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    Incassano pensione Inps marito defunto, Gdf confisca 45mila euro a moglie e figlio

     

     

    Incassano pensione Inps marito defunto, Gdf confisca 45mila euro a moglie e figlio

    15 mar 12 Non hanno comunicato la morte del congiunto e per quasi quattro anni hanno continuato ad incassare la sua pensione Inps. E' l'accusa con la quale la Guardia di finanza ha confiscato alla moglie ed al figlio del pensionato, in esecuzione di un provvedimento del gip di Castrovillari, 45 mila euro in contanti. La confisca fa seguito alla denuncia della madre e del figlio del pensionato alla Procura della Repubblica, la prima con l'accusa di truffa ed il secondo di riciclaggio.

    Il G.I.P. del Tribunale di Castrovillari, a conclusione di una mirata attività d'analisi di rischio effettuata dai Finanzieri della Compagnia di Sibari e finalizzata a far emergere episodi di truffa ai danni degli enti previdenziali ed assistenziali, ha disposto il sequestro finalizzato alla confisca di beni per 45.000 euro corrispondenti alle somme erogate dall'INPS a favore di un soggetto deceduto nel 2008 e titolare di due posizioni pensionistiche la cui dipartita i familiari si erano ben guardati di comunicare all'ente di previdenza. Per non perdere gli emolumenti che puntualmente l'INPS ha continuato a corrispondere per circa tre anni, una scaltra signora di Cassano allo Ionio, che in tempi di magra, evidentemente, non se l'è sentita di rinunciare ad un'entrata così semplice da intascare, ha taciuto la scomparsa del caro congiunto. La spregiudicatezza, però, non è bastata anche perché la signora non aveva messo in conto che ormai da tempo la Guardia di Finanza effettua con continuità il monitoraggio di questo tipo di prestazioni a tutela della spesa pubblica. E le somme illegittimamente percepite venivano regolarmente intascate, mediante l'accreditamento delle relative quote su un libretto a risparmio postale nominativo. La truffa, come detto, è stata portata avanti sino a quando, a seguito dell'avvio degli accertamenti da parte dei Finanzieri di Sibari, l'INPS competente non ha bloccato l'indebito esborso, risultato pari, negli anni, a circa 45.000,00 euro. Gli ulteriori approfondimenti eseguiti hanno consentito di accertare come il libretto a risparmio fosse cointestato alla persona defunta ed alla familiare, delegata alla riscossione e come, a seguito dell'intervenuto blocco dell'erogazione delle indennità, il figlio della signora, avesse aperto un secondo libretto nominativo a risparmio, sul quale era stata trasferita la residua somma di € 20.000,00, tentando in tal modo di far perdere le tracce degli importi indebitamente percepiti. Un semplice ma efficace escamotage finalizzato a rendere difficoltosa l'identificazione della loro provenienza illecita, ma che non ha sortito l'effetto sperato. A conclusione dell'attività investigativa, infatti, madre e figlio sono stati segnalati, la prima per il reato di truffa ai danni dell'INPS ed il secondo per riciclaggio, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari che ha ottenuto dal G.I.P. l'emissione del decreto di sequestro per equivalente ai fini della confisca delle somme di denaro e dei beni mobili nella disponibilità degli indagati fino alla concorrenza del valore dell'indebita percezione. All'atto dell'esecuzione sono state sequestrate due autovetture, 3 depositi a risparmio ed un conto corrente.

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