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    Sub morti a Palinuro, esami parlano di annegamento

     

     

    Sub morti a Palinuro, esami parlano di annegamento. Avevano scelto percorso alternativo

    01 lug 12 Gli esami esterni effettuati stamani dal medico legale, il dottor Adamo Maiese, sui corpi dei quattro subacquei morti ieri nella Grotta del Sangue di Palinuro hanno confermato nell'annegamento la causa del decesso. Le salme degli sfortunati escursionisti saranno restituite ai parenti domani mattina per rendere possibili i funerali. Non c'é stato bisogno dell'autopsia ma è stato infatti sufficiente l'esame esterno dei corpi di Susy Cavaccini, Andrea Pedroni, Douglas Rizzo e Panaghiotis Telios, per avere chiare le cause del decesso dei quattro sub. Una morte atroce resa ancora più drammatica dal disperato tentativo di risalita, testimoniato dalla rottura dei timpani, senza alcuna tappa di decompressione, quando ormai scarseggiava la scorta di ossigeno nelle bombole.

    Avevano scelto percorso alternativo. Dagli interrogatori dei quattro sub superstiti della tragedia consumatasi ieri nel ventre della Grotta del Sangue, dove invece hanno perso la vita altre quattro persone, è emerso che, per motivi tuttora da chiarire, il gruppo di otto persone immersosi nella grotta ha scelto di seguire un percorso "alternativo" a quello consueto. Chi e perché abbia preso questa decisione, è una circostanza al vaglio degli inquirenti, il sostituto procuratore di Vallo della Lucania, Renato Martuscelli, che è il titolare delle indagini, e gli uomini della Capitaneria di Porto di Palinuro, diretta dal tenente di vascello Massimo Ruggiero. Una scelta che, visto come sono andate le cose, potrebbe essere stata fatale. Gli otto escursionisti, infatti, si sono ritrovati in uno stretto budello di roccia, al buio totale a causa del fango che si è sollevato copioso al loro passaggio con le pinne. In quattro, a tentoni, sono riusciti a tornare indietro mettendosi in salvo, mentre per gli altri quattro non c'é stato niente da fare: rimasti prigionieri nel cunicolo, hanno dovuto affrontare una fine atroce.

    Lutto cittadino a Palinuro. Il giorno dopo la tragedia della Grotta del Sangue di Palinuro, un'intera comunità si interroga, senza darsi risposte convincenti. "La Grotta del Sangue è una delle grotte più battute e meno pericolose - spiega il sindaco di Centola-Palinuro Carmelo Stanziola -. Fatalità, errore di sottovalutazione? Non lo sappiamo, certo è che questa sciagura ci ha sconvolti". Annullata dall'amministrazione comunale la festa in programma per stasera in occasione della finale degli Europei di calcio, il sindaco ha annunciato una giornata di lutto cittadino che si svolgerà in coincidenza con i funerali dei quattro sub. Intanto, da ieri sera parenti e amici degli sfortunati sommozzatori deceduti si sono ritrovati a Palinuro, provenienti da Roma, Salerno e Reggio Calabria. Dopo aver atteso per ore notizie al porticciolo di Palinuro, assistiti da una equipe di sanitari dell'Asl di Salerno, a sera tarda hanno fatto rientro negli alberghi. "Siamo pronti a sostenere in ogni modo le famiglie dei quattro sub - ha concluso Stanziola - e ospiteremo i parenti delle vittime a nostre spese".

    Le regole consigliate dai Guardiacoste. All'indomani del "sabato nero" per i sub - ne sono morti cinque, quattro a Palinuro ed uno a Capri - la Guardia Costiera rinnova l'invito a tenere alti i livelli di sicurezza. Pochi accorgimenti, infatti - dicono al Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto - possono salvare la vita dei sub, che in Italia, tra dilettanti e professionisti, sono più di 500 mila. In primo luogo - viene evidenziato - prima di qualsiasi escursione in mare, e ancor più in caso di attività subacquea, é importante informarsi sui luoghi. La Guardia Costiera, infatti, tramite le proprie ordinanze - che possono essere di divieto, di segnalazione di pericolo o di altro genere - delinea le condizioni generale di una determinata area marina. Quanto all'attività subacquea vera e propria - sottolinea sempre la Guardia Costiera - è indispensabile frequentare corsi presso una scuola qualificata ed effettuare periodici controlli medici specialistici. Bisogna, inoltre, affidarsi a professionisti, specie per le immersioni in grotta, senza mai lasciare nulla al caso. Sempre per le immersioni in grotta, il "filo d'Arianna" è un utilissimo: si tratta di una corda collegata alla superficie, che viene mantenuta in tensione e stesa lungo tutto il tragitto, in modo che possa facilmente ricondurre i subacquei all'entrata in caso di disorientamento. E', inoltre, auspicabile che i sub siano almeno due, affinché possano farsi reciproca assistenza e sia più probabile la segnalazione di un'improvvisa emergenza. E' inoltre, indispensabile - dicono ancora alla Guardia Costiera - che non siano superate, durante le immersioni, le profondità previste, perché potrebbero aversi effetti imprevisti sui gas respiratori. Infine le segnalazioni: quelle in superficie devono essere posizionate secondo le norme nautiche. I sub, inoltre, dovranno essere dotati di luci indipendenti, compresa una di riserva, per scongiurare uno dei rischi maggiori sott'acqua: quello di rimanere al buio. In caso di emergenza bisogna chiamare il numero telefonico 1530 della Guardia Costiera, che interviene per garantire la sicurezza dei subacquei e, ogni qual volta se ne palesi la necessità, per la ricerca e soccorso in mare.

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