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    Imboscava pratiche in Tribunale, impiegata interdetta dai pubblici uffici

     

     

    Imboscava pratiche in Tribunale Cosenza, impiegata interdetta dai pubblici uffici

    27 lug 12 Interdizione temporanea dai pubblici uffici per evitare la reiterazione del reato. Questa la decisione del GIP del tribunale di Cosenza Salvatore Carpino nei confronti di Antonella Acquesta, 51 anni di Marano Principato, ufficiale giudiziario in servizio presso l’Ufficio notifiche del tribunale bruzio. Alla base del provvedimento quello che secondo gli inquirenti sarebbero stati gravi e reiterati comportamenti omissivi, o quanto meno di inerzia nell’espletamento dell’attività lavorativa. Secondo quanto emerso dalle indagini la donna avrebbe più volte ritardato o omesso la notifica di atti giudiziari importanti, quali ad esempio il decreto di fissazione nel maggio scorso dell’udienza presso il tribunale di sorveglianza di Catanzaro a carico di un detenuto e che avrebbe di fatto ritardato un provvedimento restrittivo nei confronti dello stesso che aveva violato gli obblighi dei domiciliari. E poi altri episodi sempre inerenti la notifica di atti importanti emessi dalla corte d’appello di Catanzaro. La donna avrebbe portato a sua difesa diverse giustificazioni tra cui il fatto che in alcuni casi la notifica non era stata possibile perché gli orari degli studi legali a cui il documento doveva essere recapitato non coincideva con quello dell’autobus con cui la stessa la sera torna a casa. Per altri episodi contestati l’ufficiale giudiziario avrebbe negato di aver ricevuto gli atti, circostanze smentite dalle verifiche degli inquirenti che avrebbero appurato l’assegnazione al suo ufficio dei provvedimenti grazie alle testimonianze e ai protocolli. E poi ancora la stessa avrebbe parlato di assenza dal lavoro per malattia nei giorni oggetti delle mancate notifiche. Dichiarazioni che non hanno convinto il pubblico ministero che ha chiesto e ottenuto dal GIP il provvedimento di sospensione temporanea dalle mansioni per l’indagata. Per il GIP l’inerzia, in una attività cosi complessa e delicata, non può essere giustificata attese le conseguenze che può avere su un iter procedurale, in questo caso giudiziario. Per cui anche i semplici ritardi possono scaturire in condotte penalmente rilevanti.

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