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    Beni per 28 mln confiscati ai Princi

     

     

    Beni per 28 mln confiscati ai Princi

    13 lug 12 Beni per 28 milioni di euro sono stati confiscati dalla Dia di Reggio Calabria all'imprenditore Natale Princi, di 46 anni, ed agli eredi del fratello Antonino, morto il 7 maggio del 2008 all'età di 45 anni per le ferite riportate nell'esplosione di una bomba piazzata nella sua auto. Tra i beni confiscati figurano quote di società che gestiscono negozi, un fabbricato ed altre quote sociali, tra le quali quella del Delianuova calcio. Antonino Princi, i cui beni sono stati confiscati dalla Dia di Reggio Calabria su provvedimento del tribunale - sezione Misure di prevenzione su richiesta della Dda, era un noto imprenditore attivo nella piana di Gioia Tauro nel settore abbigliamento-tessile ed in quello immobiliare con interessi anche nel mondo del calcio essendo stato azionista del Catanzaro calcio e presidente della Delianuova Calcio. Le imprese di cui Antonino era titolare insieme al fratello Natale, sono state definite "imprese mafiose". Antonino Princi era il genero di Domenico Rugolo, di Oppido Mamertina, arrestato nel maggio 2008 nell'operazione Saline condotta dalla Dia e poi assolto in appello. Nonostante questo il patrimonio di Rugolo è stato prima sequestrato e poi confiscato nel 2010. Per gli inquirenti Princi aveva il ruolo di cooperare col suocero nella gestione degli interessi economici della cosca, attraverso l'acquisizione di beni, anche tramite prestanome, e la partecipazione ad iniziative imprenditoriali funzionali al reimpiego ed al riciclaggio dei proventi illeciti. Princi, però, aveva in mente di rimodulare gli obiettivi della cosca secondo criteri più moderni ed imprenditoriali superando la mentalità legata agli interessi rurali dell'anziano parente. E' in tale ottica che Princi era diventato, tra l'altro, socio occulto della Devin Spa, azienda che ha realizzato il mega centro commerciale "Porto degli Ulivi" a Rizziconi, poi venduto agli svizzeri della banca Credit Suisse. Nei confronti di Princi era stata chiesta un'ordinanza di custodia cautelare nell'ambito dell'operazione Saline, ma il gip non la emise a causa dell'attentato dinamitardo subito dall'imprenditore il 26 aprile 2008 in seguito al quale morì il 7 maggio successivo. Il fratello di Antonino, Natale Princi, secondo gli investigatori, è contitolare di partecipazioni societarie in attività imprenditoriali funzionali all'occultamento di capitali illeciti con il fratello Antonino ed è ritenuto strumento essenziale e consapevole di un meccanismo illecito finalizzato alla sopravvivenza della cosca.

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