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    Rapporto Ispra su territorio evidenzia inquinamento ed erosione coste

     

     

    Rapporto Ispra su territorio evidenzia inquinamento ed erosione coste

    05 lug 12 Inquinamento dell'aria e consumo di suolo al ritmo di 100 ettari al giorno. Queste le due emergenze per il Paese, a livello ambientale, che preoccupano l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) così come emerge dall'Annuario dei dati ambientali 2011, in cui si fa presente, tra l'altro, che le temperature italiane sono sempre più calde e che anche i litorali soffrono a causa di un'elevata erosione costiera. Buone notizie anche sul fronte dello smog: i valori dell'inquinamento atmosferico risultano sotto la soglia per il 58% delle centraline, e pur se al di sotto dei limiti resta alta la preoccupazione per "l'emergenza" polveri sottili (in particolare Pm10, Pm2,5, e anche ozono) "anche se il 2010 esclusivamente per il Pm10 segna un valore positivo". Per l'inquinamento dell'aria "biossido di zolfo, ossido di carbonio, benzene e piombo non costituiscono attualmente un problema, se non a livello locale e in specifiche circostanze". Le cause principali di Pm10 sono il settore civile (45%), i trasporti (24%), l'industria (15%) e l'agricoltura (9%). A livello climatico si riducono le emissioni complessive di gas serra per l'Italia del 3,5% passando, tra il 1990 e il 2010, da 519,25 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti (ndr, riferimento a petrolio) a 501,32. Secondo il report, "in base al Protocollo di Kyoto, l'Italia dovrebbe portare le proprie emissioni a 483,26 MtCO2eq" al 2012. L'Italia scotta di più: negli ultimi 14 anni i giorni estivi (con temperatura massima maggiore di 25 gradi) e le notti tropicali (con temperatura minima maggiore di 20 gradi) sono stati "sempre maggiori delle rispettive medie climatologiche". Il ritmo con cui ci 'mangiamo' la nostra terra è di oltre 100 ettari al giorno. Per un totale di superficie impermeabilizzata che copre più del 6% dell'intero territorio nazionale. L'aumento della superficie impermeabilizzata è fuori controllo a Roma, dove cresce di oltre 300 ettari l'anno; mentre il consumo di suolo "supera il 60% del territorio comunale a Milano e Napoli". I valori più alti si registrano "in Lombardia, Veneto e Campania". In sette anni, dal 2000 al 2007, è cambiato il disegno della riva per il 37% dei litorali italiani, con molti tratti di costa in erosione (897 km) e la perdita di 600.000 metri quadrati di spiagge. Aumenta il numero dei litorali stabilizzati artificialmente: circa 250 interventi, 16 km di nuove scogliere e oltre 1 km di opere radenti. In Italia ci sono 4.896 acque di balneazione, pari al 33,7% delle acque di balneazione costiere di tutta Europa. In totale sono conformi, nel 2010, l'85,3% delle acque. Il livello medio del mare è in tendenziale aumento a Venezia (valore massimo al 2010 con 40,5 cm sullo zero mareografico di Punta della Salute). L'Ispra prende poi in considerazione anche il nucleare: "In termini di radioattività la regione più interessata è il Piemonte con il 72,3%", mentre "in termini di volumi" è invece "il Lazio la regione con la maggior presenza sul territorio di rifiuti radioattivi" (28,6%), seguito da Piemonte (18%), Emilia-Romagna (14,6%), Campania (11%), Lombardia (10,7%).

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