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    Solidarietà al Prefetto Reppucci

     

     

    Solidarietà al Prefetto Reppucci

    15 mag 12 "Un episodio grave ed inaccettabile". Lo afferma il parlamentare del Pdl, Giuseppe Galati, circa le buste con minacce indirizzate al Prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, ed alle redazioni del Quotidiano della Calabria e della Gazzetta del Sud. "Non si possono tollerare - aggiunge Galati - simili episodi che non appartengono al modo di vivere di una comunità civile e verso i quali si deve elevare il nostro sdegno. La mia vicinanza va al Prefetto di Catanzaro Reppucci ed ai giornali Gazzetta del Sud e Quotidiano della Calabria vittime del gesto vile. Questo dimostra come è necessario mantenere la dovuta serenità e non avvelenare il clima con delle affermazioni tese a formulare ipotesi e congetture, nel caso specifico attinenti la regolarità del voto amministrativo nella città capoluogo di Regione, che spetta a chi di competenza verificare". "E' necessario - prosegue - rispettare il lavoro di chi è preposto a fare ciò; fortunatamente ci troviamo in una democrazia dove ogni organo istituzionale ha un ruolo ben preciso. Bisogna avere fiducia nella Magistratura e nel suo lavoro. Mi auguro che le forze inquirenti possano risalire a chi si è reso protagonista di questo deprecabile episodio".

    "Tutta la mia solidarietà e vicinanza - ha detto Agazio Loiero (coordinatore nazionale della federazione tra MPA e AD) - al Prefetto di Catanzaro, unitamente ai due quotidiani destinatari ieri di inquietanti missive di minacce. Sono personalmente vicino ad Antonio Reppucci, - ha proseguito Loiero - un uomo dedito in forma integrale alle istituzioni, come poche volte mi è capitato di incontrare nella mia vita, che non merita gesti simili. Uno sgradevole episodio - ha concluso Loiero - che purtroppo non può non collegarsi alla recentissima competizione elettorale che si è svolta nella nostra città, e che non rende conto della tradizione legalitaria e democratica di Catanzaro".

    Mario Tassone: "L'inqualificabile atto criminale rivolto contro il Prefetto di Catanzaro e due autorevoli testate giornalistiche Calabresi si pone in netta contraddizione con il diffuso rispetto delle istituzioni e della libera stampa che quotidianamente assicurano un prezioso contributo alla democrazia e alla libertà di tutti.Sicuro di interpretare il sentire della stragrande maggioranza dei cittadini Catanzaresi, esprimo sdegno per il vile gesto criminale e profonda sentita solidarietà al rappresentante del Governo, alle testate giornalistiche e a quanti vi lavorano quotidianamente con impegno ed onestà.

    Mario Magno: Registro con sgomento l'atto intimidatorio indirizzato al Prefetto Reppucci ed alle redazioni del Quotidiano della Calabria e della Gazzetta del Sud. Lo condanno con fermezza, esprimendo - contestualmente - sentimenti di affettuosa vicinanza a Sua Eccellenza ed ai Direttori dei quotidiani colpiti che invito a proseguire, senza tentennamenti, nella meritoria e corretta opera d' informazione per i cittadini calabresi. Mi rivolgo, quindi, al Prefetto Reppucci la cui voce autorevole - sin dal suo insediamento - si è levata forte in tutta la provincia, risuonando rassicurante sulla presenza dello Stato. Il dott. Reppucci, infatti, non ha mai fatto mancare la sua vicinanza in ogni angolo del territorio interessato dalle diverse problematiche, non lesinando di spendere ogni energia nella direzione della risoluzione dei problemi, della sfumatura dei contrasti, della moderazione dei toni. E' tangibile, per tale motivo, la stima nutrita nei suoi confronti dall'intera comunità provinciale che ne ha apprezzato, in particolare, l'esortazione a riappropriarsi delle propria identità ed ad innamorarsi delle proprie ricchezze culturali e naturali. Al Prefetto Reppucci, ribadisco pertanto la mia profonda stima e l'invito a proseguire in un'attività apprezzata e fortemente sostenuta da tutta la comunità. Auspico, infine, che muti ben presto il clima di veleni che si è creato intorno alle recenti elezioni di Catanzaro; mi auguro che si mettano da parte polemiche strumentali, si abbassino i toni, si consenta alla Magistratura di svolgere con serenità i controlli e gli accertamenti che si riterranno opportuni e, allo stesso tempo, si permetta al Sindaco Abrano di iniziare, da subito e nel migliore dei modi, il suo lavoro a favore della città di Catanzaro".

    "Non sottovalutare le minacce al prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci e i messaggi di avvertimento ai giornali Gazzetta del Sud e Quotidiano della Calabria ". Il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico, nell'esprimere solidarietà e vicinanza al rappresentante del Governo nella provincia di Catanzaro ed ai direttori ed ai redattori dei due quotidiani che hanno ricevuto lo stesso messaggio minaccioso inviato al prefetto, manifesta forte preoccupazione " per il ripetersi di episodi che mirano - DICE - a creare inquietudine nella società calabrese e nelle istituzioni che rappresentano il riferimento di legalità, convivenza civile e rispetto delle regole ". " Occorre alzare il livello di vigilanza e di azione - continua Talarico - proprio perché la frequenza con cui gli episodi di minaccia a operatori dell'informazione, rappresentanti delle istituzioni e delle amministrazioni locali, accadono, fa correre il rischio di assuefazione rassegnata nell'opinione pubblica. Le ultime minacce, a prefetto e giornali, comprese, in altra sede, le intimidazioni al sindaco di Santa Domenica di Talao, che seguono ai quasi quotidiani avvertimenti ai rappresentanti di enti locali, richiedono una risposta forte dalla politica, dal Governo, dal Parlamento e da tutte le autorità preposte alla tutela del cittadino. Serve, con urgenza e concretezza, rafforzare l'attenzione verso una regione in cui gli atti criminali e i gesti di prepotenza sono in aumento e provocano disorientamento nella società civile, mettendo continuamente sotto pressione amministratori pubblici, giornalisti, rappresentanti di forze economiche, sociali e culturali. C'é anche da ricercare, responsabilmente - conclude Talarico - un'azione comune di tutte le forze politiche, per contribuire, con un impegno consapevole e armonico, a realizzare i presupposti per un confronto sereno e costruttivo, nell'opera di riscatto sociale e civile della Calabria che deve essere prioritaria rispetto a qualsiasi pur legittima azione dialettica".

    Angela Napoli, deputata e coordinatrice regionale di Fli in una nota, formula "un attestato di stima e di vicinanza al prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci e ai due quotidiani regionali, Gazzetta del Sud e Il Quotidiano della Calabria, per i vili attacchi subiti. La città di Catanzaro - prosegue Napoli - è già stata infangata con una campagna elettorale che ha pesantemente inciso sulla libertà di voto ed è oggi inaccettabile che si cerchi di intimidire il principale rappresentante dello Stato sul territorio. Auguro che il clima torbido che avvolge la città capoluogo di regione, possa, grazie agli inquirenti, delinearsi con chiarezza e vengano al più presto assicurati alla giustizia i responsabili di simili vigliaccate".

    "Confindustria Catanzaro respinge con determinazione il vile accadimento verificatosi, che testimonia, certamente, un clima non consono alla nostra città, caratterizzata, per storia e tradizione, da un forte senso di rispetto delle istituzioni e delle regole democratiche". Lo afferma, in una nota, il presidente di Confindustria Cosenza, Giuseppe Gatto. "Il gesto perpetrato contro il Prefetto Reppucci - prosegue Gatto - rappresenta un segnale molto preoccupante che dovrebbe far riflettere per la tenuta delle istituzioni democratiche in una terra dove deve prevalere la civile e democratica convivenza di tutta la comunità. A tal proposito, Confindustria Catanzaro, nella consapevolezza che le forze dell'ordine e gli organi giudiziari sapranno far luce, con immediatezza, sulle responsabilità di coloro che hanno assunto comportamenti e condotte non lecite, auspica che la città di Catanzaro non assurga ulteriormente agli onori della cronaca nazionale per vicende e circostanze negative che rischierebbero di pregiudicare inevitabilmente la dignità di tutti i cittadini catanzaresi, creando gravi ripercussioni negative sul tessuto economico e sociale".

    La Cgil calabrese esprime, in un comunicato, "piena solidarietà e sostegno al Prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci e a tutti gli apparati dello Stato e condanna fermamente il vile atto intimidatorio compiuto ai suoi danni. Preoccupante è anche l'attacco alla libertà di espressione con le minacce perpetrate ai danni della Gazzetta del Sud e del Quotidiano della Calabria.La Cgil confida nell'azione della magistratura e delle forze dell'ordine affinché facciano piena luce su questi episodi e vengano assicurati alla giustizia i responsabili".

    "Gravissimo l'episodio di minacce al prefetto di Catanzaro, Repucci e l'accostamento di tali minacce alle elezioni di Catanzaro". Lo afferma la deputata Jole Santelli, vice presidente del Gruppo Pdl alla Camera. "Oltre alla solidarietà al signor Prefetto - prosegue Santelli - credo sia assolutamente necessario accertare la verità con massima sollecitudine. E' palesemente in atto il tentativo di mascherare la pesante sconfitta subita a Catanzaro dal Pd attraverso la costruzione a tavolino di un "caso" nazionale. Si è addirittura parlato di una manifestazione nazionale dello stesso Pd e, francamente, non capisco contro chi si intende manifestare, salvo contro i catanzaresi che ancora una volta non hanno scelto il loro partito. Da calabrese trovo davvero squallido uno sfregio alla democrazia come quello che sta accadendo e vorrei sottolineare che la differenza di voti fra il sindaco Abramo ed il suo avversario è enorme dato che cinquemila persone in più hanno scelto Abramo rispetto a Scalzo. Come in quasi tutte le elezioni si facciano i ricorsi amministrativi ed aspettiamo con fiducia l'operato della Procura della Repubblica sulle singole vicende visto che la responsabilità penale è personale. Come accade ovunque si attendano con serenità le decisioni della magistratura ma finisca il clima d'odio che si sta instaurando".

    PITTELLI: Il clima che la Città vive dopo il risultato elettorale è surreale. Apprendo di intimidazioni rivolte al Prefetto Reppucci e ad alcuni giornali e rimango attonito ma per nulla preoccupato. I catanzaresi sono persone perbene, miti, ossequiose delle regole democratiche e rispettose delle libertà e delle prerogative di tutti. Sappiano i pochi " roditori" che cavalcano l'intimidazione come strumento volto al sovvertimento della volontà popolare che si troveranno di fronte ad un muro impenetrabile costituito dalla straordinaria tradizione culturaledi una comunità non disponibile ad accettare la violenza, non solo verbale, come soluzione di qualsivoglia controversia. Al Prefetto Reppucci, il quale svolge quotidianamente il suo compito quale massimo rappresentante del Governo in maniera ineccepibile, ai giornali ed a chiunque abbia subito in questi giorni l'inusitata agressione è indirizzata la solidarietà e la vicinanza di quanti hanno a cuore la serenità della città e la salvaguardia della sua immagine.

    Intimidazione al Prefetto Reppucci: monsignor Bertolone condanna l'accaduto ed esprime la solidarietà della Chiesa catanzarese. E' l'ennesimo episodio di barbarie ed inciviltà. Chi in Calabria rappresenta le varie articolazioni dello Stato deve essere sostenuto perché possa svolgere fino in fondo e senza timori il proprio mandato. E' quanto afferma l'arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, in relazione all'atto intimidatorio subito dal Prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci. La lettera minatoria con tanto di cartucce recapitata al Prefetto - commenta il Presule catanzarese - è atto che va condannato senza esitazioni né incertezze. Quanto accaduto ripropone drammaticamente la necessità di un'inversione di rotta da un punto di vista culturale oltre che istituzionale e politico, per sconfiggere chi pensa di poter piegare a logiche diverse da quelle della trasparenza e della buona amministrazione le scelte riguardanti il presente ed il futuro dei territori calabresi. Conclude Monsignor Bertolone: La Chiesa particolare che è in Catanzaro-Squillace auspica uno scatto d'orgoglio ed un'azione sinergica che portino a voltare pagina, col contributo convinto di tutte le istituzioni e forze politiche e sociali, ed a profondere un impegno sempre maggiore in vista della realizzazione del bene comune. Determinante in questo è finora stato, e deve continuare ad essere, l'encomiabile lavoro svolto dalla Prefettura: l'augurio sincero è che al Prefetto ed ai tanti, troppi che purtroppo come lui sono rimasti vittima di intimidazioni, sia garantita la possibilità di svolgere serenamente il proprio dovere istituzionale, specie in una terra, quale la Calabria, che di riferimenti istituzionali limpidi ed esemplari avverte il bisogno costante. Ufficio Comunicazioni Sociali Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace.

    CALIPARI (PD) "Brogli e minacce, pessimo avvio per Abramo" La vicepresidente dei deputati Democratici e parlamentare calabrese: solidarietà a Reppucci "Quanto è successo a Catanzaro non è degno di un paese che si dice democratico. Vincere o perdere le elezioni quando queste sono sporcate da certificati elettorali manipolati, schede timbrate e non firmate, di elettori registrati più volte, di schede votate e scrutinate superiori al numero dei votanti non dovrebbe inorgoglire chi vince né deprimere chi perde. Tutti e dico tutti dovrebbero prima di tutto chiedere che venga ristabilito l'ordine democratico".Lo dice Rosa Villecco Calipari, vicepresidente dei deputati Democratici e parlamentare calabrese. "Dovrebbero chiederlo i calabresi tutti e lo Stato italiano dovrebbe rispondere immediatamente con una voce sola, garantendo sicurezza e legalità a chi si impegna in quella terra, dai sindaci, alle forze dell'ordine, ai magistrati. A partire dal prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci minacciato con una busta con un proiettile che conteneva anche un messaggio che faceva riferimento alle comunali appena svolte". "Stupisce che in questo clima qualcuno, dal PDL, pensi soltanto a cantare vittoria. Comunque vadano le inchieste aperte per voto di scambio - conclude Calipari - qualsiasi siano i risultati di un eventuale intervento dell'Antimafia che noi del PD abbiamo richiesto, e infine aspettando la risposta del ministro dell'Interno al nostro candidato Scalzo, quello di Abramo è un pessimo avvio. E né Catanzaro, né i calabresi perbene lo meritano".

    L'on. Michele Traversa esprime solidarietà al prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, per il grave atto intimidatorio subito. "Auspico che le forze dell'ordine e l'autorità giudiziaria - dice l'on. Traversa - facciano piena luce sull'accaduto, assicurando alla giustizia i responsabili. Le minacce certamente non turberanno la serenità del prefetto Reppucci e anzi rafforzeranno ulteriormente il suo grande impegno a tutela della legalità sul territorio. La gravità dell'episodio non va tuttavia sottovalutata, in quanto tende ad intorbidire ulteriormente il clima politico in una città che si é sempre distinta per civiltà, spirito democratico e rispetto delle istituzioni, e la cui immagine viene oggi compromessa agli occhi dell'intero Paese. Mi auguro che i toni del dibattito vengano riportati nell'alveo del confronto civile e rispettoso delle istituzioni preposte a garantire la legalità ed il rispetto delle regole. Rivolgo un attestato di vicinanza anche ai quotidiani raggiunti dai messaggi intimidatori, nella consapevolezza che la crescita democratica e civile della nostra terra passa soprattutto attraverso la tutela della stampa e del diritto ai cittadini ad una informazione libera, corretta e completa".

    Presidente del Consiglio Provinciale di Catanzaro Peppino Ruberto: In Conformità al decreto legislativo n. 196/2003, informiamo che l'Amministrazione Provinciale di Catanzaro ha raccolto e tratterà i dati personali forniti secondo i principi imposti dal testo unico sulla Privacy. I vostri dati personali sono trattati sia in forma cartacea che elettronica esclusivamente per l'attività di informazione dalla ns Amm.ne. I soggetti a cui si riferiscono i dati possono esercitare tutti i loro diritti sugli stessi in qualsiasi momento, secondo quanto previsto dall'articolo 7 del decreto legislativo n. 196/2003. Per maggiori informazioni o per esercitare i suddetti diritti, potete farci richiesta. Nel caso aveste ricevuto questo messaggio per errore, siete pregati di segnalarlo immediatamente al mittente e cancellare quanto ricevuto.

    SOLIDARIETA' DI MARZIALE AL PREFETTO E AI GIORNALISTI Il sociologo Antonio Marziale, presidente dell' Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l'Infanzia, esprime solidarietà al prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci e alle redazioni dei quotidiani che sono state vittime di un atto intimidatorio: "Ogni qualvolta si minacciano rappresentanti delle Istituzioni e del libero e democratico esercizio dell'informazione si mette a repentaglio il futuro delle giovani generazioni. Tali manifestazioni - afferma Marziale - contrarie a ogni forma di civiltà sono da respingere con fermezza perché destabilizzanti rispetto ad un futuro di progresso ed emancipazione cui aspira una società compiutamente civile in favore dei suoi giovani".

    Condanniamo fermamente il grave atto intimidatorio di cui sono stati fatti oggetto il Prefetto di Catanzaro Dr. Reppucci, la Gazzetta del Sud e il Quotidiano della Calabria ed esprimiamo loro tutta la nostra solidarietà.Siamo convinti che anche in una situazione così drammatica, come è quella che sta attraversando la città di Catanzaro in conseguenza delle condizioni in cui si sono svolte le recenti elezioni comunali, é necessario richiamarsi ai valori della legalità, della democrazia, della libertà e della non violenza di cui è portatrice la nostra Costituzione Repubblicana ed Antifascista. La Segreteria di Rifondazione Comunista.

    Il Gruppo Consiliare "Primavera Andreolese" condanna decisamente il grave atto intimidatorio di cui sono stati fatti oggetto il Prefetto di Catanzaro Dr. Reppucci, la Gazzetta del Sud e il Quotidiano della Calabria ed esprime loro tutta la necessaria solidarietà.Il Gruppo Consiliare rimane sempre convinto della necessità di richiamarsi costantemente ai valori costituzionali di legalità, di democrazia e di libertà.

    "Esprimo a nome mio personale e del gruppo regionale solidarietà e vicinanza al Prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, destinatario di un vile messaggio intimidatorio. Si tratta di un gesto rispetto al quale - evidentemente - occorre rendere chiara e forte l'unanime determinazione delle Istituzioni nel condannare comportamenti che - per il carico di violenza simbolica - rappresentano il tentativo di forzare i meccanismi della civile convivenza.Tentativi di condizionamento che hanno avuto per destinatari anche quegli organi di informazione il cui ruolo a sostegno della democrazia è fondamentale ed a loro esprimiamo identica solidarietà.L'accostamento con le elezioni amministrative di Catanzaro è poi particolarmente grave; rispetto a quest'ultimo elemento trovo ragionevole, utile ed istituzionalmente doveroso richiamare tutti alla moderazione dei toni ed al rispetto che si deve nei confronti della magistratura e del lavoro che sta svolgendo. I messaggi intimidatori svela - evidentemente - quanto gravida di conseguenze incontrollabili sia l'estremizzazione del confronto e della vita politica; tutti abbiamo il dovere di rispettare le procedure democratiche garantite ed assistite dalla legge e considerare la sobrietà del linguaggio e degli argomenti non come una diminutio rispetto a quanto si vuole affermare ma come l'unico comportamento rispettoso delle Istituzioni e degli elettori che hanno espresso il loro giudizio. On.le Gianpaolo Chiappetta Capogruppo PDL - Consiglio Regionale

    "Esprimo, a nome del gruppo del Partito Democratico in seno al Consiglio Regionale, la nostra piena solidarietà umana ed istituzionale al Signor Prefetto di Catanzaro, dott. Antonio Reppucci, per il grave atto intimidatorio subito ed ai Direttori di Gazzetta del Sud e Quotidiano della Calabria per i messaggi minacciosi ricevuti.Il Gruppo del Partito Democratico assicura il suo totale sostegno a tutte le iniziative per garantire legalità, sicurezza e vicinanza alle Istituzioni, al fine di potenziare la lotta alle organizzazioni criminali, la cui presenza nel contesto calabrese rappresenta uno tra i fattori che rallentano i processi di sviluppo e di crescita economica, civile e democratica.Al Dott. Reppucci, che ho avuto l'onore di conoscere e di incontrare in varie occasioni istituzionali quando ha guidato la Prefettura di Cosenza, mi permetto di inviare anche un personale ed affettuoso saluto di stima e di incoraggiamento a proseguire il suo coraggioso impegno nello svolgimento della sua delicata funzione".

    L'Assessore regionale alle Attività Produttive Antonio Caridi esprime "piena e incondizionata solidarietà al Prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci, vittima di un deprecabile atto di intimidazione". "Si tratta - secondo l'Assessore Caridi - di un gesto inaccettabile che indigna l'intera comunità calabrese, contraria ad ogni forma di delinquenza che vuole impedire alla Calabria significativi passi in avanti sul piano del progresso e della crescita civile". Al Prefetto, l'Assessore esterna anche "la convinzione che questo atto non produrrà alcuna conseguenza sulla decisa azione intrapresa, nell'esercizio delle sue alte funzioni, finalizzata a contrastare quelle logiche mafiose che frenano ed ostacolano lo sviluppo della nostra terra".

    "Consideriamo gravissimo l'episodio delle minacce al prefetto di Catanzaro. Al prefetto Repucci - afferma il deputato Giovanni Dima, in una nota - va tutta la nostra solidarietà personale ed istituzionale. Questo gesto è da condannare con forza e fermezza sia perché rivolto ad uno massimi rappresentanti dello Stato in Calabria sia perché collegato alle elezioni municipali di Catanzaro. E' necessario accertare al più presto la verità dei per cui auspichiamo che le indagini sia le più rapide ed efficaci possibili così come ci auguriamo che il clima politico a Catanzaro possa ritornare ai livelli di un civile confronto nell'interesse della città".

    "Il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Paolo Abramo, alla luce degli inquietanti atti intimidatori perpetrati nelle scorse ore ai danni del Prefetto Antonio Reppucci, ha espresso ferma condanna e piena solidarietà, auspicando che i responsabili siano presto assicurati alla giustizia". Lo riferisce una nota dell'ente camerale. "Mi unisco al coro di solidarietà - sostiene Abramo - che in queste ore si è levato a sostegno della persona del Prefetto Antonio Reppucci e dell'istituzione che egli rappresenta. E' intollerabile che una città come Catanzaro, custode di forti e radicate tradizioni democratiche e civili, sia teatro di tali deplorevoli azioni, proprie di chi vorrebbe fare prevalere la logica della prepotenza ed i comportamenti generatori di tensione sul corretto svolgimento delle funzioni democratiche e di controllo della legalità".

    Il sindaco di Amantea, Francesco Tonnara esprime vicinanza e solidarietà al Prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci "solidarietà e vicinanza, a nome mio personale e dell'amministrazione comunale che rappresento". Nei confronti di Reppucci, prosegue Tonnara, è stato perpetrato "un atto intimidatorio che dimostra come la tracotanza della criminalità nella nostra regione abbia ormai superato ogni limite. Abbiamo avuto modo di apprezzare, nel corso del suo mandato a Cosenza, le straordinarie doti professionali ed il calore umano di un autentico interprete del ruolo e delle funzioni di uomo delle istituzioni".

    "Condanniamo fermamente il grave atto intimidatorio di cui sono stati fatti oggetto il Prefetto di Catanzaro Reppucci, la Gazzetta del Sud e il Quotidiano della Calabria ed esprimiamo loro tutta la nostra solidarietà". Lo afferma Enzo Tromba, commissario provinciale di Idv di Catanzaro. "E' compito di tutti - prosegue Tromba - condannare episodi vili come questo ed esigere equilibrio nel modo di affrontare questioni e problemi di natura pubblica, soprattutto in un momento di gravi crisi ed emergenze, come quelle che sta attraversando Catanzaro, la Calabria ed il Sud Italia nella sua interezza".

    Le segreterie generali e tutto il gruppo dirigente della Cisl esprimono "disappunto per il grave e vile atto intimidatorio subito che ha lo scopo di condizionare il corretto svolgimento della vita democratica e della legalità". "Nell'esprimere - prosegue la nota - tutta la nostra solidarietà le confermiamo il nostro sostegno e la nostra vicinanza".

    "Se c'é da registrare un pessimo avvio, non è certo quello del sindaco Sergio Abramo, che già nelle prime ore di attività ha dimostrato di sapere risolvere problemi gravosi della città come quello dei rifiuti. Un pessimo avvio è quello dell'on. Rosa Calipari, che esordisce nel suo interessamento alle sorti del capoluogo di regione con un intervento che mira soltanto a gettare ulteriore fango sulla città ed a confondere l'opinione pubblica tentando di offuscare la netta vittoria di Sergio Abramo accostandola a vicende del tutto estranee, come eventuali condotte illecite di singoli, irregolarità, e addirittura le minacce ricevute dal prefetto Reppucci". E' quanto si afferma in una nota del coordinamento provinciale del Pdl. "Un intervento che serve soltanto a rinforzare la gazzarra mediatica sollevata dal candidato sconfitto, che tentando in maniera inutile e irresponsabile - sostanzialmente infantile - di inficiare il risultato uscito dalle urne, non esita a mettere in dubbio la solidità civile e democratica della stessa città che puntava ad amministrare, evidentemente non avendone la necessaria caratura. Fin dall'inizio come Pdl abbiamo espresso grande fiducia nei confronti dell'operato della magistratura, e abbiamo condiviso la necessità di cercare la massima trasparenza rispetto allo svolgimento delle operazioni di voto, anche con il sequestro delle schede delle 90 sezioni, e di andare fino in fondo su eventuali condotte illecite poste in essere dai singoli. E' invece preoccupante l'intervento dell'on. Calipari, laddove sembra sostenere che non serve tenere in alcun conto le risultanze delle inchieste della magistratura o delle verifiche degli organismi preposti".

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