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    Il 19 a Catanzaro sit-in di protesta delle strutture asistenza socio-sanitaria

     

     

    Il 19 a Catanzaro sit-in di protesta delle strutture asistenza socio-sanitaria

    16 lug 12 Rappresentare al Prefetto di Catanzaro, città in cui ha sede la Giunta regionale il disagio delle strutture di assistenza socio-sanitaria, e chiedere un urgente intervento convocando le parti in causa. E' quanto si propone il sit-in di protesta promosso per giovedì 19 luglio a Catanzaro, in piazza Prefettura, dal coordinamento regionale degli operatori delle strutture socio-sanitarie. L'iniziativa sarà presentata mercoledì alle 11 nella sala del Musmi al Parco delle Biodiversità. "I lavoratori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie, socio-assistenziali e riabilitative accreditate della Calabria - è scritto in un documento - hanno costituito un coordinamento regionale per affrontare unitariamente i gravissimi problemi che da tanti anni li assillano. Questi lavoratori, che raggiungono in regione la considerevole cifra di circa quattromila unità e sono impegnati quotidianamente a garantire assistenza a persone con disabilità, persone anziane non autosufficienti o a rischio di non autosufficienza, in Case protette, residenze sanitarie assistenziali e Centri di riabilitazione, da alcuni anni ormai ricevono lo stipendio con gravi ritardi, con un accumulo di 7-8 mensilità di ritardo e oltre". "In moltissime occasioni - prosegue il testo - i lavoratori hanno richiesto le loro spettanze ai datori di lavoro, ma si sentono ripetere che i ritardi nel pagamento degli stipendi sono dovuti alla mancata o ritardata corresponsione delle rette da parte della Regione e delle Asp. Non è giusto, però, che a pagare il prezzo di questi ritardi siano i lavoratori e le loro famiglie. Con pubbliche manifestazioni in diverse occasioni i lavoratori hanno sollecitato anche la Regione e le Asp a provvedere al regolare pagamento delle rette. La gravità della situazione ha raggiunto ormai livelli non più sostenibili: i lavoratori devono recarsi sui luoghi di lavoro attingendo alle ridotte finanze familiari, le loro famiglie si sono indebitate fino all'inverosimile e anche le vie ordinarie di credito (banche, finanziarie) non concedono più prestiti, in quanto è risaputa la situazione dei ritardi degli stipendi. In una tale situazione, i lavoratori e le loro famiglie si vedono costretti a dover rinunciare anche all'acquisto di beni essenziali o a dover rimandare spese anche urgenti per la vita di ogni giorno e per la salute, rischiando di cadere in uno stato di impoverimento e di disperazione". "La mobilitazione di tutti i lavoratori giovedì 19 luglio 2012 - conclude il documento - è stata indetta per rappresentare al Prefetto di Catanzaro, l'enorme disagio, non più sopportabile, e per chiedere di intervenire urgentemente, convocando le parti in causa (Regione Struttura Commissariale e Dipartimento 10, Aziende Sanitarie Provinciali, Datori di lavoro, Sindacati) per ottenere risposte chiare e concrete dal Governo regionale e per arrivare il più presto possibile ad una soluzione definitiva della problematica".

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