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    Gip arrestato, Anm fa autocritica "Siamo stati ingannati"

     

     

    Gip arrestato, Anm fa autocritica "Siamo stati ingannati"

    29 mar 12 Mentre nelle carte dell'inchiesta della Dda di Milano, che ha portato in carcere il magistrato Giancarlo Giusti, si legge che "sfugge all'umana comprensione" come il Consiglio Superiore della Magistratura abbia "potuto credere alla buona fede" del giudice, prima assolvendolo e poi promuovendolo, sul caso del 'togato' che sarebbe stato corrotto dalla 'ndrangheta con soggiorni di lusso e prostitute, interviene anche il vicepresidente Michele Vietti per chiedere allo stesso Csm di fare ''autocritica". Giusti intanto - che venne poi sospeso dalle funzioni a metà dicembre dopo che il suo nome saltò fuori con gli arresti riguardanti la "zona grigia" della cosca dei Lampada - attende l'interrogatorio di domani davanti al gip Giuseppe Gennari. A difendere il giudice, che annotava scrupolosamente gli incontri "d'amore (questa la parola che usava più di frequente, ndr)" con le escort, ci sarà forse proprio la sua ex moglie, l'avvocato Teresa Puntillo. Oggi si è saputo che il magistrato é indagato anche dalla Dda di Catanzaro per corruzione in atti giudiziari e associazione per delinquere con l'aggravante mafiosa. Proprio sul punto, negli atti dell'inchiesta milanese, ci sono alcune dichiarazioni dell'avvocato Vincenzo Minasi, arrestato mesi fa. Il pm Paolo Storari gli contesta un'intercettazione e Minasi spiega che quando al telefono diceva "c'ho anche il giudice a latere" - parlando della sezione misure di prevenzione di Reggio presieduta da Vincenzo Giuseppe Giglio, finito in carcere anche lui - "mi sto riferendo ovviamente al Giudice Giusti". E prosegue: "Tant'é vero che faccio riferimento al fatto che è stato passato al civile (...) perché sono sempre stato convinto che c'era stata l'inchiesta che era andata a Catanzaro". Stando all'ordinanza del gip, tra gli elementi che lasciano "attoniti" in questa vicenda c'é certamente il modo in cui Giusti è riuscito "incredibilmente e miracolosamente a salvarsi" nel procedimento disciplinare al Csm. L'assoluzione é del 2007 e poi lo scorso novembre per lui anche "il positivo superamento della terza valutazione di professionalità". Quando era giudice delle esecuzioni a Reggio Calabria, però, ricostruisce il gip, "egli era già incappato in guai amministrativi per avere assegnato dei beni nientedimeno che alla società del suocero". Accadeva nel 2005, ma nel procedimento disciplinare "con sentenza in data 6 luglio 2007 il Csm (consigliere relatore ed estensore Elisabetta Maria Cesqui) assolveva Giusti". Con questa motivazione: "La buona fede riconosciuta dalla stessa indagine amministrativa al dottor Giusti nel tentativo di riorganizzare un ufficio ereditato in condizioni disastrose assume, alla luce dei dati di fatto accertati, un significato determinante". Poi però intervenne nel 2010 il Consiglio Giudiziario di Reggio Calabria, che, scrive il gip Gennari, "evidentemente" ha "una sensibilità diversa da quella romana" e diede "parere non positivo". Insomma, dice il gip, "i colleghi di Giusti gli danno sostanzialmente del delinquente". Ma il Csm lo promosse il 3 novembre scorso. A questo ultimo aspetto ha fatto riferimento Vietti, sostenendo che il Csm deve fare "autocritica" e imparare ad utilizzare le valutazioni di professionalità "con maggior rigore". Giusti, ha spiegato il consigliere Vittorio Borraccetti che votò contro la promozione del magistrato, "é stato abile nell'ingannare il Csm". Mentre il consigliere Paolo Carfì che votò a favore, ha chiarito che il Csm non era "al corrente, direttamente o indirettamente, dei presunti risvolti penali della sua condotta". Intanto, la Procura milanese ha inviato proprio a Palazzo dei Marescialli l'ordinanza d'arresto e atti d'indagine sul magistrato. Nelle 'carte' ci sono una serie di altri elementi sul suo ruolo di "mediatore di relazioni sociali" per conto della 'ndrangheta. ''Giusti si trova anche in possesso - scrive il gip - di orologi di valore regalati per ragioni ignote, o chiavi di abitazioni altrui". Una sfilza di "rapporti opachi che si pongono ai limiti della corruzione impropria" e con i quali il giudice "non fa altro che confermare la sua tendenza ad arraffare tutto quello che può". Per non parlare dei "sistematici rapporti" con "Domenico Punturiero", pregiudicato e sottoposto a "misura di prevenzione della sorveglianza speciale".L' Anm ribadisce che "il valore irrinunciabile del sistema del governo autonomo della magistratura va tutelato assicurando il massimo rigore nelle procedure di valutazione della professionalità e di controllo disciplinare dei magistrati". E sostiene che "l'autogoverno deve riuscire a far emergere per primo cadute di professionalità e violazioni deontologiche, valorizzando l'apporto dei Consigli giudiziari e procedendo a ogni necessario approfondimento che permetta di prevenire qualsiasi distorsione della funzione giudiziaria". Da parte sua il sindacato delle toghe "conferma il proprio impegno sui temi della questione morale e della professionalità garantendo un'incisiva e costante attenzione su ogni comportamento che possa compromettere l'esercizio della funzione giudiziaria e la credibilità della magistratura".

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