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    Trentasette operatori della Fondazione Betania in mobilità

     

     

    Trentasette operatori della Fondazione Betania in mobilità

    01 nov 12 Apertura della procedura per la mobilità di circa 37 operatori, con la comunicazione alle organizzazioni sindacali e alle altre realtà interessate dalla legge. E' quanto ha deciso il Consiglio di amministrazione della Fondazione Betania nella seduta del 29 ottobre scorso. "Le ragioni di questa decisione - è scritto in una nota - sono diverse. La Regione non ha concesso gli accreditamenti definitivi per 80 posti letto di riabilitazione residenziale, ma solo per 40. L'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro acquista prestazioni solo per 27 posti e non per tutti e 40. La Regione non ha concesso gli accreditamenti definitivi per 20 posti di riabilitazione diurna, su 40 accreditati provvisoriamente. La Regione concede accreditamenti definitivi per 120 posti di Casa Protetta Anziani e 60 posti per Rsa anziani. Avrebbe dovuto fare il contrario. Una legge regionale, infatti, autorizzava Betania ad avere accreditamenti per 120 posti di Rsa anziani e solo 60 per Casa Protetta. Ciò ha creato non solo una ulteriore diminuzione dei ricavi ma soprattutto un ulteriore esubero di personale". "Dai dati di bilancio - prosegue la nota - dei primi 9 mesi del corrente anno, si evidenzia la necessità e l'urgenza di ristrutturare tutta la Fondazione al fine di continuar a garantire non solo una buona qualità sull'assistenza ma anche la solvibilità degli impegni finanziari assunti anche con vari istituti di credito. Il ritardo nei pagamenti soprattutto da parte del Settore Politiche Sociali della Regione, il blocco dei pagamenti degli ultimi tre anni delle contabilità ex Said da parte del'Azienda sanitaria di Catanzaro e la lentezza nelle procedure per il recupero dei crediti ante 2009, hanno determinato crisi di liquidità e, conseguentemente, gravi ritardi nei pagamenti degli stipendi e delle competenze nei confronti degli Enti previdenziali ed assistenziali oltre che dei fornitori. Gli Istituti di credito, anche se sono interventi per diminuire qualche affidamento, continuano, però, ad avere fiducia della Fondazione. Nella seduta del Consiglio sono stati esaminati tutti questi elementi che, se da una parte evidenziano uno stato di crisi, dall'altra manifestano dei fondamentali ancora sani. "Per mantenerli tali - afferma il presidente della fondazione, don Biagio Amato - e per garantire una continuità serena alla gestione di tutta la Fondazione, l'Amministrazione ha deciso non solo di avviare le procedure per la mobilità di 37 operatori, non solo di continuare a procedere al recupero dei crediti pregressi attraverso il ricorso d'urgenza ai Tribunale di Catanzaro, ma anche di affidare ad un gruppo di avvocati civilisti, amministrativisti e penalisti l'esame della documentazione relativa ai rapporti della Regione e dell'ASP di Catanzaro con la Fondazione relativi agli ultimi tra anni, 2010-2012, per esaminare i danni patrimoniali che comportamenti particolari della Regione dall'Asp potrebbero avere causato ma anche per chiarire se , dalla lettura dei documenti, si possano intravedere, all'interno di decisioni e di omissioni regionali nei confronti della stessa Fondazione, comportamenti penalmente rilevanti". "In questi giorni - prosegue - stanno continuando gli incontri della Fondazione con il Settore Politiche Sociali per dare soluzione definitiva, attraverso nuovi accreditamenti, a tutta la vicenda delle Residenze per disabili ex Said e del Centro diurno Perseo. La soluzione che la Giunta aveva assunto l'anno scorso con la Dgr 175 del 27 aprile ha avuto la durata di soli tre mesi. Il 22 luglio 2011, con il Dpgr 62, infatti, il Commissario Scopelliti ha annullato detta delibera non per i suoi contenuti ma solo per vizio di competenza. Pende presso il Tar di Catanzaro un ricorso della Fondazione avverso tale decreto. E' trascorso oltre un anno prima che tutta la materia venisse ripresa con atti amministrativi nuovi. Gli incontri operativi con il Settore Politiche sociali della Regione sono iniziati da circa 20 giorni. Si deve concludere la visita ispettiva delle strutture per verificare il possesso dei requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici e poi concedere gli accreditamenti. Solo dopo il Settore Politiche sociali potrà riprendere a pagare Betania. Infatti, la copertura finanziaria è stata garantita, grazie ad un intervento del Presidente Scopelliti e dell'Assessore Stillitani, con l'ultimo assestamento di bilancio". "Ancora qualche altro mese - conclude - e la Fondazione, se non ci saranno spiacevoli novità da parte del Settore Pubblico, e se l'accelerazione delle cause in corso per il recupero crediti porterà nelle casse della Fondazione le giuste liquidità per onorare gli impegni con tutti coloro che vantano crediti nei suoi confronti, dovrebbe entrare in una fase di stabilizzazione organizzativa ed economico-finanziaria. Solo allora si potrà sapere concretamente se i sacrifici finora sopportati anche dal personale, non solo con la Cassa integrazione in deroga ma soprattutto con la mobilità di alcune decine di operatori, avranno contribuito a garantire la continuità di una struttura che da molti viene valutata positivamente per la sua buona qualità assistenziale".

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