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    Quarto giorno di fiamme sul Pollino, canadair ancora in azione

     

     

    Quarto giorno di fiamme sul Pollino, canadair ancora in azione

    20 lug 12 Quarto giorno di fiamme nel Parco del Pollino dove la situazione è grave, ma in netto miglioramento rispetto ai giorni scorsi. Stamani sono all'opera quattro aerei della protezione civile, due canadair e due fire boss oltre ad un elicottero. Grazie ai lanci dal cielo e all'opera a terra delle squadre di protezione civile e del Corpo forestale sono state circoscritte le fiamme che minacciavano l'area dei pini loricati. Fino ad adesso sono andati distrutti 700 ettari di macchia.

    CONFAGRICOLTURA: "I metereologi avevano previsto un inizio di estate con alte temperature, ma nessuno immaginava che sarebbe stata un estate così calda da mandare in fumo migliaia di ettari di foresta e divorato interi appezzamenti di colture agricole (oliveti e agrumeti) e mettendo in serie difficoltà le aziende agricole del versante ionico reggino e dell'area grecanica.". Questo il commento del Presidente provinciale degli imprenditori agricoli di Confagricoltura - Antonino Lupini - che si è attivato per chiedere un intervento celere alla protezione civile e agli enti preposti per venire incontro alle esigenze degli agricoltori e allevatori che operano nei Comuni coinvolti da questa devastante piaga. "In una situazione economica già debole dovere fare fronte ai costi aggiuntivi per il foraggio o per il ripristino delle strutture danneggiate dagli incendi diventa veramente difficile se non impossibile per gli imprenditori zootecnici. Da molte segnalazioni pervenute dai nostri associati - sottolinea il Presidente Lupini - anche il comparto agrumicolo, in particolare quello del bergamotto, ha subito notevoli danni a causa degli incendi e del calore tanto da compromettere anche la produzione per la prossima campagna. Ogni anno - conclude la nota di Confagricoltura - il settore agricolo paga un prezzo enorme a causa degli incendi, ed il più delle volte sono gli imprenditori a dovere fare fronte con fondi propri, indebitandosi con le banche, al ripristino dei danni. Come Organizzazione professionale di categoria CONFAGRICOLTURA chiede agli enti preposti un intervento tempestivo a sostegno degli agricoltori danneggiati".

    COMUNITA' MONTANA. Il vasto incendio, che sta interessando da diversi giorni la catena del Pollino sui territori dei Comuni di Morano Calabro e di Castrovillari, i cui effetti saranno sicuramente devastanti sull’ecosistema, ripropone con forza la questione della tutela e della valorizzazione dell’inestimabile patrimonio naturalistico presente nell’area del Parco Nazionale del Pollino, di cui la Comunità Montana del Pollino è parte integrante. Certamente il verificarsi sistematico di questi incendi non può essere imputabile alla scarsa attenzione di Enti e di Istituzioni, preposti alla tutela e alla salvaguardia di questo patrimonio, che, anzi, tanto si adoperano per la loro valorizzazione, né, tanto meno, può dare spazio a strumentalizzazioni di qualsiasi natura. E’, invece, evidente, rispetto al verificarsi, puntualmente ogni anno, di vasti incendi in zone sempre più impervie e irraggiungibili da mezzi e da uomini, l’attacco sistematico di forze ostili alle politiche ambientali messe in atto dalle varie Istituzioni in questa parte di Calabria, dove sicuramente necessita una nuova, più incisiva e riprogrammata presenza della Regione Calabria nel settore della forestazione, della tutela e della valorizzazione del patrimonio naturalistico. Le Comunità Montane, i cui territori sono interessati alla catena montuosa del Pollino, avrebbero potuto, e potrebbero ancora, svolgere un ruolo importante, anche in materia di prevenzione degli incendi e di salvaguardia ambientale. Così come le amministrazioni locali e le varie Istituzioni presenti sul territorio necessiterebbero di mezzi e di risorse più adeguate per far fronte a questi attacchi sistematici contro questo immenso patrimonio naturalistico che, prima di tutto, appartiene alle popolazioni del Pollino. Da questa consapevolezza, oggi più che mai, nasce l’esigenza di un più proficuo e diretto rapporto tra le varie Istituzioni, in primis con l’Ente Parco Nazionale del Pollino, le quali devono mettere in campo, oltre ad azioni di educazione e formazione ambientale, anche azioni di controllo e di tutela che, attraverso la necessaria opera di sensibilizzazione, non possono prescindere dal coinvolgimento diretto delle popolazioni interessate, fruitrici, in primis, dei benefici effetti, non solo economici, del Parco Nazionale del Pollino.

    CGIL CALABRIA: "Il comitato direttivo della CGIL Calabria denuncia la grave situazione e l'assenza della programmazione di prevenzione e contrasto.Migliaia di lavoratori idraulici forestali dell'AFOR e dei Consorzi, decine di associazioni di volontariato sono lasciati inoperosi e senza mezzi. Da tempo abbiamo chiesto che ci fosse un chiaro riorientamento della spesa a favore della prevenzione possibile solo attraverso um coordinamento efficace di tutti i soggetti istituzionali competenti ed un intervento di cura dei boschi. Un vero piano straordinario.Non piu rinviabile"

    LIPU CALABRIA: "La Calabria brucia! La provincia di Reggio Calabria da oltre un mese è un immenso rogo che sta carbonizzando quel poco di verde che rimaneva sulle nostre colline, già oggi allo stato pre-desertico. In pochi anni l'effetto del fuoco, combinato a quello dell'acqua marina utilizzata dai mezzi aerei per lo spegnimento dei roghi, ci porteranno allo stato di totale desertificazione, con gravissime conseguenze per l'ambiente naturale, la popolazione residente e la fauna selvatica.La triste novità di quest'anno è che le fiamme non hanno interessato solo le aree collinari, ma hanno attaccato anche i boschi di media montagna ed i centri abitati, mettendo a repentaglio anche le abitazioni e l'incolumità dei cittadini residenti. Gli stessi Parchi Dell'Aspromonte e del Pollino sono stati interessati da incendi devastanti. Tante le responsabilità per quello che sta accadendo, che vanno suddivise tra tutti coloro che hanno competenza nella gestione del territorio, a cominciare dalla Regione Calabria, cui la legge attribuisce precisi compiti in materia di prevenzione e coordinamento delle attività antincendio. Secondo la LIPU per contrastare l'azione degli incendiari è inutile invocare nuove leggi. Quelle esistenti sono più che sufficienti. Il problema é che restano inapplicate.La legge 353/2000, ad esempio, prevede pesanti condanne penali per coloro che appiccano incendi, sia in maniera dolosa che colposa.Invece gli incendiari, nei pochissimi casi in cui vengono colti sul fatto, vengono subito scarcerati (nonostante i gravi rischi di reiterazione del reato) o al più vanno agli arresti domiciliari e generalmente usufruiscono di inopportuni sconti di pena. Secondo la LIPU "manca ancora la chiara percezione che gli incendiari, qualunque siano le motivazioni che li spingono ad appiccare il fuoco, sono dei criminali della peggior specie, in quanto attentano ai beni più preziosi che abbiamo sul nostro territorio. Per loro non ci vuole alcuna indulgenza o benevolenza".

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