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    Quattro condanne per la morte del dodicenne Scutellà, 6 assoluzioni

     

     

    Quattro condanne per la morte del dodicenne Scutellà, 6 assoluzioni

    11 lug 12 Quattro medici sono stati condannati a pene variabili da un anno ed un anno e otto mesi di reclusione ed altri sei sono stati assolti al termine del processo per la morte di Flavio Scutellà, il dodicenne di Scido (Reggio Calabria) morto nell'ottobre del 2007 per un presunto caso di malasanità. La sentenza è stata emessa dal tribunale di Reggio Calabria. Nell'ottobre del 2009 il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palmi aveva accolto una eccezione di competenza territoriale presentata dai difensori degli imputati ed aveva disposto il trasferimento del processo a Reggio Calabria. Le persone condannate, tutte in servizio nell'ospedale di Polistena, sono Antonio Leali e Pietro Tripodi (1 anno e 8 mesi), Giovanni Plateroti (1 anno e 6 mesi) e Francesca Leotta (1 anno). Sono stati invece assolti i neurochirurghi dell'ospedale di Reggio Calabria Francesco Turiano e Saverio Cipri; due infermieri del 118 di Reggio, Giovanni Triolo e Carmelo Alampi, ed altri due medici, Francesco Morosini e Giuseppe Mauro. E' stato deciso il non doversi procedere per morte del reo nei confronti di Vincenzo Furfaro. Flavio Scutellà, dopo essere caduto da una giostra a Scido ed avere battuto la testa, era rimasto tre ore nell'ospedale di Polistena senza che si trovasse un mezzo per trasportarlo in una struttura in cui sottoporlo ad un intervento chirurgico alla testa. Il bambino morì dopo quattro giorni di coma.

    "Dopo quattro anni ingiustizia è fatta". Lo ha detto Alfonso Scutellà, padre del dodicenne morto nel 2007 in Calabria per un presunto caso di malasanità, circa la sentenza emessa dal tribunale di Reggio Calabria. "In questi lunghi anni - ha aggiunto - c'é stato un balletto tra Procure, giudici e tribunali. Siamo passati dal tribunale di Palmi a quello di Reggio Calabria, sono cambiati cinque giudici ed ecco che poi alla fine si è arrivati ad un risultato per il quale ci convinciamo sempre di più che la giustizia non esiste". Alfonso Scutellà ha inoltre evidenziato che "ora io ai miei figli non mi sento di dare nessun riferimento che sia istituzionale. L'unico riferimento a cui i miei ragazzi possono far riferimento è solo ed esclusivamente la nostra famiglia. Questa sentenza ci ha profondamente delusi e ci allontana sempre di più dalle istituzioni".

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