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    Attentato di Brindisi, solidarietà e commenti

     

     

    Attentato di Brindisi, solidarietà e commenti

    20 mag 12 "Quanto avvenuto a Brindisi, che è costato la vita ad una ragazza del tutto innocente, non può non generare sentimenti di profonda tristezza ma anche di ferma risposta verso atti di autentica barbarie perpetrati da chi vuole evidentemente far saltare le regole delle civile convivenza e riportare il nostro Paese nel pieno degli anni più bui". Lo afferma, in una nota, il segretario generale della Cisl della Calabria, Paolo Tramonti. "La Cisl, nell'esprimere fiducia nell'azione di forze dell'ordine e magistratura circa l'individuazione dei responsabili - aggiunge Tramonti - ritiene che atti di tale gravità impongano una reazione immediata e collettiva. In questa direzione il sindacato è fortemente mobilitato e pertanto, analogamente a quanto avverrà nel resto del Paese, il 23 maggio anche in Calabria si svolgeranno manifestazioni unitarie con sit-in presso le Prefetture come primo segnale di condanna e sdegno per quanto accaduto a Brindisi".

    Alcune centinaia di giovani hanno partecipato a Polistena ad un sit-in promosso da Libera in memoria di Melissa Bassi, la studentessa sedicenne morta nell'attentato di ieri a Brindisi. Erano presenti delegazioni degli istituti scolastici di tutta la Piana di Gioia Tauro, sindaci, organizzazioni sindacali e associazioni. I giovani di Libera che hanno partecipato alla manifestazione hanno sostenuto che "non si può morire entrando a scuola. Lo sconcerto e l'inquietudine per quanto è accaduto sono enormi. L'attacco alla scuola di Brindisi intitolata a Francesca Morvillo e Giovanni Falcone è un fatto di estrema gravità. Tutti, ma soprattutto i giovani, devono mettere in atto una reazione civile contro la violenza ed il terrorismo". Don Pino De Masi, referente di Libera per la Piana di Gioia Tauro, ha sottolineato il fatto che "una bomba davanti ad una scuola non era stata mai messa. Abbiamo visto bombe nelle banche, sui treni, ma mai nelle scuole soprattutto nell'ora in cui suona la campanella. Quel silenzio dopo la deflagrazione ci riguarda tutti perché è stato tradito ogni codice. Chi ha collocato quella bomba voleva uccidere non soltanto alcuni giovani, ma soprattutto la speranza che essi rappresentano". La manifestazione si è conclusa con la lettura di alcuni articoli della Costituzione e di alcuni brani di Don Ciotti, don Milani e del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

    "Si chiama 'political correct', brutta, salottiera e molto 'radical chic' terminologia che consiglia, o impedisce, di parlare, tra tante amenità, anche di pena di morte". E' quanto afferma, in una nota, il segretario regionale de La Destra, Gabriele Limido. "Confesso però - aggiunge - di avere sempre pensato che si potrebbe arrivare a questa 'extrema ratio' almeno per chi pratica due tra i delitti più abietti ed infamanti: attentati contro scuole o asili nido, provocando morte, e per i grandi spacciatori di droga che si ingrassano uccidendo soprattutto tanti giovani". "Infine - dice ancora Limido - non entro nel merito delle responsabilità, né faccio dietrologia. Chi, come me, ha vissuto gli 'anni di piombo', ricorda che, tutte le volte che scoppiava una bomba, il regime dava sempre la colpa ai 'fascisti'. Poi venne un Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, e chiese scusa alla nostra comunità, tramite Pinuccio Tatarella. Prima di dire la mia, vorrei capirne di più".

    "Di fronte a un attacco violento e sanguinoso come quello di Brindisi, il primo pensiero non può che essere rivolto alla povera Melissa, vittima innocente della brutale ferocia di cui è capace l'uomo, ai suoi genitori e alle altre ragazze ferite nello scoppio degli ordigni". Lo afferma, in una dichiarazione, la deputata del Pd Maria Grazia Laganà, vedova del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Fortugno, ucciso in un agguato a Locri nel 2005. "Da donna, da madre e da vedova di una vittima della 'ndrangheta - aggiunge - trovo che non si possa esprimere lo strazio che si prova quando simili bestialita' vengono consumate contro persone buone e indifese. Veder morire un figlio, poi, è un fatto innaturale, un lutto che annichilisce, un'esperienza così terribile che non esiste neppure una parola in grado di renderne il significato". "L'esplosione delle tre bombole di gas davanti alla scuola Morvillo Falcone - dice ancora Maria Grazia Laganà - è fonte di profondo sgomento. Un sentimento che non viene attenuato dal configurarsi di una pista investigativa che, alla luce delle prime risultanze d'indagine, tende a privilegiare l'ipotesi di un gesto isolato. Senza avventurarsi in valutazioni che riguardano la matrice di questo drammatico episodio, sento di rivolgere i sentimenti di cordoglio che accomunano l'intera popolazione della Locride alla famiglia di Melissa e alla comunità pugliese. Ai familiari delle ragazze rimaste ferite, infine, esprimo i sensi della vicinanza e della solidarietà umana, prima ancora che istituzionale. Ci sono dolori che neanche il tempo può cancellare o rimarginare. In questi casi, non resta che aggrapparsi alla fede per trovare la forza di accettare quanto accaduto".

    "Dolore, sincera commozione e vicinanza: sono questi i sentimenti che a nome della città di Catanzaro mi sento di esprimere a tutta Brindisi e al suo primo cittadino Mimmo Consales per quanto accaduto ieri". Lo afferma, in una nota, il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo. "Un gesto di violenza inaudita - aggiunge - che ha violato un luogo deputato all'istruzione e alla formazione, simbolo della crescita civile del nostro Paese. Un atto insensato che ha spezzato una giovane vita e ha creato un clima di paura e di sfiducia. Nell'attesa che la magistratura faccia luce su questa triste vicenda sono certo che le istituzioni sapranno reagire e assieme a tutta la società civile, risponderanno con coraggio a chi tenta di minare la serenità dei nostri territori". "Le manifestazioni spontanee che, da ieri, si sono susseguite in tutta Italia - dice ancora Abramo - dimostrano come questa sia ancora una nazione capace di unirsi di fronte a fatti così gravi, una nazione che vuole vivere nella legalità. Brindisi non è sola in questo momento. Così come non sono soli i genitori delle ragazze ferite e della povera Melissa. A quest'ultimi, in particolare, va il nostro pensiero, pur certi che il dolore che stanno provando ora si potrà, col tempo, solo affievolire ma li accompagnerà per sempre".

    "Quanto avvenuto a Brindisi genera un grande dolore che coinvolge tutte la comunità. Vigliacchi hanno voluto colpire un simbolo di innocenza come delle giovani studentesse ed un simbolo di civiltà come una scuola". Lo afferma, in una nota, il sindaco di Crotone, Peppino Vallone. "Ho espresso al sindaco di Brindisi - aggiunge - la vicinanza della città di Crotone alla comunità di Brindisi ed in particolare alla famiglia della dolce Melissa ed alle famiglie di quanti sono rimasti coinvolti dall'esplosione. La strage di Brindisi avvicina la nostra comunità a quella della città pugliese ed accanto alla commozione ed al cordoglio intendiamo esprimere la ferma condanna per un gesto ignobile. Sono stati tanti i ragazzi e le ragazze di Crotone che nell'immediatezza hanno voluto testimoniare anche attraverso i social network la loro indignazione per il vile gesto e la loro solidarietà ai loro coetanei di Brindisi. Un gesto importante a sottolineare che i vili sono sempre una minoranza di fronte ai forti". "Due appuntamenti importanti - dice ancora il sindaco Vallone - aspettano la città di Crotone la prossima settimana. Il primo, il 23 maggio, un ricordo di Giovanni Falcone e domenica 27 maggio la giornata della Verità, della Giustizia e della Legalità nel nome di Emanuela Orlandi con le testimonianze di Pietro Orlandi, Marisa Garofalo, Giovanni Gabriele e Romina Pioli, parenti di vittime della criminalità che attendono verità e giustizia. La città di Crotone ricorderà in quelle occasioni anche la dolce Melissa. Lo dobbiamo al suo tenero ricordo di giovane studentessa strappata alla vita da una mano assassina".

    Striscioni di solidarietà del tifosi del Cosenza allo stadio San Vito - in occasione dell' incontro col Pomigliano per i playoff del campionato di serie D - per l'attentato di Brindisi ed il terremoto in Emilia. Due gli striscioni dedicati alla morte di Melissa Bassi: 'Non esiste ragione per spezzare una giovane vita. Ciao Melissa' e 'Ciao Melissa. Vola in cielo'. Due anche gli striscioni per il sisma in Emilia: 'Solidarieta' per i terremotatì e 'Solidali con l'Emilià.

    Lo sport italiano si ferma un minuto per onorare la memoria delle vittime dell'attentato di Brindisi e del terremoto nel Nord Italia. Il Presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha invitato Federazioni, Discipline associate e Enti di promozione a far osservare un minuto di silenzio in occasione di tutte le manifestazioni sportive che si disputano in Italia nel weekend, in memoria della studentessa morta nell'attentato di ieri a Brindisi e delle vittime del terremoto che ha colpito oggi il Nord Italia.

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