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    Per 2 giorni Genova capitale dell'antimafia

     

     

    Per 2 giorni Genova capitale dell'antimafia

    15 mar 12 Genova come un grande contenitore di memoria, come città dove la coscienza antimafia si concentra, si descrive, si racconta e chiede che la testimonianza sia sempre viva e attenta. Così nasce a Genova la XVII Giornata in ricordo delle vittime delle mafie con la quale Libera celebra, a partire da domani e fino a domenica, il ricordo di chi è morto per volontà mafiosa. Le mafie, ovvero Cosa nostra, la Camorra, la 'ndrangheta che nel corso dei decenni hanno massacrato e ucciso prima nelle regioni di riferimento poi in tutta Italia e in Europa, che hanno organizzato massacri, come quelli di Falcone e Borsellino, stragi come quelle del '93/'94, patti scellerati con le istituzioni, inquinamento dell'economia, usura, omicidi e istigazioni al suicidio. Loro, le vittime, sono centinaia: tutti ammazzati per mano di mafia, uccisi perché la mafia li ha costretti a morire, vittime comunque. Per questo, perché la memoria è la base stessa della democrazia, Genova diventa punto di riferimento delle famiglie delle vittime di mafia e per questo intitolerà a quelle vittime una piazza, ospiterà concerti, seminari su ecomafie, zoomafie, gioco d'azzardo e gioco illegale, sulle normative che lo Stato ha posto in essere per il contrasto della criminalità organizzata. Due giorni intensissimi che vedranno l'arrivo di oltre 100 mila persone che arriveranno con 400 pullman e treni speciali, una rivoluzione per la città che sarà percorsa sabato mattina da un imponente corteo. La Giornata della memoria, sabato 17 marzo, sarà preceduta, domani, dalla veglia di preghiera interreligiosa per le vittime della mafia che si terrà in cattedrale alle 18. La veglia sarà presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova e interverranno magistrati e i familiari delle vittime che nel primo pomeriggio si incontreranno riservatamente nel teatro Carlo Felice. Dove l'attrice Lella Costa rievocherà, tra le altre, le storie di figure simboliche di donne 'ribelli' come Felicia Impastato (madre di peppino), Saveria Antiochia (madre dell'agente di polizia Roberto, scorta 'volontaria' del commissario Ninni Cassarà), Michela Buscemi (parte civile al maxi processo). Poi l'attesa per il grande corteo che sabato mattina, alle 9,30 prenderà il via da piazza della Vittoria per attraversare Genova e arrivare in piazza Caricamento, al Porto Anrico. Nel pomeriggio seminari e incontri sul rapporto tra mafia e politica, sul gioco d'azzardo, sui traffici illegali dei rifiuti e sull'agromafia, il convegno sulla legge Rognoni-La Torre, sul giornalismo d'inchiesta e sulla finanza illegale e illecita in Europa e ancora il racconto della partita che la Nazionale di Prandelli ha disputato a Rizziconi (Reggio Calabria) sul campo confiscato a una delle più potenti 'ndrine calabresi. E infine gli spettacoli teatrali tratti da testi contemporanei. Anche se ha l'aspetto di una festa, sarà prima di tutto "l'affermazione del nostro impegno per la giustizia e i diritti al fianco dei familiari delle vittime della violenza mafiosa". Così don Luigi Ciotti descrive la Giornata della memoria delle vittime di mafia. Non una festa, ma una testimonianza, "é memoria - ha detto Ciotti - che si fa impegno".

    Legambiente "Al nord opera la Cemento Spa". Il rapporto tra mafia, abusivismo ed edilizia è un'equazione ormai accertata anche al Nord, al punto che per la criminalità oraganizzata tutto il Nord Italia é una sorta di 'Cemento spa': illegalità, corruzione e abusivismo sono un humus ideale per favorire le infiltrazioni in settentrione. Questa la sintesi di 'Cemento spa', il dossier di Legambiente presentato oggi a Genova in occasione della XVII Giornata contro tutte le mafie, organizzata per sabato a Genova dall'associazione Libera. Il dossier fornisce dati basati sulle risultanze investigative e le analisi conseguenti. Nelle regioni del Nord Italia - Liguria in testa, Lombardia e Emilia Romagna - sono 26 i clan e le 'ndrine censiti dalla Direzione Nazionale Antimafia e 1.431 i beni confiscati. La Liguria detiene il triste primato delle infrazioni in materia edilizia con il 25,2% dei reati registrati nell'intero Nord Italia, 337 sequestri e 2.641 persone denunciate. Al 2/o posto c'é la Lombardia, seguita da Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Trentino, Friuli e Valle d'Aosta. Tra le province del Nord, quella che presenta maggiori criticità è Imperia, seguita da Genova, Savona e Sondrio. E' stato il vorticoso giro d'affari che ruota attorno all' edilizia e al movimento terra, oltre che alle grandi opere pubbliche, a far diventare il Nord Italia appetibile per la criminalità organizzata, i cui insediamenti risalgono ai tempi del 'confino' dei capi clan siciliani, calabresi e campani. "La capacità di penetrazione delle organizzazioni criminali in enti locali e negli appalti per i lavori pubblici - ha detto Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria - si è rafforzata anche grazie alla crisi economica. Il ponente ligure, con i Comuni di Ventimiglia e Bordighera sciolti per infiltrazione mafiosa a causa di interessi legati alla costruzione dei porti, al gioco d'azzardo e alla gestione degli appalti ne rappresenta una prima evidenza". Nel dossier di Legambiente viene ricordato l'alto numero di clan e 'ndrine presenti al Nord: sono ben 26 e vengono considerati quelli di maggior spessore criminale ed economico. Un altro dato che sintetizza la gravita' della situazione è quello relativo ai beni confiscati alla criminalità organizzata: in tutta Italia, la Lombardia si attesta al terzo posto per numeri di confische: 205 sono stati i beni mobili e immobili posti prima sotto sequestro e poi confiscati dopo Sicilia (561) e Campania (317). E Milano, con 190 immobili sottratti ai clan è la quinta città d'Italia dopo Palermo (1.924), Reggio Calabria (245), Motta Sant'Anastasia, in provincia di Catania (230) e Roma (209).

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