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    Sit-in Cgil a Lamezia: Ospedali chiusi e meno servizi

     

     

    Sit-in Cgil a Lamezia: Ospedali chiusi e meno servizi

    26 mar 12 "Quella di stamattina è una manifestazione spontanea non ancora organizzata perché le manifestazioni organizzate arriveranno tra poche settimane". Lo ha detto Mimma Iannello della segreteria regionale della Cgil che stamani insieme ad una folta delegazione del sindacato ha inscenato a Lamezia Terme un sit-in pacifico in attesa del ministro Balduzzi che, per sopraggiunti impegni istituzionali, ha rinviato la visita in Calabria dove era atteso per partecipare ad un convegno sulla sanità. "Siamo qui - ha aggiunto Iannello - perché avremmo voluto consegnare al ministro Balduzzi il no della Cgil a questa riforma del lavoro che al di là dei proclami del ministro Fornero introduce ulteriore precarietà. La Calabria già vive tanta precarietà, la Calabria già vive tanta disoccupazione, ha delle realtà produttive in ginocchio ed è una di quelle regioni del Mezzogiorno che avrebbe avuto bisogno di una riforma del lavoro più equa che allargasse le tutele anziché restringerle. Quindi, noi avremmo voluto chiedere al ministro Balduzzi di intervenire e di farsi portatore di questa esigenza, di intervenire sul complesso della riforma ma in particolare su quella parte che modifica così strutturalmente l'articolo 18. Noi chiediamo che le tutele ci siano per tutti i licenziamenti illegittimi e non soltanto per quelli che sono stati fissati dal disegno di legge". "Poi - ha proseguito Iannello - siamo qui anche perché, visto che abbiamo mandato una lettera al ministro Balduzzi per rappresentare il malessere della sanità calabrese, avremmo voluto chiedere maggiore garanzie in una fase di riforma della sanità regionale che, invece di migliorare i servizi, purtroppo li sta peggiorando perché si chiudono i presidi ed entro il 30 marzo saranno 18 i presidi pubblici che saranno chiusi. In alternativa a questi servizi, però, non si crea la medicina di territorio, non si rafforzano gli interventi per l'assistenza domiciliare per gli anziani ed i disabili e quant'altro, non si potenzia la rete delle emergenze. Noi queste preoccupazioni e questo malessere li avremmo voluti consegnare nella mani del ministro perché li esaminasse con attenzione al di fuori della propaganda di cui, purtroppo, il commissario Scopelliti il più delle volte è portatore"

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