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    DDA Milano "I boss Valle vadano in casa lavoro"

     

     

    DDA Milano "I boss Valle vadano in casa lavoro"

    24 mag 12 Per Francesco e Fortunato Valle, l'anziano boss dell'omonima cosca della 'ndrangheta con base stabile tra Milano e Pavia e suo figlio, non bastano condanne rispettivamente a 23 e 24 anni di reclusione, ma i due devono trascorrere anche 4 anni in una 'casa lavorò, struttura del dipartimento penitenziario dove, sempre in regime di detenzione, devono svolgere una qualche attività. E' la richiesta formulata oggi dal pm della Dda milanese Paolo Storari che, assieme al procuratore aggiunto Ilda Boccassini, ha 'invitato' i giudici ad applicare nei confronti dei due presunti 'ndranghetisti, e anche di altri imputati, la 'specialé misura di sicurezza, che viene utilizzata in non molti casi e nei confronti delle persone ritenute 'socialmente pericolose'. I presunti appartenenti al clan Valle vennero arrestati i primi di luglio del 2010, poco prima del maxi-blitz 'Infinito' che smantellò le cosche della 'ndrangheta in Lombardia con quasi 180 arresti. Dalle indagini sulla cosca, dedita soprattutto all'usura e alle estorsioni, scaturirono poi altri due filoni con al centro i Valle-Lampada che hanno portato in carcere i magistrati reggini (poi sospesi dal Csm) Vincenzo Giuseppe Giglio e Giancarlo Giusti, oltre al consigliere regionale calabrese, Francesco Morelli. Gli arresti di luglio hanno fatto invece finire alla sbarra, davanti alla settima sezione penale di Milano, 19 persone fisiche, tra cui il 'patriarca' 73enne Francesco Valle, e i figli Fortunato e Angela Valle (per lei chiesti 18 anni), l'avvocato Luciano Lampugnani (per lui il pm ha chiesto anche la confisca di circa 1,4 milioni di euro), l'imprenditore Adolfo Mandelli e 13 società, tra le quali alcune immobiliari e altre che gestivano locali. Le accuse a vario titolo sono associazione per delinquere di stampo mafioso, usura ed estorsione. La Procura ha chiesto anche l'applicazione della misura di sicurezza per Antonio Spagnolo: per lui chiesti 20 anni di carcere e 3 di 'casa lavoro'. Per il figlio del 'vecchio' boss il pm ha anche chiesto la dichiarazione di "delinquenza abituale", perché "da 25 anni cerca di sfuggire alla proprie responsabilita, con l'ammissione di un paio di episodi di usura". Dalle indagini era emerso che, oltre alle infiltrazioni nel mondo della politica e dell'imprenditoria, il clan stava per allungare i suoi 'tentacoli' addirittura sull'Expo.

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