Morte Frezza tanti messaggi di cordoglio

30 mar 12 "Doveroso commemorarlo e rendergli omaggio, soprattutto perché, con la sua scomparsa, se ne va uno spaccato di storia del cinema italiano". Lo afferma, in una nota, il senatore Francesco Bevilacqua facendo riferimento alla morte del regista Andrea Frezza. "E' stato - aggiunge - un regista di talento, sceneggiatore raffinato e profondo estimatore della vita, originale ed umano. Nelle sue opere traspare grande senso critico. Innamorato della sua terra d'origine e attaccato alle sue radici, con il suo ritorno a Vibo Valentia ha risvegliato l'amore per il Cinema, soprattutto nei giovani che hanno imparato ad apprezzarlo seguendone i suoi insegnamenti. Andrea Frezza è stato un uomo dalle mille risorse che forse impareremo a conoscere ancora più profondamente con gli anni. Con lui scompare un modo di raccontare particolare, intriso di quella sobrietà che permette di guardare la realtà con autentico sentimento e vera passione. Parlare di lui con accresciuta ammirazione, col rimpianto di non aver potuto ringraziare di persona l'uomo e l'amico per i servizi resi in positivo alla nostra cultura, è ben poca cosa rispetto a quanto egli stesso ha dato alla nostra terra". "Egli ha amato quasi fosse una persona fisica - dice ancora Bevilacqua - questa nostra Regione, nella quale negli ultimi anni della sua vita è voluto ritornare. Ora se n'é andato in punta di piedi, in silenzio e con umiltà lasciandoci il racconto della propria esistenza di uomo, regista, scrittore, rimasto legato alla sua Vibo senza lasciarsi avvincere da richiami mondani e salottieri. La sua parabola esistenziale adesso viene affidata a ciascun vibonese, come messaggio ed esempio di vita, per non dimenticare il suo insegnamento e affinché la sua figura resti per noi adulti, che abbiamo avuto la fortuna e l'onore di conoscerlo personalmente e per le generazioni future, un faro, un simbolo ed una meta ideale alla quale convergere nell'intento di dare alla nostra terra quel contributo che la possa far crescere tutti nella libertà, nella cultura, nel civile confronto, ma anche nella dimensione umana tanto cara a lui"

"Partecipiamo con grande dolore al lutto di quanti hanno amato e conosciuto Andrea Frezza e assistiamo costernati all'ennesima disattenzione con la quale la nostra terra tratta i suoi figli migliori". E' quanto si afferma in un comunicato dell'ufficio stampa della casa editrice Rubbettino. "Tutti i quotidiani - prosegue la nota - hanno dedicato spazio oggi alla scomparsa di Andrea ricordando la sua attività di regista e il suo esordio nella regia con il film 'Il gatto selvaggio' ma pochi hanno ricordato la sua attività di scrittore, e nessuno ha menzionato quella degli ultimi anni che si è svolta principalmente in Calabria e che ha prodotto quattro romanzi che Rubbettino ha avuto l'onore e il piacere di pubblicare. Lontani da ogni fine polemico che apparirebbe in questo momento del tutto fuori luogo desideriamo pertanto unicamente porre all'attenzione questa parte della produzione artistica e culturale del maestro nell'augurio sincero che il disinteresse nel quale ha trascorso gli ultimi anni della sua vita non finisca per offuscarne persino il ricordo". Andrea Frezza ha pubblicato con Rubbettino quattro romanzi. I primi tre costituiscono una trilogia di noir ambientati a Vibo Valentia che Frezza ribattezza ViVa (nell'augurio che la città torni a vivere come accadeva negli anni della sua giovinezza); il quarto, intitolato con un verso di Rilke 'Cosi' viviamo per dire sempre addiò è da considerare senza dubbio il suo capolavoro e il suo testamento spirituale e intellettuale. Il romanzo nasce dal soggetto scritto per Boogie Woogie, film mai realizzato per ragioni economiche".

Morte Frezza messaggi di cordoglio