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    Procuratore Grasso "Accelerare processi non diventi impunità"

     

     

    Procuratore Grasso "Accelerare processi non diventi impunità"

    03 mag 12 "Accelerare i processi per fare in modo che si svolgano in tempi ragionevoli non significa accorciare i termini di prescrizione dei reati. Altrimenti si corre il rischio di attribuire facili patenti di impunità". Lo ha detto il Procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, intervenendo a Reggio Calabria, nella sede del Consiglio regionale, alla presentazione del volume 'Vittima di mafia', di Salvatore Ulisse di Palma, dedicata alla figura dell'ingegnere Gennaro Musella, ucciso 30 anni fa in un attentato. "La tagliola della prescrizione - ha aggiunto Grasso - non può impedire l'accertamento della verità". Insieme a Grasso hanno partecipato al dibattito il presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico; il giornalista Domenico Nunnari, che ha moderato l'incontro; il presidente del coordinamento antimafia Riferimenti, Adriana Musella, il questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona, e lo stesso autore del libro. Un successivo passaggio del suo intervento Grasso lo ha riservato al tema della corruzione. "Emerge chiaro il legame tra corruzione e crimine organizzato - ha detto il Procuratore antimafia - anche in terre lontane dal Mezzogiorno. E' dunque necessario approntare strumenti efficaci perché questo tipo di reato sia effettivamente scoperto e punito. Ci sono, infatti, reati senza vittime, ma in questo caso, la vittima è la società. Secondo alcune stime prodotte da autorevoli centri di ricerca mondiali, corruzione più evasione fiscale nel nostro Paese assommano a circa 170 miliardi di euro all'anno, a cui si aggiungono i 180 miliardi di euro frutto delle attività del crimine organizzato, quasi un terzo del Pil. Tutto ciò non è più sopportabile. E' nostro dovere intervenire: lo dobbiamo soprattutto ai tanti giovani senza occupazione che emigrano per non cadere nella trappola mafiosa".

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