se non presenti fisicamente - conclude la nota - ci sentiamo con lo spirito e con la rabbia di lottare insieme ai ragazzi che oggi scenderanno in strada per la fiaccolata in ricordo di Filippo".

    Sindaco Speranza: No morti per mafia. Il sindaco di Lamezia Terme sarà presente a Soriano Calabro per partecipare alla fiaccolata organizzata dal Movimento spontaneo Sorianese e dalle associazioni vibonesi in ricordo di Filippo Ceravolo, ucciso il 25 ottobre scorso a soli 19 anni dalla mafia. "Non si può e non si deve morire per mafia ed è ancora più incredibile e crudele che lo si faccia a 19 anni - ha sostenuto Speranza - la reazione dei cittadini di Soriano è la reazione di tutta la Calabria che non si rassegna e che vuole costruire per i suoi giovani un futuro migliore".

    Censore e Guccione: intervenga il Governo. "L'omicidio del giovane Filippo Ceravolo, insieme a quello di tanti altri giovani calabresi le cui famiglie ancora attendono giustizia, non può passare sotto silenzio. Per questo motivo abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, di inserire nell'ordine del giorno della prima seduta utile un punto riguardante il caso del giovane lavoratore di Soriano la cui morte ha scosso le coscienze di quella Calabria onesta che é ormai stanca di soccombere all'efferatezza di chi pretende di affermare il controllo del territorio con ripetuti atti di violenza e gesti cruenti". E' quanto affermano in una nota congiunta il vice presidente della Commissione regionale antindrangheta Bruno Censore e il consigliere regionale Carlo Guccione. "Il clima di tensione che si sta creando in Calabria - sostiengono Censore e Guccione - non ha pari forse in tutto il territorio nazionale. Non riteniamo che sia più accettabile un livello così alto di omicidi che si concentrano in così breve tempo coinvolgendo in modo indistinto anche persone che nulla hanno a che fare con le consorterie mafiose. Il problema di fondo è che i cittadini sentono oramai forte la pressione della criminalità nonostante il territorio continui ad essere presidiato in modo capillare dalle forze dell'ordine che incessantemente battono ogni angolo della regione nel tentativo di estirpare la malapianta che si è radicata in modo prepotente in questa parte del Paese. La discussione che abbiamo chiesto di portare in Consiglio regionale vuole raggiungere lo scopo di sensibilizzare tutte le istituzione, locali e nazionali, a prese di posizioni ferme e convinte che vadano oltre la semplice solidarietà e vicinanza. In modo univoco, ed a più livelli, la discussione su quanto sta avvenendo in Calabria deve essere posta nei termini rigorosi della sicurezza per i cittadini ai quali bisogna garantire spazi e città vivibili". "Per questo motivo - concludono i due consiglieri regionali - riteniamo non più differibile il coinvolgimento diretto del Governo nazionale a cui siamo sicuri il Consiglio regionale solleciterà un intervento diretto ed immediato. Nel caso specifico dell'omicidio di Filippo Ceravolo, confidiamo che la massima assise regionale offra un sostegno tangibile alla famiglia affinché porti avanti iniziative durature per diffondere la cultura della legalità nel nome di Filippo e dei tanti giovani calabresi che sono caduti ingiustamente per mano della violenza inaudita della criminalità organizzata".

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