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    Strage di Villapiana: Arrestata l'autrice

     

     

    Strage di Villapiana: Arrestata l'autrice. Marito e moglie dormivano armati

    La Rugiano05 mag 12 E' stata arrestata dai carabinieri Domenica Rugiano (nella foto a destra), la donna di 54 anni che ha confessato di avere ucciso a Villapiana (Cosenza) il marito Vincenzo Genovese, di 67, e la figlia Rosa, di 26. L'arresto è stato fatto in esecuzione di un provvedimento emesso dal gip del tribunale di Castrovillari su richiesta della Procura. Il fatto di sangue è avvenuto il 27 aprile. La donna aveva ammesso di essere stata lei ad assassinare marito e figlia, aggiungendo di avere tentato il suicidio. Domenica Rugiano, nel corso dell'interrogatorio con i pm di Castrovillari, ha motivato il suo gesto sostenendo di provare un forte risentimento nei confronti del marito, descritto da lei come un "padre-padrone", un violento che picchiava lei e le figlie. Più confuso, invece, è stato il movente riferito all'omicidio della figlia. Domenica Ruggiano, infatti, ha riferito di averle sparato perché Rosa aveva allacciato da alcuni mesi una relazione sentimentale che non sarebbe stata ben vista dai familiari. Una giustificazione che gli investigatori intendono verificare. L'arresto della donna è stato eseguito oggi, a distanza di quattro giorni, perché, come aveva spiegato il procuratore di Castrovillari Domenico Giacomantonio dopo la confessione, il fermo non era possibile e i magistrati volevano esaminare gli atti prima di chiedere l'emissione di un provvedimento restrittivo. D'altro canto, Domenica Ruggiano è ricoverata nell'ospedale di Rossano dove è stata operata per una frattura all'anca provocata dal colpo di fucile che si è sparata nel tentativo di suicidio e benché non piantonata era vigilata dai carabinieri anche per evitare che potesse tentare nuovamente di uccidersi.

    Video Conferenza Rugiano

    Marito e moglie dormivano armati. Vincenzo Genovese e la moglie Domenica Rugiano dormivano armati: lei con un coltello da cucina accanto al letto ed il marito con il fucile sul comodino. A rivelare il particolare sono stati gli inquirenti incontrando i giornalisti, a Cosenza, per illustrare gli sviluppi che hanno portato all'arresto della donna con l'accusa di omicidio continuato pluriaggravato del marito e della figlia Rosa. Il ritardo nell'emissione della misura restrittiva, ha spiegato il procuratore della Repubblica di Castrovillari Franco Giacomantonio, "é dovuto essenzialmente due motivi: la donna era ricoverata in ospedale, condizione questa incompatibile con il regime carcerario; la stessa confessione della Rugiano aveva bisogno di ulteriori riscontri, tanto che la donna è stata riascoltata una seconda volta. Non c'erano pericoli di fuga. Così dopo le ulteriori verifiche si è proceduto con la custodia cautelare". Il movente, è stato spiegato nel corso dell'incontro con i giornalisti, al quale hanno partecipato anche il comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza Francesco Ferace, il comandante del reparto operativo Vincenzo Franzese ed il comandante della Compagnia di Corigliano Pietropaolo Rubo, "é da ricercare nel microcosmo familiare in cui regnava un clima di tensione, la stessa che ha portato alla tragedia". Dal racconto della donna sarebbe emerso il carattere autoritario del marito e le vessazioni subite per anni. Lei non aveva la libertà neanche di fare la spesa. La stessa figlia, nonostante i suoi 27 anni, non aveva le chiavi di casa. "Il caso - ha detto Giacomantonio - non è chiuso. Le motivazioni addotte dalla Rugiano per uccidere la figlia sarebbero in parte incompatibili e impalpabili e necessitano di approfondimenti. La donna ha detto più di una cosa. In un primo momento ha parlato di sette sataniche e della possibilità che la ragazza fosse coinvolta in fatti di questo genere. Poi ha detto che non voleva che la figlia soffrisse così come aveva fatto lei nell'ambito familiare. E poi ha sostenuto che non approvava la relazione sentimentale che la giovane aveva instaurato con un ragazzo. Motivazioni che non giustificano un fatto così grave". Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri di quanto accaduto la mattina del 27 aprile scorso, Domenica Rugiano ha ucciso prima il marito con due colpi di fucile al torace. Poi ha ricaricato il fucile è rientrata in casa ed ha sparato due colpi contro la figlia che stava dormendo, colpendola alla schiena e ad una coscia. Infine ha rivolto l'arma contro sé stessa. Secondo quanto si è appreso infine, la donna sarebbe andata a letto, aspettando la morte, accanto alla figlia, mentre quest'ultima si sarebbe alzata raggiungendo l'ingresso dove è stata trovata, senza vita, dagli uomini dell'arma.

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Le vittime

Rosa Genovese, la figlia

Vincenzo Genovese, il marito

 


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