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    Rispettare diritti rifugiati, sciopero della fame del Sindaco di Riace

     

     

    Rispettare diritti rifugiati, sciopero della fame del Sindaco di Riace

    17 lug 12 E' da oggi in sciopero della fame per chiedere il rispetto dei diritti dei rifugiati Domenico Lucano, sindaco di Riace, nella locride, che ha accolto diverse famiglie di profughi giunti in Calabria dopo lo sbarco a Lampedusa. "Da un anno - spiega - non riceviamo più contributi dalla Protezione civile e la situazione è insostenibile. Ci stanno prendendo in giro". Nel suo paese vivono 150 rifugiati tra cui 30 bambini. "Viviamo un'emergenza nell'emergenza". "La situazione adesso - aggiunge Il sindaco Lucano - è diventata davvero difficile. Sono stati fatti danni irreparabili con case rimaste senza corrente elettrica. Anche gli esercenti non sono più in condizione di venirci incontro. Solo la farmacia accetta i nostri bonus per il latte a una bimba di sei mesi figlia di una coppia di rifugiati". Intanto a Riace e al suo primo cittadino è giunta l'adesione e la solidarietà di altri sindaci calabresi come quello di Acquaformosa Giovanni Manoccio che vive la sua stessa situazione, gli ex sindaci di Caulonia Ilario Ammendolia e di Rosarno Giuseppe Lavorato. "La protesta andrà avanti a oltranza - dice ancora Lucano - fino a quando non verrà qui chi ha possibilità di risolvere una condizione diventata davvero insostenibile. Rivendichiamo il rispetto minimo dei diritti dei rifugiati e delle loro famiglie".

    Stop Liquidazioni decisa da Corte Conti. "Le cause all'origine dell'incresciosa vicenda non sono in alcun modo legate alla erroneamente denunciata mancanza di risorse" ma "la sostanziale paralisi delle liquidazioni sostenute per l'assistenza" ai rifugiati "è dovuta alla mancata registrazione, da parte della sezione regionale di controllo di Catanzaro della Corte dei Conti, delle convenzioni stipulate dal soggetto attuatore della Regione Calabria con gli enti gestori, prima del 29 luglio 2011. E' quanto afferma in una nota il Dipartimento della Protezione Civile in merito alla decisione del sindaco di Riace di intraprendere lo sciopero della fame per la mancata erogazione dei contributi per l'assistenza ai rifugiati. Proprio il 29 luglio dell'anno scorso, prosegue il Dipartimento, la decisione della Corte dei Conti "ha mutato il precedente orientamento e ha disposto di porre al visto preventivo (previsto dalla legge 10 del 2011) non solo gli atti del Commissario delegato, ma anche quelli dei soggetti attuatori". La decisione di non ammettere al visto i pagamenti conseguenti a convenzioni stipulate prima del 29 luglio 2011, tra l'altro, "non trova riscontro nelle restanti Sezioni del Paese". Per questo, afferma ancora il Dipartimento, "ferme restando le esclusive competenze della Corte dei Conti, il Commissario delegato ha interessato il presidente della Corte stessa affinché possa intervenire al fine di uniformare l'orientamento della sezione di Catanzaro con quella delle altre sezioni regionali". Il Commissario, inoltre, "pur non entrando nel merito dei rilievi avanzati dalla Corte dei Conti locale nei confronti del soggetto attuatore, ha invitato quest'ultimo a intraprendere tutte le iniziative possibili affinché non venga messa a rischio né interrotta l'accoglienza dei rifugiati attualmente ospitati nelle numerose strutture calabresi"

    Loiero: Diritti vanno rispettati. "Qualche giorno addietro, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, il Ministro Riccardi ha tessuto l'elogio di Riace, portandolo come esempio virtuoso delle politiche dell'accoglienza, citando addirittura le parole di Wim Wenders quando, davanti alla platea dei premi Nobel, in uno dei momenti più emozionati vissuti a Berlino da Presidente del passato quinquennio, disse che 'l'utopia vera è quella di Riacé. Pertanto, non si può un giorno portarlo come esempio positivo e l'altro lasciarlo da solo". Lo afferma, in una dichiarazione, Agazio Loiero coordinatore politico nazionale Mpa-Ad, in relazione allo sciopero della fame del sindaco di Riace per l'emergenza rifugiati. "Al di là delle responsabilità - aggiunge Loiero - qui non vengono rispettati i diritti umani né dei rifugiati né tantomeno dei riacesi. Tutta la mia solidarietà e vicinanza a Mimmo Lucano e a tutti quei sindaci che, in queste ore, hanno scelto la strada della resistenza e della protesta civica in favore dell'altro"

    Calipari "Rispettare impegni comuni solidali". "Non si può guardare a un paesino della Calabria come a un esempio da esportare in tema di accoglienza e integrazione e poi far sì che in quello stesso piccolo centro esplodano conflitti derivanti dal fatto che chi lavora con gli immigrati non riceve il salario da un anno, chi fornisce il cibo e le medicine non viene pagato e gli immigrati stessi sono costretti a vivere al buio perché nessuno paga più la luce". Lo afferma, in una nota, Rosa Villecco Calipari, vicepresidente dei deputati del Pd. "La mia solidarietà al sindaco di Riace, Domenico Lucano - prosegue Calipari - che, con il suo sciopero della fame, vuole mostrare all'Italia tutta che le buone pratiche hanno i loro affossatori in chi dovrebbe esaltarle ed esportarle. Ma la solidarietà non può bastare se non arriva un impegno concreto a sanare questa situazione difficile. Chiederò con un'interrogazione urgente che il governo e la Protezione civile rispettino i diritti dei rifugiati e gli impegni assunti con i comuni ospitanti: Riace, Caulonia, Amantea, Acquaformosa, Rogliano".

    Laratta "Sindaci abbandonati da Protezione Civile". "E' da un anno che invito il Governo e la Protezione civile a rispettare gli impegni. Ma nulla. Sono accanto al sindaco di Riace, come ai sindaci di Acquaformosa, Amantea, Rogliano e degli altri comuni che ospitano i rifugiati e i profughi giunti in Calabria con gli sbarchi di Lampedusa. La situazione è grave". E' quanto afferma, in una nota, il deputato del Pd Franco Laratta. "I sindaci - prosegue Laratta - sono stati abbandonati. In alcuni centri sono scoppiati disordini gravi e la tensione rimane altissima. Mi appello ancora una volta al governo e alla Protezione civile per chiedere il rispetto dei diritti dei rifugiati e il rispetto degli impegni assunti con i comuni ospitanti. Il governo intervenga con urgenza"

    Rete Comuni: E' emergenza sociale. La Rete dei Comuni Solidali appoggia la denuncia dei Comuni della Locride Riace Caulonia e di tutti gli Enti gestori che gestiscono i progetti di accoglienza immigrati della Calabria che da mesi non ricevono i contributi per la normale gestione dei progetti. E' quanto si afferma in un comunicato di Recosol Calabria. "Inammissibile che un sindaco - prosegue la nota - debba ricorrere ad un gesto così grave come lo sciopero della fame per richiamare l'attenzione su un problema che coinvolge la sua comunità. Può una mancata firma su un pezzo di carta ridurre alla fame decine e decine di migranti? Può una mancata firma su un pezzo di carta costringere dei minorenni a restare senza assistenza sanitaria? Può una mancata firma su un pezzo di carta costringere, in questa estate bollente, intere famiglie a vivere senza corrente elettrica, senza un frigorifero funzionante in cui conservare i cibi? Può una mancata firma su un pezzo di carta costringere decine di lavoratori a restare per 7 mesi senza stipendio? Può una mancata firma danneggiare l'economia di interi paesi, costringendo molti piccoli commercianti a fare credito per non lasciare morire di fame degli esseri umani?". "E' quello che sta accadendo - prosegue la nota - visto che la Protezione Civile da un anno non eroga a Caulonia e Riace i fondi stanziati per il progetto di accoglienza Emergenza Nord Africa. Eppure si tratta di progetti di accoglienza considerati da tutti vera eccellenza nel panorama nazionale e anche internazionale. Progetti segnalati dal ministro Andrea Riccardi solo un mese fa, il 20 giugno in occasione della giornata Internazionale dei rifugiati. Non possiamo più tacere. E' per questa ragione saremo in sciopero della fame ad oltranza, fino a quando non verrà firmato il decreto di liquidazione".

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