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    Uniconsum "Non pagare la speculazione degli interessi di mora"

     

     

    Uniconsum "Non pagare la speculazione degli interessi di mora"

    03 mag 12 Bollette recapitate in ritardo, luce, gas, telefono, acqua, ecc. spesso arrivano che sono già scadute e sulla busta non c'è nemmeno il vecchio caro timbro postale che attesti la data di consegna, così si pagano interessi di mora senza neppure una minima possibilità di reclamo perché non ci si può nemmeno appellare alla dicitura di antica memoria “ fa fede il timbro postale”. Non c'è. Ritardi e disservizi, insomma, tutti a scapito degli utenti-consumatori che si vedono recapitare sempre più spesso gli interessi di mora per il ritardo nei pagamenti. A questo punto inizia il gioco preferito in Italia denominato lo “scaricabarile”, è un antico gioco che in Italia non solo perdura da epoca immemorabile, ma trova sempre nuovi adepti, esso consiste nell’addossare ad altri, colpe, responsabilità, oneri, ecc. in modo da rendere impossibile risalire al vero artefice del danno prodotto, il tutto sulle spalle del cittadino-utente che ne rimane unica vittima. Molti utenti si rivolgono all’Unione Nazionale Consumatori Calabria lamentando di ricevere sistematicamente bollette della società elettrica, telefonica, del gas, servizio idrico, ecc. dopo la data di scadenza del relativo pagamento, non potendo verificare se tale disservizio che determina poi l’addebito nelle fatture successive di interessi di mora, sia attribuibile al ritardo con cui Poste Italiane effettua il recapito della corrispondenza o viceversa è da imputarsi alle società che gestiscono i vari servizi (telefonia, energia, gas, ecc.) che consegnano alle Poste in ritardo le fatture relative ai consumi delle utenze. Nel linguaggio processuale si usa il termine “probatio diabolica” ovvero diventa una prova impossibile poter risalire a tale accertamento, poiché da diversi anni sulle buste recapitate con posta ordinaria e quindi anche quelle che contengono le bollette da pagare, non viene più apposto alcun timbro postale né di partenza nè di arrivo della corrispondenza, per cui inizia lo “scaricabarile” da addossare all’inerme consumatore. Mentre le società che gestiscono i vari servizi fanno ricadere su Poste Italiane la responsabilità del ritardo sostenendo che le fatture vengono consegnate tempestivamente, per Poste Italiane che da diversi anni non utilizza più il vecchio timbro postale per ragioni di meccanizzazione e ottimizzazione del servizio, tale colpa è da addebitarsi alle società stesse che effettuano la consegna delle bollette da recapitare, o a ridosso della scadenza di pagamento o addirittura ormai già scadute, prova ne sia che più volte tali società sono state sollecitate ma finora inutilmente, ad apporre un timbro di consegna sulle fatture quando vengono affidate al servizio postale, tale diatriba fa scattare in caso di ritardo nel pagamento delle varie bollette l’addebito degli interessi di mora per il cittadino-utente che deve pagare senza potersi difendere in merito. Se poi consideriamo che tali interessi di mora vengono richiesti a gran parte degli utenti, è facile desumere che milioni di euro, ovvero intere manovre finanziarie entrano nelle casse di compagnie telefoniche, dell'energia elettrica, del gas, ecc. Stando così le cose, afferma l’avv. Saverio Cuoco Presidente Regionale dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria, considerata l’impossibilità di poter dimostrare su chi ricada la responsabilità dei ritardi nel recapito della corrispondenza e quindi potersi rivalere sui diretti artefici di tale danno, invita i cittadini che avessero ricevuto bollette varie già scadute con richiesta di pagamento di interessi di mora di opporsi a tale pretesa, fintanto che non sarà possibile individuare o attraverso un timbro di consegna delle fatture di pagamento alle poste o una tracciabilità della corrispondenza ordinaria, chi procura un danno ai cittadini-utenti. Ritenendo che dietro tale fenomeno sempre più consistente, possano celarsi manovre di accaparramento indebito di fondi per rimpinguare i bilanci delle società che erogano i vari servizi, o addirittura si possano ipotizzare delle truffe ai danni degli utenti, invitiamo i cittadini che abbiano ricevuto bollette di pagamento già scadute ed abbiano dovuto corrispondere interessi di mora, ad inviarci un fax allo 0965/899904 poiché, se tale evento ha assunto aspetti considerevoli, invieremo una denuncia sia all’Antitrust che alle varie Procure della Repubblica volendo fare chiarezza su un fenomeno che sta assumendo sempre più i connotati di una truffa. Nel caso in cui viceversa la responsabilità ricade sul servizio postale che in alcune zone territoriali viene effettuato costantemente con notevole ritardo, è possibile contattare, per risolvere questi episodi così come altri disservizi postali, (mancato recapito di pacchi, ritardo del ricevimento di lettere raccomandate, danni derivanti da blackout degli uffici postali, ecc.) l’Avv. Antonia Criaco (cell. 333/4788682) legale dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria nonchè conciliatore per la Calabria, per la risoluzione delle controversie con Poste Italiane, o collegandosi al sito www.uniconsum.it utilizzando a tale proposito lo strumento conciliativo per risolvere quegli episodi di violazione dei diritti dei cittadini consumatori che non potrebbero, per il modesto valore economico, godere di una tutela o di una soddisfazione adeguata ricorrendo alle vie giudiziarie.

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