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    Catanzaro, elezioni infinite: sequestrate tutte le schede elettorali

     

     

    Catanzaro, elezioni infinite: sequestrate tutte le schede elettorali

    12 mag 12 A 24 ore dalla proclamazione del nuovo sindaco Sergio Abramo e nel giorno in cui il centrosinistra annuncia ricorso al Tribunale amministrativo regionale, nuovo colpo di scena a Catanzaro: la Procura della Repubblica ha sequestrato tutte le schede elettorali delle 90 sezioni chiamate al voto domenica e lunedì scorsi. Il sequestro è stato disposto dal pm Gerardo Dominijanni che sta conducendo l'inchiesta su presunti episodi di compravendita di voti in cui sono indagati un consigliere eletto del centrodestra ed altre due persone. L'iniziativa, secondo quanto si apprende in ambienti della Procura, ha carattere probatorio e ha lo scopo di riscontrare l'ipotesi di reato di voto di scambio che è stata formulata. "Non posso che essere soddisfatto - ha detto Abramo - della decisione della Procura della Repubblica di verificare tutte le schede elettorali delle novanta sezioni cittadine. In tal modo saranno fugate definitivamente tutte le ombre che strumentalmente sono state gettate sulla mia limpida e netta vittoria. Se dovessero emergere responsabilità di natura penale queste apparterrebbero a singoli individui". Per Salvatore Scalzo, candidato sindaco del centrosinistra, "va accolto con favore e fiducia il sequestro delle schede elettorali disposto dalla Procura. Il provvedimento prova la fondatezza delle preoccupazioni e delle segnalazioni espresse da me e dalle forze del centrosinistra e dell'area di centro sulle gravi irregolarità e turbative del voto a Catanzaro". Anche per il commissario regionale del Pd Alfredo D'Attorre la decisione della magistratura "conferma la fondatezza delle gravissime preoccupazioni su regolarità e trasparenza". E dello stesso tenore sono le prese di posizione del responsabile nazionale sicurezza del Pd Emanuele Fiano e di Paolo Ferrero segretario del Prc. Intanto, stamani, il centrosinistra, che sta valutando se disertare la seduta di insediamento del nuovo Consiglio comunale, ha annunciato la presentazione, a breve, di un ricorso al Tar. L'annuncio è stato dato nel corso di una conferenza stampa alla quale, oltre a Salvatore Scalzo, hanno partecipato lo stesso D'Attorre e i parlamentari Mario Tassone (vicesegretario Udc), Angela Napoli (Fli) e Doris Lo Moro (Pd). "Presenteremo immediatamente - ha detto Scalzo - un ricorso al Tar chiedendo, per la pronuncia, tempi molto rapidi, così come intendiamo rilanciare la politica in una città indignata che ha dato importanti segni di risveglio. Si tratta di un'assicurazione per tutti i cittadini. La nostra è una battaglia per la legalità e la democrazia perché l'irregolarità grave è già accertata e certificata a verbale con due schede in più, tre non vidimate e una serie di certificati elettorali, quasi trenta, che hanno permesso di far votare due volte. Una situazione da terzo mondo". Scalzo non ha accettato la mano tesa di Abramo. "L'invito di Abramo alla distensione - ha detto - arriva in ritardo. I primi interessati a fermare tutto dovevano essere loro perché quando un'amministrazione non ha piena legittimità democratica c'é un problema innanzitutto per chi va a governare. Non è accettabile, poi, che si parli di macchia sulla città come se, in un'inversione delle parti, il problema non sia chi imbroglia ma chi denuncia. Un capoluogo di regione non può vivere situazioni del genere. E per questo ritengo davvero inopportuno, come è accaduto subito dopo il voto, che le istituzioni, e nel caso specifico il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, si siano permesse, in mancanza di un dato del Ministero dell'Interno, di parlare di vittoria. Siamo al limite dell'eversione perché in uno stato democratico i dati li dà il Ministero"

    "Non posso che essere soddisfatto della decisione della Procura della Repubblica di verificare tutte le schede elettorali delle novanta sezioni cittadine. In tal modo saranno fugate definitivamente tutte le ombre che strumentalmente sono state gettate sulla mia limpida e netta vittoria". Lo afferma, in una dichiarazione, il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, proclamato giovedì dall'Ufficio elettorale centrale. "Se dovessero emergere responsabilità di natura penale - aggiunge Abramo - queste apparterrebbero a singoli individui. Come un magistrato ha riconteggiato i voti nelle sezioni contestate dalla sinistra proclamandomi sindaco, sono certo che sarà la Procura a confermare la trasparenza della mia elezione voluta dalla maggioranza assoluta dei miei cittadini"

    "Va accolto con favore e fiducia il sequestro delle schede elettorali disposto dalla Procura". Lo afferma, in una dichiarazione, il candidato sindaco di Catanzaro del centrosinistra, Salvatore Scalzo. "Il provvedimento - aggiunge - prova la fondatezza delle preoccupazioni e delle segnalazioni espresse da me e dalle forze del centrosinistra e dell'area di centro sulle gravi irregolarità e turbative del voto a Catanzaro". "Ribadisco con ancora più convinzione - dice ancora Scalzo - che questa non è una battaglia di parte, ma è fatta solo in nome e per conto della legalità e delle dignità democratica della città di Catanzaro. Una battaglia che deve vedere impegnate e coinvolte tutte le forze sane del capoluogo e di tutta la Calabria".

    "Da parte della procura della Repubblica di Catanzaro un atto giusto e doveroso. Eravamo stati i primi a chiedere di fare chiarezza di fronte alle notizie di presunti brogli. Chiediamo che si verifichi attentamente e che si faccia piena luce su quanto accaduto. Lo dichiara in una nota Ignazio Messina, deputato di IDV e Responsabile enti locali. "Sarebbe grave e inaccettabile - aggiunge - che il voto dei cittadini di Catanzaro sia stato tradito, mettendo in atto una vile compravendita di voti, uno sfregio alla legalità e alla democrazia"

    "Il sequestro operato dalla Procura di Catanzaro dà corpo alle nostre denunce e ai sospetti sull'irregolarità del voto. Il Pd continuerà in tutte le sedi a battersi per l'accertamento della verità e affinché sia garantita la piena legalità del confronto elettorale". Lo afferma Davide Zoggia, responsabile enti locali del Pd. "Confidiamo - aggiunge - nell'azione della magistratura al fine di fare piena luce sui fatti e, nel caso, se si sia trattato dell'azione di singoli personaggi o se ci si trovi di fronte ad una azione orchestrata. Quanto poi alle dichiarazioni di Abramo si può osservare che la responsabilità individuale, eventualmente accertata, anche di uno solo dei consiglieri eletti nelle liste a suo sostegno, determinerebbe il non raggiungimento della maggioranza assoluta"

    "Gli esponenti del centrodestra calabrese che in questi giorni, dopo la proclamazione di Abramo a sindaco di Catanzaro, con eccessiva fretta hanno suonato fanfare di giubilo, avrebbero fatto meglio a frenare penna e lingua. Il sequestro delle schede da parte della magistratura, conferma le preoccupazioni sulle vicende che hanno intorbidito il voto nella città di Catanzaro che nei giorni scorsi sono state espresse da un ampio arco di forze politiche". E' quanto afferma, in una nota, Andrea Di Martino, coordinatore regionale di Sel. "Non è una bella pagina per la democrazia e per la città di Catanzaro - sostiene Di Martino - quella che si sta consumando in questa lunga settimana. Lo stesso procedimento di proclamazione da parte della commissione elettorale centrale, conteneva elementi contraddittori. Si proclamava Abramo ma al contempo si affermavano irregolarità in alcune seggi elettorali. Ora il provvedimento di sequestro da parte degli inquirenti. Sinistra ecologia libertà, chiede che si accerti rapidamente la verità. In primo luogo per la città di Catanzaro e per i suoi cittadini. In secondo luogo anche per le istituzioni cittadine che non possono essere rette da un governo inficiato da ombre sulla sua legittimazione. Si faccia rapidamente chiarezza e si vada fino in fondo sulle eventuali responsabilità penali che si dovessero rilevare. Agli esponenti del centrodestra, con a capo il presidente Scopelliti, che avevano addirittura indicato il modello calabrese come esempio per l'Italia, suggerisco di essere più sobri e più attenti alla funzione di governo che in questo momento si trovano a svolgere".

    "Un plauso alla Procura della Repubblica di Catanzaro che ha sequestrato le schede elettorali. E' evidente che la democrazia e la legalità sono mancate, com'è successo in altre parti d'Italia. Ora si vada fino in fondo nell'indagine e si faccia piena luce sull'accaduto. Il voto va invalidato". Lo afferma in una nota Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista.

    "Il partito democratico proseguirà in ogni sede utile la battaglia legale per la verifica definitiva della regolarità del voto amministrativo nella città di Catanzaro. La proclamazione del voto, già avvenuta, porta con sé la macchia gravissima delle irregolarità determinatesi in alcuni seggi nel corso delle operazioni elettorali. A questo quadro si deve aggiungere quanto emerge dall'inchiesta aperta dalla Procura per voto di scambio. Siamo certi che la magistratura darà risposte rapide agli ai cittadini di Catanzaro, che hanno il diritto di vedere garantito fino in fondo l'esercizio democratico del voto". Lo afferma in una nota Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Pd.

    "Il sequestro delle schede conferma la fondatezza delle gravissime preoccupazioni che avevamo espresso in ordine alla regolarità e alla trasparenza del voto a Catanzaro". Lo afferma, in una dichiarazione, il commissario della Calabria del Pd, Alfredo D'Attorre. "E' una questione - aggiunge - che non riguarda più singoli partiti o singoli candidati, ma che dovrebbe chiamare in causa tutte le forze politiche interessate al ripristino e alla salvaguardia politica e istituzionale del capoluogo della Calabria". "Ribadiamo - dice ancora D'Attorre - che continueremo a seguire con una attenzione straordinaria quanto sta accadendo sia come partito regionale che nazionale finché si possa giungere nei tempi più rapidi possibili al pieno accertamento dei fatti".

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