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    Teste accusa Giudice Giusti "Scarcerazioni vendute"

     

     

    Teste accusa Giudice Giusti "Scarcerazioni vendute"

    09 lug 12 Giancarlo Giusti, magistrato che ha lavorato nei tribunali di Reggio Calabria e Palmi e finito in carcere lo scorso marzo nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Milano sulla cosiddetta "zona grigia" della cosca della 'ndrangheta dei Lampada-Valle, si sarebbe ''venduto" anche alcune "scarcerazioni per fare uscire uomini della famiglia dei Bellocco". Lo ha raccontato oggi l'avvocato Vicenzo Minasi, anche lui arrestato in un'altra 'tranche' dell'inchiesta, sentito come teste nel processo milanese a carico di 12 imputati, tra cui l'ex presidente delle misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, Vincenzo Giuseppe Giglio e il consigliere regionale calabrese, Francesco Morelli (Pdl). Minasi, che è imputato in un altro 'filone' processuale con rito abbreviato proprio assieme all'ex magistrato Giusti (é stato sospeso dal Csm), ha spiegato davanti ai giudici dell'ottava sezione penale, rispondendo alle domande del pm Paolo Storari, che due degli imputati in passato gli avevano parlato di queste "scarcerazioni vendute". "Giulio Lampada e il medico Giglio (il cugino dell'ex magistrato, ndr) - ha chiarito Minasi - mi dissero che Giusti si era venduto le scarcerazioni alla famiglia Bellocco. Era successo, credo, nel settembre del 2009 quando il Tribunale delle Libertà di Reggio aveva scarcerato alcuni membri della famiglia Bellocco". Giusti, secondo l'accusa della Dda, avrebbe goduto di soggiorni milanesi con tanto di escort, tutto 'spesato' dalla cosca Lampada. L'avvocato Minasi ha anche precisato che "la vera fonte" per le 'soffiate' che arrivavano alla cosca, interessata a capire come si evolvevano le indagini, era "Mario Giglio (altro cugino dell'ex magistrato, ndr)". Minasi poi ha ribadito, come aveva già messo a verbale in un interrogatorio, che il politico Morelli, stando a quello che gli raccontava Giulio Lampada, aveva "contatti con i servizi segreti" e "buone entrature con Niccolò Pollari", ex capo del Sismi. Inoltre, il legale arrestato ha parlato anche del rapporto di conoscenza tra Armando Vagliati, consigliere comunale milanese del Pdl, e Giulio Lampada, presunto boss della 'ndrangheta. ''Lampada - ha aggiunto - voleva comprare un terreno in via Ripamonti a Milano con Vagliati e io incontrai Vagliati per una consulenze legale. Giulio e Vagliati erano soci".

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