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    Processo Meta, depone Giardina "Rapporti boss Lampada con Sarra e Morelli"

     

     

    Processo Meta, depone Giardina "Rapporti boss Lampada con Sarra e Morelli"

    30 mar 12 Sono stati i rapporti e le cointeressenze finalizzate al controllo di affari specifici in cui erano coinvolti i fratelli Lampada gli argomenti affrontati dal colonnello Valerio Giardina, ex comandante del Ros di Reggio Calabria, nella seconda parte della sua deposizione nel processo 'Meta' rispondendo alle domande del pm, Giuseppe Lombardo. Giardina si è soffermato, in particolare, sui contatti, che ha detto essere provati da intercettazioni, pedinamenti, e controlli, tra Giulio Lampada, l'attuale sottosegretario alla Presidenza della Regione Calabria, Alberto Sarra, e l'ex consigliere regionale, Franco Morelli. Secondo l'ex comandante del Ros di Reggio, il primo contatto "seppure generico" tra i Lampada, attivi a Milano, e Sarra risale al settembre del 2007. Giulio Lampada informò il padre Grazio dell'arrivo di Sarra e di Domenico Condello che viaggiavano sullo stesso volo. Lo zio di Giulio Lampada, Mario Lampada, dal primo giugno 2005 al 2007, ha sostenuto Giardina, era stato impiegato nella segreteria di Sarra come "supporto tecnico". Nel novembre del 2007 Sarra torna a Milano "In questi rapporti - ha detto Giardina - si nota la familiarità e la confidenza di Sarra con i Lampada. Mentre è in auto con Sarra Lampada si vanta, parlando con qualcuno al telefono, dell'amicizia con Sarra. 'Ho qui accanto mio compare - dice - e mi sento un pochino piu' forte. Sarà un prossimo deputato o un prossimo senatoré. A bordo dell'auto c'era anche Leonardo Valle, cognato di Giulio Lampadà". "In successive intercettazioni - ha detto ancora Giardina - sono venuti fuori nomi di politici lombardi come il presidente della Regione, Roberto Formigoni, l'eurodeputato Mario Mauro ed il consigliere comunale di Milano Armando Vagliati". Secondo Giardina, "Lampada diceva che 'Formigoni e' il futuro, è il dopo Berlusconi". Lampada, secondo Giardina, "ha raccontato a Sarra di essere stato ospite di Formigoni ad una festa in una lussuosa villa ottocentesca". "Nei giorni successivi - ha riferito ancora Giardina - Giulio Lampada e Alberto Sarra conversano sulla possibilità di dare vita ad una finanziaria a Milano. Il problema è quello dell'autonomia operativa e delle operazioni che devono andare a buon fine. La soluzione, per Giulio Lampada, è che Sarra, attraverso i suoi buoni contatti in ambito bancario, riesca ad ottenere un 'budget'. La risposta di Sarra è che farà il possibile. 'Se le cose le gestirai tu - dice Sarra - io non ho problemi. Nel riaccompagnare Sarra in aeroporto, Giulio Lampada dice al cognato, Leonardo Valle: 'Mio compare ci apre una finanziaria qui a Milano. Ci sono 50 milioni di euro di budget. Sta lavorando per noi". "Nella dimostrata disponibilità di Sarra - afferma Giardina - emerge una certa commistione tra questioni economiche e questioni politiche. Nel gennaio del 2008, in una successiva conversazione con Giulio Lampada, Sarra si dimostra molto evasivo. Esprime il timore di essere intercettato perché sa già di essere sottoposto ad indagini dopo aver ricevuto un avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa". "Sarra - ha detto ancora Giardina - ad un certo punto esce di scena, ma l'azione dei Lampada non s'interrompe. Nasce così il rapporto con il consigliere regionale Franco Morelli. Da premuroso e ossequioso nei confronti del consigliere regionale, Lampada diventa nei confronti di Morelli sempre più confidenziale. Tanto che Giulio Lampada lo invita al battesimo della figlia in San Pietro. Un modo per Giulio Lampada per accreditarsi a pieno titolo nell'ambito politico istituzionale".

    Legame boss Lampada coi Condello. E' stata dedicata ai risultati acquisiti a carico dei fratelli Lampada, nelle procedure per la gestione e la cessione delle slot machine per il gioco d'azzardo, la prima parte della deposizione del col. Valerio Giardina, ex comandante del Ros dei carabinieri di Reggio Calabria, al processo Meta in corso davanti al Tribunale di Reggio. Il col. Giardina, attraverso diversi colloqui registrati nel corso di intercettazioni telefoniche ed ambientali a carico di Giulio e Francesco Lampada, ha illustrato gli interessi che gli stessi avevano nella gestione del gioco d'azzardo attraverso slot machine opportunamente modificate che venivano distribuite in numerosi bar ed esercizi commerciali di Milano e del suo hinterland, ma anche a Reggio Calabria. Attività che i Lampada gestivano per conto del boss Pasquale Condello con il quale emerge, ha detto Giardina, "un legame particolarmente stretto nel riciclaggio e nel reinvestimento dei capitali a Milano". L'ufficiale ha detto che gran parte degli incassi dovevano essere consegnati ai Condello. Molte le intercettazioni citate dal col. Giardina tra Giulio Lampada e i cugini Francesco e Domenico Condello, nipoti del "supremo". L'ex comandante dei Ros di Reggio Calabria ha rilevato le preoccupazioni emerse nelle intercettazioni in ordine ad alcune ispezioni della Guardia di Finanza e del progetto per intimidire assieme a Leonardo Valle un funzionario dei Monopoli di Stato incaricato di verificare le macchinette gran parte delle quali erano sprovviste del prescritto collegamento online con i Monopoli di Stato. L'udienza, dopo una breve sospensione, riprenderà nel pomeriggio.

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