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    Spending review: sono 4 i tribunali tagliati in Calabria

     

     

    Spending review: sono 4 i tribunali tagliati in Calabria

    06 lug 12 Sono complessivamente 969 gli uffici soppressi nell'ambito del decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Si tratta di 37 tribunali, 38 procure, 220 sezioni distaccate e 674 giudici di pace. Il totale del personale così recuperato ammonta a 7.603 unità, di cui 2.454 giudici, pm e magistrati ordinari. La riduzione degli uffici giudiziari comporterà risparmi di spesa pari a circa 2.889.597 euro per il 2012, 17.337.581 per il 2013 e 31.358.999 per il 2014. Ecco l'elenco dei tribunali soppressi con relativa procura.

    
       TRIBUNALE                          ACCORPAMENTO
    ----------------------------------------------------------------
    ACQUI TERME                     al Trib di Alessandria
    ALBA                            al Trib di Asti
    ARIANO IRPINO                   al Trib di Benevento
    AVEZZANO                        al Trib di L'Aquila (sospeso)
    BASSANO DEL GRAPPA              al Trib di Vicenza
    CALTAGIRONE                     al Trib di Ragusa
    CAMERINO                        al Trib di Macerata
    CASALE MONFERRATO               al Trib di Alessandria
    CASSINO                         al Trib di Frosinone
    CASTROVILLARI                   al Trib di Cosenza
    CHIAVARI                        al Trib di Genova
    CREMA                           al Trib di Cremona
    LAMEZIA TERME                   al Trib di Catanzaro
    LANCIANO                        al Trib di Chieti (sospeso)
    LUCERA                          al Trib di Foggia
    MELFI                           al Trib di Potenza
    MISTRETTA                       al Trib di Patti
    MODICA                          al Trib di Ragusa
    MONDOVI'                        al Trib di Cuneo
    MONTEPULCIANO                   al Trib di Siena
    NICOSIA                         al Trib di Enna
    ORVIETO                         al Trib di Terni
    PAOLA                           al Trib di Cosenza
    PINEROLO                        al Trib di Torino
    ROSSANO                         al Trib di Cosenza
    SALA CONSILINA                  al Trib di Lagonegro
    SALUZZO                         al Trib di Cuneo
    SANREMO                         al Trib di Imperia
    SANT'ANGELO DEI LOMBARDI        al Trib di Avellino
    SCIACCA                         al Trib di Agrigento
    SULMONA                         al Trib di L'Aquila (sospeso)
    TOLMEZZO                        al Trib di Udine
    TORTONA                         al Trib di Alessandria
    URBINO                          al Trib di Pesaro
    VASTO                           al Trib di Chieti (sospeso)
    VIGEVANO                        al Trib di Pavia
    VOGHERA                         al Trib di Pavia
    
    GIUGLIANO IN CAMPANIA           la procura al Trib di Napoli
               

    Passa in Consiglio dei ministri la scure del Guardasigillli Paola Severino, che cancella dalla mappa degli uffici giudiziari italiani 37 tribunali (su 166), 38 procure (su 166) e tutte e 220 le sezioni distaccate. "Una riforma epocale", l'ha definita il ministro, che in serata è salita al Quirinale per illustrarla al capo delo Stato, Giorgio Napolitano. Ma proteste contro i tagli si levano alte dalla stessa maggioranza che sostiene il Governo, oltre che dall'opposizione, dal territorio e dagli avvocati. Mentre per il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, la riforma "porterà una risposta di qualità migliore per il cittadino". Le cancellazioni avrebbero potuto essere ancora più sostanziose senza i criteri stabiliti dal provvedimento, come ad esempio l'obbligo di permanenza del tribunale nei circondari capoluogo di provincia e la cosiddetta 'regola del tre' (non meno di tre tribunali e procure per ciascun distretto di Corte di Appello). Ciò, rileva la nota del Consiglio dei ministri, "ha impedito la soppressione di uffici palesemente al di sotto degli standard fissati", restringendo così "notevolmente l'ambito di intervento sul totale dei 165 tribunali". Il taglio c'é comunque stato, e non leggero. Il provvedimento, ha sottolineato Severino, "cambia la geografia giudiziaria del Paese, ferma all'epoca dell'unità d'Italia, quando si girava con le carrozze e non con i treni ad alta velocità". I risparmi previsti saranno nell'ordine di 50 milioni di euro nel triennio 2012-2014. Ma, ha aggiunto, "ci sarà anche un recupero di efficienza, visto che non sono pochi i casi clamorosi di inefficienza, come sedi con 5 unità di personale amministrativo impegnate nel corso di un intero anno ad occuparsi di poco più di un centinaio di procedimenti, usando strutture che costano al cittadino 50 mila euro l'anno". In sostanza, ha proseguito il Guardasigilli, "si tratta di tagliare rami secchi, cosa di cui ci siamo riempiti la bocca in questi anni". Ci saranno, ha riconosciuto, "critiche, discussioni, ma non è una resa alla criminalità, anzi è il modo migliore per combatterla e chi dice il contrario è persona non disinteressata". Sul decreto, ha poi evidenziato Severino, c'é stata "assoluta unanimità del Consiglio dei ministri. Ora spero di convincere la maggioranza in Parlamento: sarebbe comunque un atto di egoismo, di localismo, voler tenere il tribunale sotto casa pur sapendo che è un ramo secco. Ho voluto affidare all'iter del Parlamento eventuali ulteriori modifiche in base a criteri precisi perché non si possa pensare che si è aperto un 'mercatino' dei tribunali". Le commissioni Giustizia di Camera e Senato dovranno nelle prossime settimane dare un parere solo consultivo - ma politicamente vincolante - sul decreto. Le reazioni negative dei parlamentari non si sono però fatte attendere, in primis dai partiti che sostengono il Governo. Per Giuseppe Marinello (Pdl), "é gravissimo l'atteggiamento del ministro Severino: non considerare che alcune zone sono fortemente caratterizzate dalla presenza della criminalità organizzata rappresenta, di fatto, il più grande favore fatto alla mafia sin dai tempi della trattativa ad oggi". Marilena Samperi (Pd) ha parlato di "occasione mancata: ci saremmo aspettati un lavoro di bisturi mentre, ancora una volta, vediamo usare l'accetta. Con un'azione così draconiana si rischia seriamente di mettere in discussione il buon funzionamento del sistema giustizia e provocarne la paralisi". Ci sono poi le temute rivendicazioni localistiche, dal Nord al Sud. Tra le cancellazioni più contestate c'é quella del tribunale di Chiavari (Ge), appena costruito. "Un grave danno per i cittadini e per le comunità del Tigullio", lo ha definito Gabriella Mondello (Udc). Mentre per Michele Scandroglio (Pdl) "é uno scandalo che siano stati spesi 13 milioni e mezzo di euro per costruire una nuova sede del tribunale che non verrà utilizzata". Vannino Chiti (Pd) e Ida D'Ippolito (Udc) hanno chiesto di salvare il tribunale di Lamezia Terme, zona ad alto rischio 'ndrangheta. Per difendere il tribunale di Tolmezzo (Ud) e' poi sceso in campo il governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo. "Da parte del Governo - ha lamentato - c'é una chiusura, andremo allo scontro". Il governatore del Piemonte, Roberto Cota, ha difeso i 'suoi' uffici giudiziari, che, ha sottolineato "non sono né inutili né inefficienti: il taglio viene fatto senza tener conto di quelle che sono le caratteristiche del territorio". E critiche sono giunte anche da avvocati, sindacati, magistrati. La "riforma epocale" del ministro Severino non avrà quindi vita facile, né in Parlamento né sul territorio.

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