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    Operazione Dia-CC-Gdf nel reggino, arresti e sequestri, 6 arresti

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    Operazione Dia-CC-Gdf nel reggino, arresti e sequestri, 6 arresti, tra loro ex consigliere comunale

    31 lug 12 E' in corso un'operazione dei carabinieri, della Dia e della Guardia di Finanza che stanno eseguendo due distinte ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Reggio Calabria, su richiesta della Dda, a carico di sei persone accusate di essere affiliate a cosche della 'ndrangheta. Insieme agli arresti, e' in esecuzione un decreto di sequestro preventivo di beni provento di attività illecite e riconducibili alle persone arrestate. Le operazioni relative agli arresti ed al sequestro di beni sono state denominate, rispettivamente, 'Sistema' e 'Assenzio'.

    Beni per 122 mln confiscati. Carabinieri, Dia e Guardia di finanza hanno sequestrato beni per un valore complessivo di 122 milioni di euro nell'ambito dell'operazione contro la 'ndrangheta fatta la scorsa notte a Reggio Calabria. Il sequestro preventivo riguarda, in particolare, l'intero complesso aziendale ed il patrimonio di 15 imprese e di cinque trust, oltre a numerosi immobili.

    Arrestato ex direttore Multiservizi. Una delle sei ordinanze di custodia cautelare riguarda Giuseppe Rechichi, di 54 anni, l'ex direttore operativo della Multiservizi, società partecipata del Comune di Reggio. Rechichi è già detenuto perché coinvolto in un'altra operazione fatta contro la cosca Tegano nell'aprile del 2011 da cui emerse il suo ruolo di referente del gruppo criminale all'interno della Multiservizi. Le indagini hanno accertato, in particolare, il rapporto tra Rechichi e l'ex consigliere comunale Suraci, anch'egli arrestato nell'operazione della scorsa notte. Rechichi avrebbe garantito a Suraci, riferiscono gli investigatori, un importante apporto elettorale proprio in virtù del suo ruolo all'interno della Multiservizi. Sostegno che sarebbe stato assicurato sia attraverso le assunzioni nella Multiservizi, sia riguardo i lavori effettuati con l'utilizzo del personale e dei mezzi della società. Dalle indagini emerso, tra l'altro che proprio alcuni giorni prima delle elezioni comunali del 2007 furono effettuate delle assunzioni con cui si poneva fine alla procedura di stabilizzazione di 131 lavoratori della Multiservizi.

    Tra loro ex consigliere comunale. C'é anche un ex consigliere comunale di Reggio Calabria, Domenico Giovanni Suraci, di 44 anni, detto Dominique, tra le sei persone arrestate dai carabinieri nell'ambito dell'operazione disposta dalla Dda contro alcuni affiliati alla cosca De Stefano-Tegano della 'ndrangheta. Suraci era stato eletto con la lista Alleanza per Scopelliti collegata al candidato sindaco, poi eletto, Giuseppe Scopelliti, attuale presidente della Regione Calabria. Suraci, secondo l'accusa, avrebbe ottenuto l'appoggio elettorale delle cosche De Stefano e Tegano nelle elezioni comunali del 2007. Dalle indagini è emersa, inoltre, l'infiltrazione delle cosche nell'attività politica cittadina. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso in associazione di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni e corruzione elettorale, aggravati dall'avere favorito un sodalizio mafioso. E' stata documentata l'infiltrazione pervasiva delle cosche nel settore della grande distribuzione alimentare, dell' intermediazione del credito e dell'imprenditoria edile, attraverso la complicità di personaggi ben inseriti nel contesto socio economico della città che hanno fatto da prestanome alle cosche. E' stata fatta luce, inoltre, su un sistema di fallimenti e conseguenti acquisizione di punti vendita alimentari da parte di soggetti che hanno privilegiato, durante le procedure concorsuali, i fornitori legati alla 'ndrangheta.

    Per l'ex consigliere doppio arresto. Quello di Dominique Suraci, l'ex consigliere comunale di Reggio Calabria coinvolto nell'operazione condotta da carabinieri, Dia e Guardia di finanza, è stato un doppio arresto. Nei confronti di Suraci, infatti, sono state eseguite entrambe le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip su richiesta della Dda di Reggio Calabria. Nel primo provvedimento si contestano all'ex consigliere comunale il concorso in associazione mafiosa, l'intestazione fittizia di beni e la corruzione elettorale, aggravati dall'avere favorito un sodalizio mafioso. Oltre a Suraci, l'ordinanza di custodia cautelare riguarda l'avvocato Vincenzo Ferrigno, di 35 anni, cognato dello stesso Suraci ed al quale, secondo l'accusa, sarebbero stati intestati fittiziamente beni di provenienza illecita; Luciano Falcomatà (36), accusato di associazione mafiosa, e l'ex direttore operativo della società Multiservizi, Giuseppe Rechichi. Per tutti è stata disposta la custodia cautelare in carcere. La seconda ordinanza, oltre a Suraci, riguarda gli imprenditori Giuseppe Crocé (67), Marcello Brunozzi (61), e Rodolfo Diani (57), tutti gli arresti domiciliari ed accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più truffe aggravate al fine di conseguire erogazioni pubbliche ed alla predisposizione di false fatturazioni. Suraci, secondo l'accusa, sarebbe stato il dominus della srl Sgs, titolare dei supermercati a marchio Sma di Reggio Calabria e provincia, stipulando contratti di fornitura di beni e servizi con imprese, ditte individuali e società riconducibili alla cosca De Stefano-Tegano.

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