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    Crimine3, sequestrati 10 mln di beni alle cosche nel reggino

     

     

    Crimine3, sequestrati 10 mln di beni alle cosche nel reggino

    22 mar 12 I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria ed il Ros, supportati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, stanno eseguendo un provvedimento di sequestro preventivo di beni per un valore di oltre dieci milioni di euro. Il provvedimento di sequestro e' stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia nei confronti di alcuni esponenti di spicco delle cosche 'Jerino'' di Gioiosa Jonica e 'Commiso' di Siderno, nel Reggino, già destinatari, unitamente ad altri coindagati, di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita il 14 luglio 2011 a conclusione dell'operazione 'Il Crimine Tre' e di un'articolata manovra investigativa, condotta tra il 2008 ed il 2010, dal Raggruppamento, in collaborazione con la Dea statunitense, la Rcmp canadese e la polizia spagnola, olandese e colombiana.

    Sono accusati di avere gestito traffici di cocaina per milioni di euro gli affiliati alle cosche Jerinò di Gioiosa Jonica e Commisso di Siderno, ai quali stamattina i carabinieri hanno sequestrato beni per oltre dieci milioni di euro. Dalle indagini è emersa un'intesa tra le due cosche e quelle dei Pesce, dei Bruzzese e degli Aquino finalizzata, con ruoli differenti, al narcotraffico internazionale ed in contatto con un cartello fornitore colombiano tramite il broker Vincenzo Roccisano, arrestato il 23 febbraio del 2010 dalla Dea, su attivazione del Ros, negli Stati Uniti. In particolare, nel corso dell'attività investigativa venivano documentate una serie di importazioni di droga dall'Olanda, dalla Colombia e dalla Spagna. Nel corso delle indagini, inoltre, sono stati effettuati quattro sequestri di droga nel porto di Gioia Tauro a partire dall'ottobre del 2009 e fino all'aprile del 2010. I carabinieri hanno accertato, inoltre, la propensione delle cosche della 'ndrangheta a reinvestire nel settore immobiliare i proventi derivanti dal traffico internazionale di cocaina.

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