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    A 20 anni dalla scomparsa del giudice Borsellino

      Borsellino

     

    A 20 anni dalla scomparsa del giudice Borsellino

    19 lug 12 "Venti anni fa morivano, in un attentato mafioso terroristico il giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina". Lo afferma in una nota il Presidente della Commissione contro la 'ndrangheta del consiglio regionale della Calabria, Salvatore Magaro'. "La giornata del 19 luglio, nel percorso di una memoria collettiva che abbiamo il dovere di alimentare, è - aggiunge - un'altra pietra miliare in quel processo di costituzione di una coscienza sociale, in grado di mantenere alta la tensione morale e di fortificare la concentrazione e l'impegno, nei confronti della battaglia contro le mafie. E questo dovere della memoria, non come mero atto commemorativo, ma come impegno attivo di ciascuno di noi a diffondere l'eco di scelte di giustizia, coerenza e coraggio, pagate con la morte, diventa un imperativo al quale non si può rinunciare. Soprattutto oggi in cui le 'verita' nascosté stentano a disvelarsi e sull'orizzonte del nostro tempo, continua irrimediabilmente a scorgersi l'ombra lunga e nera di ipocrisie e scellerati compromessi. Borsellino, come Falcone e come tanti altri aveva scelto di diventare giudice perché nutriva 'grande passione per il diritto civile', come lui stesso scrisse nella sua ultima lettera". "Scelse di restare in Sicilia, ma soprattutto scelse - prosegue Magarò - di dare un senso compiuto alla sua azione perché 'se ami questa terra - scriveva - bisogna occuparsi principalmente dei suoi problemi'. L'esempio di Borsellino è un invito per ciascuno di noi ad amare la nostra terra, a tradurre in gesti di coerenza e scelte inequivocabili la legalità e ritenersi responsabilmente impegnati, in prima persona, nella costruzione di percorsi di giustizia e spazi di democrazia agibili e accessibili a tutti. Mafia e democrazia vivono un rapporto inversamente proporzionale: più democrazia riusciamo a costruire meno mafia riuscirà a infiltrarsi nell'iter di affermazione dei diritti".

    "Essere a Palermo oggi, in questo giorno particolare, mi riempie di commozione". Lo ha detto il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, che sarà oggi a Palermo per partecipare al ventennale della strage di via D'Amelio nella quale furono uccisi Paolo Borsellino ed i cinque uomini della scorta. "Dopo il giudice Giovanni Falcone - ha aggiunto - ricorre il ventennale della morte di Paolo Borsellino. Proprio qualche settimana fa la giunta comunale ha deciso di intitolare a loro il lungomare della città, per il quale sono già avviate tutte le procedure per ampliamento e prolungamento. Lamezia vuole testimoniare, con la mia presenza qui, memoria ed impegno nella lotta alla mafia".

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