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    Manifestazione dei lavoratori LSU/LPU a Catanzaro

     

     

    Manifestazione dei lavoratori LSU/LPU a Catanzaro

    08 giu 12 Manifestazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità a Catanzaro in occasione dello sciopero generale proclamato da Cgil, Cisl e Uil per sollecitare la stabilizzazione degli oltre cinquemila precari utilizzati negli enti locali della Calabria. Il corteo, con bandiere e striscioni, è partito dalla zona nord del capoluogo e, dopo aver attraversato le vie centrali, è giunto in piazza Prefettura. Una delegazione di sindacalisti e lavoratori sta incontrando adesso il prefetto, Antonio Reppucci. Al serpentone dei lavoratori che hanno urlato slogan come "Lavoro vero, non lavoro nero" e "No al precariato senza fine" si sono uniti anche molti sindaci con il gonfalone dei loro Comuni. In piazza hanno preso la parola anche alcuni lavoratori per rivendicare il diritto ad un'occupazione stabile. "Basta - ha detto uno di loro - lavorare in nero per lo Stato e gli enti pubblici. I politici di destra o di sinistra non avranno più un solo voto se la nostra situazione non verrà affrontata e risolta".

    In occasione dello sciopero regionale di Lsu e Lpu promosso stamani a Catanzaro da Cgil, Cisl e Uil a sostegno della vertenza dei precari, l'Amministrazione municipale di Castrovillari ha aderito, partecipando con il suo vice sindaco, Carlo Sangineti, mentre nell'ente si è svolto un breve sit in delle unità rimaste in città per continuare a sottolineare il disagio, che viene riportato da più tempo all'attenzione degli organi preposti e dei mass media. Lo rende noto l'Amministrazione. Il Sindaco, Domenico Lo Polito, ha inoltrato un fax, come altri suoi colleghi della Calabria, al Ministro del lavoro, al Presidente della Giunta Regionale, all'Assessore Regionale al Lavoro ed al Prefetto di Catanzaro, "richiamando le preoccupazioni dei lavoratori precari Lsu ed Lpu mobilitati nel capoluogo di regione ed invitando i suddetti soggetti ad aprire immediatamente un Tavolo di confronto sulla piattaforma rivendicativa , formalizzata dai sindacati". "Questa - ha affermato Lo Polito - non è solo una legittima battaglia di civiltà, ma è anche la volontà di realizzare un forte coinvolgimento a tutela del diritto del lavoro sancito dalla Costituzione, che per il Meridione e la Calabria hanno un valore più particolare, poiché concerne lo sviluppo, quello vero, che occorre accompagnare in questo particolare momento tutelando coloro che essendo più deboli, pagherebbero per intero il prezzo della crisi sistemica in atto. Dunque un impegno per arginare il disagio, per sostenere il bisogno nel rispetto della dignità. Non bisogna dimenticare che il lavoro rappresenta il modo con cui ogni persona partecipa alla crescita personale e del proprio territorio. Un fatto fondamentale per le nostre popolazioni"

    Delegazione in Regione Rabbia e esasperazione per i tanti lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, provenienti da tutta la Calabria, che stanno manifestando a Catanzaro per chiedere la stabilizzazione. All'uscita della delegazione di sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil, lavoratori e sindaci che hanno incontrato il prefetto i manifestanti, in attesa sotto il sole per quasi due ore, hanno reagito con urla e fischi invocando un incontro immediato con il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti. La delegazione si è spostata poi nella sede della Giunta regionale, a Palazzo Alemanni, per incontrare il direttore generale della Presidenza, Francesco Zoccali. "Al prefetto abbiamo chiesto - ha detto Antonio Cimino, segretario generale della Nidil Cgil - un incontro con il Governo e segnatamente con i ministeri Bilancio, Funzione pubblica e Lavoro e lui si è impegnato a cercare di rendere possibile questo incontro. Abbiamo dato il termine di una settimana altrimenti riprenderemo come programmata la mobilitazione con uno sciopero che bloccherà la Calabria entro il 30 di giugno". "Immediatamente - ha aggiunto Cimino - il prefetto ha utilizzato i canali istituzionali per convocare, e stiamo andando adesso, un incontro con il direttore generale della Regione, quella stessa Regione non ha inteso darci un appuntamento si dal 2 di novembre scorso. Quello di oggi è un primo passo per riprendere questa vertenza che riguarda 5.200 famiglie e che è una bomba ad orologeria che sta per scoppiare. Bisogna dare garanzie di stabilizzazione, recuperare la copertura previdenziale e dare a questi ragazzi ma anche a tanti cinquantenni un futuro che finora gli è stato rubato".

    Un tavolo romano. Si è conclusa a Catanzaro con la garanzia di risorse necessarie a pagare sussidio e integrazione fino a fine dicembre e con la richiesta mirata ad ottenere un tavolo romano con i ministri del Welfare, della Funzione pubblica e del Bilancio, la manifestazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità. I rappresentanti sindacali, dei lavoratori e alcuni dei sindaci presenti hanno incontrato nel pomeriggio il direttore generale del Dipartimento della Presidenza della Regione Francesco Zoccali. "Il direttore Zoccali - ha detto Domenico Zannino segretario regionale della Cisl con delega al Mercato del lavoro - ha confermato che le risorse finanziarie per pagare sia il sussidio che l'integrazione oraria per gli Lsu-Lpu verranno garantite così come è stato sottoscritto a dicembre 2011 nell'accordo sottoscritto con i sindacati. L'unico problema che potrebbe esserci è legato al patto di stabilità e alle disponibilità di cassa. Zoccali ci ha detto che questa garanzia verrà data attraverso un primo intervento di assestamento del bilancio che dovrebbe essere fatto tra giugno e metà luglio e poi ce ne sarà un secondo entro settembre". "Per quanto riguarda l'altra partita relativa agli ministero del lavoro - ha detto ancora Zannino - ci è stato confermato che la Regione sosterrà la piattaforma in otto punti. Noi abbiamo detto che sia su questo sia per quanto riguarda le garanzie per l'assestamento di bilancio attendiamo una convocazione da parte del presidente Scopelliti. Anche il Governatore, così come ci ha detto il direttore Zoccali, sollecita l'apertura di un tavolo nazionale. Se non ci saranno risultati entro la fine di giugno faremo un ulteriore sciopero con una protesta ancora più forte ed eclatante". Tra i manifestanti anche alcuni sindaci. tra questi c'é Nuccio Martire primo cittadino di Pedace. "Sono qui al fianco di questi lavoratori - ha detto - perché credo che bisogna mettere fine a questa querelle che dura da oltre 15 anni. Siamo di fronte a caso veramente atipico di lavoratori che conservano lo status di disoccupato, un fatto abnorme. Loro ci stanno dando una mano seria e importante nelle nostre attività e fanno i lavori più disparati. Abbiamo riacceso i riflettori su un tema importante e adesso l'impegno deve essere rivolto ad aprire questo tavolo romano con i ministeri interessati".

    Uil: bomba sociale. "Il Governo deve convocare un tavolo al più presto. Qui si tratta di un vero e proprio caso Calabria". E' quanto afferma, in una nota, Gianvincenzo Benito Petrassi segretario regionale dell'Uil Temp, sullo sciopero dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità e la manifestazione di Catanzaro. "Un chilometro di rabbia, da via Francesco Paglia a piazza Prefettura - aggiunge Petrassi - per difendere i diritti dei lavoratori. Un chilometro di vergogna, perché la situazione degli Lsu-Lpu rappresenta un caso di illegalità legalizzata. Da 15 anni i precari lavorano all'interno dei Comuni senza però alcun riconoscimento giuridico o pensionistico. E' tutto questo é permesso dallo Stato. Se le stesse condizioni si dovessero verificare in un'azienda privata, lo stesso Stato apporrebbe i sigilli. In casa sua, invece, consente l'inaccettabile". "Oggi abbiamo deciso di protestare davanti al Prefetto di Catanzaro - prosegue Petrassi - perché non nutriamo più fiducia in buona parte della nostra politica. E' giunto il momento che lo Stato si faccia carico delle sue responsabilità. Questa non è più una semplice vertenza sindacale, ma è una bomba sociale pronta ad esplodere. Infatti sono più di cinquemila i lavoratori Lsu-Lpu che vivono questa tremenda situazione lavorativa. Oggi, al prefetto Reppucci, abbiamo chiesto che si attivi affinché il Governo convochi un tavolo insieme a Regione e Sindacato per avviare alla stabilizzazione i precari calabresi. Molti dei nodi da sciogliere, infatti, dipendono dal Governo centrale come lo sblocco delle assunzioni negli enti utilizzatori, l'assegnazione di un contributo straordinario per gli enti che intendono stabilizzare e, soprattutto, il riconoscimento dei contributi previdenziali, perché altrimenti queste persone non potranno mai andare in pensione pur avendo lavorato una vita per enti pubblici. Sul tappeto anche il tema della redistribuzione dei lavoratori in altri enti e la rassicurazione della copertura economica per il 2012. Quest'ultima è stata assicurata dal Dirigente generale del dipartimento Presidenza della Regione, Francesco Zoccali. Il prefetto Reppucci ha preso a cuore il problema, dichiarando di attivarsi immediatamente per un incontro romano. Anche a lui é apparso chiaro che questa non è una semplice vertenza ma una bomba sociale pronta ad esplodere da un momento all'altro".

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