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    Buste con proiettili a Prefetto Catanzaro e minacce a 2 giornali

     

     

    Buste con proiettili a Prefetto Catanzaro e minacce a 2 giornali

    14 mag 12 Tre buste contenenti proiettili sono state bloccate al Centro meccanografico delle Poste di Lamezia Terme. Secondo le prime informazioni le lettere erano indirizzate al Prefetto di Catanzaro e a due giornali, la Gazzetta del Sud e il Quotidiano della Calabria. Sul fatto stanno indagando i carabinieri.

    Soltanto nella busta indirizzata al prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, delle tre intercettate nel centro postale di Lamezia Terme, era contenuto un proiettile per pistola calibro 7.65. E' quanto si è appreso in ambienti investigativi. Nelle altre due buste indirizzate a Gazzetta del sud e Quotidiano della Calabria c'era soltanto lo stesso messaggio di minaccia inviato al prefetto. "E' un episodio - ha detto ancora il prefetto Reppucci - che non riesco neppure a prendere sul serio, tale è l'assurdità dell'accusa che mi viene rivolta. Ci troviamo di fronte a persone ignoranti che non conoscono i meccanismi e le procedure elettorali".

    Nelle buste inviate al prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, ed ai quotidiani Gazzetta del sud e Quotidiano della Calabria si fa uno specifico riferimento alle elezioni comunali a Catanzaro. Lo ha riferito il prefetto Reppucci. "Nel messaggio - ha detto - mi viene contestato un mancato intervento in merito alle polemiche sul voto ignorando che io in questa materia non ho alcun potere. Per quanto mi riguarda dunque, sono tranquillissimo".

    Da giorni è in atto a Catanzaro una forte polemica sull'esito delle elezioni comunali svoltesi il 6 e 7 maggio nel capoluogo calabrese e che hanno portato, dopo quattro giorni di analisi e riscontri, all'elezione al primo turno, con uno scarto minimo di voti rispetto al 50%, del candidato del centrodestra, Sergio Abramo, che venerdì mattina si è già insediato. Il centrosinistra ha chiesto, anche con interventi parlamentari, l'intervento del Ministro Cancellieri ed oggi il capogruppo nell'Antimafia, Laura Garavini, anche l'intervento della stessa Commissione Parlamentare. Il Pdl reagisce e parla di un voto regolare. Su un caso di presunta compravendita di voti ha, infine, aperto un'inchiesta la Procura della Repubblica, che sabato scorso ha deciso per il sequestro di tutte le schede elettorali al fine di un definitivo controllo.

     

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