Svelato narcotraffico a Roma, psichiatra pusher spacciava, 34 arresti, tre in Calabria

19 mag 12 Un centro di recupero per tossicodipendenti nella Capitale, diventato il covo dello spaccio di droga e il 'rifugio' di detenuti, criminali e tossicodipendenti che arrivavano dalla galera per trafficare stupefacenti. La responsabile della struttura, una psichiatra romana di 64 anni, era una cocainomane che si improvvisava anche pusher e garantiva false perizie. A scoprire i segreti di una 'zona franca', diventata preda di narcotrafficanti anche collegati alla 'ndrangheta, e' stata la squadra mobile di Roma con una maxi operazione antidroga che ha portato all'arresto di circa 34 persone, di cui la maggior parte nella Capitale. Gli agenti della squadra mobile, diretti da Vittorio Rizzi, hanno scardinato un'organizzazione con cellule operative su Roma, Milano e in Calabria. Ai vertici c'era una cosca calabrese, che aveva contatti commerciali anche con la Colombia e la Spagna, attraverso un latitante calabrese, Antonio Angelo Pelle. A Roma l'associazione si appoggiava ad alcuni gruppi locali di alcune zone della periferia nord della Capitale. L'organizzazione era formata da un gruppo calabrese, collegato alla 'ndrangheta, e un gruppo romano. A Roma una delle persone chiave dell'organizzazione era una psichiatra di 64 anni (A.D.U.), che percepiva somme fino a 30mila euro per false perizie. Chi aveva i soldi per pagare, quindi, poteva ottenere le false certificazioni e trascorrere la detenzione nella comunità diretta dalla psichiatra a Villa Lauricella, nel quartiere prenestino, anche sovvenzionata prima dell'inizio della indagini (in corso dal 2009) dalla Regione Lazio. Nella struttura di recupero alcuni ricoverati continuavano indisturbati la loro attività criminale e alcune persone sono anche morte per overdose. Ma da quel posto diversi pregiudicati erano anche evasi, come un detenuto condannato a 13 anni per stupefacenti. Per riuscire a passare dal carcere al Centro di recupero tutto era studiato nei particolari: dalle pantomime con crisi di astinenza e finti pianti provocati da semplici gocce di limone agli occhi, ai falsi certificati garantiti dalla psichiatra. La comunità, un "buco nero" dove si nascondevano pericolosi criminali, era diventata anche una sorta di poligono. Uno degli arrestati si "allenava" all'interno della sua stanza con una pistola calibro 7.65, sparando verso l'armadietto porta abiti. Per gli investigatori al momento il bilancio è di 30 chili di droga sequestrata, oltre a due pistole e 60 perquisizioni, con 39 ordinanze di custodia cautelare. Tra gli arrestati c'é anche un appuntato dei carabinieri che aveva rivelato informazioni riservate.

Tre arresti in Calabria: Due persone sono state arrestate in provincia di Reggio Calabria nell'ambito dell'operazione antidroga compiuta dagli agenti della squadra mobile di Roma. I due arrestati sono Giuseppe Pelle, 21 anni, di Benestare, e Francesco Giampaolo, 22 anni, di San Luca. I due sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di droga. Al termine degli accertamenti Pelle è stato posto ai domiciliari, mentre Giampaolo è stato accompagnato nel carcere di Locri. La polizia ha eseguito un terzo arresto in Calabria, dopo quelli fatti a Benestare ed a San Luca, nell'ambito dell'operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma contro una banda di trafficanti di droga. La persona finita in manette è Francesco Tassone, di 22 anni, bloccato dalla Squadra mobile di Reggio Calabria a Stilo.