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    Calcioscommese: indagato anche Bonucci

     

     

    Calcioscommese: indagato anche Bonucci

    28 mag 12 Dopo Criscito, un altro giocatore della Nazionale è indagato nell'indagine sul calcioscommesse: è il difensore della Juventus Leonardo Bonucci. L'iscrizione, secondo quanto si apprende, è stata fatta formalmente dalla procura di Cremona ma gli atti verranno girati quanto prima alla procura di Bari. La procura di Bari è titolare del fascicolo d'indagine che riguarda la squadra pugliese, in cui militava Bonucci all'epoca dei fatti. Spetterà dunque ai magistrati pugliesi vagliare la posizione del giocatore, chiamato in causa dal suo ex compagno di squadra al Bari Andrea Masiello. Di Bonucci si parla anche nell'ordinanza con cui il Gip di Cremona Guido Salvini ha emesso 19 provvedimenti restrittivi, tra cui gli arresti per Mauri e Milanetto. Sentito dai pm cremonesi lo scorso 15 marzo - scrive il Gip - Masiello ha raccontato che in occasione di Udinese-Bari del campionato 2009-10, il ristoratore Di Tullio (indagato a Bari, ndr), gli propose di manipolare l'incontro. "Io - mette a verbale Masiello - girai la proposta ai miei compagni di squadra trovando dei consensi. Ne parlai con Bonucci, Salvatore Masiello, Belmonte e Parisi. Arrivati ad Udine, Salvatore Masiello contattò telefonicamente Simone Pepe, giocatore dell'Udinese (ora alla Juve, ndr) chiedendogli 'se voleva acquistare una Ferrari' ". La combine, dice Masiello, alla fine saltò. "Per quanto non avessimo raggiunto l'accordo con i calciatori dell'Udinese, almeno per quello che mi era stato riferito, io, Bonucci, Belmonte e Parisi giocammo per raggiungere il risultato a cui mirava Di Tullio, agevolando la segnatura di tre reti". Le dichiarazioni di Masiello, scrive il Gip Salvini, "indicano altri giocatori 'corrotti' della sua compagine (il Bari, ndr), anche in stagioni precedenti, tra cui il difensore della Juventus e della Nazionale italiana Leonardo Bonucci".

    Nato attaccante, trasformato in calciatore che i gol li deve evitare. Devoto di Santa Rosa, patrona della sua Viterbo. E fresco di scudetto cucito sul petto con la Juventus. Leonardo Bonucci è uno dei baby azzurri di ultima generazione. Figli della speranza di rinascita di un calcio a picco sul campo, quello italiano, ancor prima che sballottato dagli scandali. Nato a Viterbo il 1/o maggio '87, comincia a calciar palloni da centravanti ma e' la sua Viterbese a trasformarlo in difensore centrale. E' l'inizio di una carriera che gli riserva curiosi incroci. Uno riguarda anche le voci sulle implicazioni nel caso scommesse. Quando ai pm di Bari l'ex compagno Masiello racconta di aver chiesto a Bonucci e altri compagni di favorrire un punteggio ricco di gol in Udinese-Bari (finita poi 3-3), il giovane difensore si difende con gli stessi magistrati ricordando che quei giorni lui era lontano dal ritiro rossoblù, perché in nazionale. Preso dall'Inter per le sue giovanili, Bonucci esordisce in A proprio con la maglia nerazzurra, per scelta di Roberto Mancini, il 14 maggio 2006 a 19 anni. Sono i giorni di Calciopoli. E Bonucci non può sapere che la sua consacrazione calcistica sarà proprio alla Juve. Nelle pieghe del mercato, il difensore finisce al Genoa e di lì in comproprietà al Bari, che lo valorizza come titolare dal primo minuto, al fianco di un altro baby talento della difesa, Andrea Ranocchia. A loro due sono affidate le speranze di rinnovare la tradizione dei grandi difensori italiani. E la promessa sembra compiersi quando la Juve lo ingaggi nel 2010. Ma il salto sui grandi palcoscenici lo mette in difficoltà, tanto che la Juve é costretta a ricorrere a un veterano come Barzagli. Nel frattempo è pero entrato nel giro della nazionale, già con il Lippi bis e quando ancora veste la maglia del Bari. L'esordio è il 3 marzo 2010, a Montecarlo, un Italia-Camerun giocato per 90'. Colleziona, fino alla soglia del ritiro azzurro, 21 convocazioni, 13 presenze e due gol. Il primo dei quali, segnato all'Estonia il 13 settembre del 2010 con Prandelli ct, lo dedicherà alla Santa nel giorno della sua festa a Viterbo.

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