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    Plenum Csm non deciderà su trasfertimento Cisterna

     

     

    Plenum Csm non deciderà su trasfertimento Cisterna

    15 mag 12 Il Plenum del Consiglio superiore della magistratura non si occuperà del 'caso Cisterna' perché la pratica di trasferimento d'ufficio per incompatibilità ambientale, avviata ed approvata dalla commissione apposita, è decaduta e per tale ragione non dovrà essere sottoposta alla ratifica del Plenum precedentemente calendarizzata per giovedì 17 maggio. La notizia è riportata dal giornale online 'Il Corriere della Calabria'. Ad interferire - secondo quanto riporta il sito - con la linea fin qui seguita dal Csm a carico del procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia, è intervenuta la decisione della Procura generale della Cassazione di formalizzare l'azione disciplinare nei confronti del noto magistrato reggino. Cisterna, infatti, non era stato messo nelle condizioni di operare in contraddittorio con chi lo accusa perché la procedura seguita era quella riservata ai casi di trasferimento 'senza colpa'. In sostanza è una procedura che consente di operare il trasferimento d'ufficio del magistrato anche senza poterlo incolpare di alcun illecito disciplinare. Nella vicenda che riguarda Cisterna c'era una palese anomalia, visto che era notorio il fatto che alla base di quel trasferimento, così come del procedimento penale avviato dalla Procura antimafia di Reggio Calabria, c'erano le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Nino Lo Giudice che accusa Cisterna di avere avuto rapporti equivoci con suo fratello Luciano. L'intervento della Procura generale della Cassazione ha così reso inutile il lavoro fin qui svolto dal Csm e sospeso la procedura di trasferimento. Gli atti sono già stati trasmessi alla Commissione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura che già oggi ha iniziato ad occuparsi della vicenda istruendo il procedimento disciplinare. All'esito di tale procedimento, o anche nelle more di una decisione, Alberto Cisterna potrebbe ugualmente essere trasferito cautelarmente ad altro ufficio ma il tutto questa volta dovrà avvenire con le garanzie previste dal contraddittorio diretto. Davanti alla Commissione disciplinare Alberto Cisterna è difeso dal procuratore di Torino Marcello Maddalena che ha già inviato al Csm atti, documenti e richieste probatorie a confutazione degli addebiti mossi al suo assistito.

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