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    Oltre 550 i terremoti nel Pollino in un anno

     

     

    Oltre 550 i terremoti nel Pollino in un anno

    28 mag 12 Sale con trascorrere dei mesi la tensione tra gli abitanti dell'area del Pollino, nel nord della Calabria, vicino al confine con la Basilicata, a causa dello sciame sismico che da un anno ha fatto tremare la terra quasi 550 volte. Scosse solitamente di bassa entità, ma anche medie-alte, come quelle che hanno colpito l'area stamani alle 4 e che hanno fatto segnare una magnitudo di 4.3 e 3.2. Il continuo ripetersi dei fenomeni sismici ha fatto salire alle stelle la tensione tra gli amministratori e gli abitanti della zona, che in più di un'occasione si sono riversati per le strade. Una scena che si è ripetuta anche la notte scorsa. In centinaia, tra Castrovillari, Morano e Frascineto, i comuni in cui il sisma è stato avvertito più distintamente, hanno abbandonato le loro case in pigiama correndo verso spazi aperti per la paura di crolli. Dopo la scossa, in molti hanno preferito continuare a trascorrere la notte all'aperto piuttosto che fare ritorno nelle proprie abitazioni. Fortunatamente non sono segnalate vittime o feriti, ma le scosse di oggi hanno provocato la caduta di frammenti del cornicione del campanile della chiesa della Maddalena oltre ad una crepa su una delle colonne. Per oggi è in programma un sopralluogo dei tecnici della soprintendenza per verificare la stabilità dell'edificio. Analoghi controlli sono stati disposti in tutte le scuole di Morano che, a scopo precauzionale, oggi sono state chiuse. Ma non è solo il Pollino ad essere interessato dallo sciame sismico. Anche nella zona più a sud della provincia di Cosenza, che comprende, oltre al capoluogo, comuni come San Fili, San Marco Argentano, Rende, San Vincenzo La Costa, Montalto Uffugo, Lattarico e Cavallerizzo di Cerzeto, è interessata da scosse che vanno avanti da un anno. La Calabria, è l'analisi del geologo del Cnr Carlo Tansi, responsabile scientifico del progetto Amamir (Azioni di monitoraggio avanzato per la mitigazione del rischio idrogeologico), è attraversata da un sistema di faglie in piena attività che si sviluppa dalla valle del Crati, passa per lo Stretto di Messina e termina nella Sicilia orientale. Una di queste faglie, responsabile della quasi totalità dei terremoti che hanno colpito la Calabria in epoca storica, si estende per circa 30 chilometri tra San Fili e San Marco Argentano sviluppandosi ad una profondità di una decina di chilometri. Ed è proprio questa faglia, secondo Tansi, ad avere originato numerosi terremoti: quello del 1184 che ha raso al suolo molti abitati della media valle del Crati; il sisma del 20 febbraio 1980 che ha portato in strada molti cosentini; il sisma del 20 dicembre 1987, sempre a Cosenza; e lo sciame sismico che da mesi interessa l'area del Pollino e che sta gettando nel panico la popolazione.

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