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    Intimidazioni a don Stamile, reazioni e commenti

     

     

    Intimidazioni a don Stamile, reazioni e commenti

    30 gen 12 Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha espresso la sua solidarietà nei confronti del parroco di Cetraro, don Ennio Stamile, colpito da due intimidazioni in pochi giorni. "Esprimo la solidarietà mia - ha detto Speranza - dell'Amministrazione comunale e della comunità di Lamezia Terme nei confronti di don Ennio impegnato in diverse iniziative di promozione della legalità. Purtroppo la criminalità organizzata non ha remore nei confronti di coloro i quali si battono contro le mafie e non fa distinzioni tra esponenti politici, uomini di chiesa e forze di polizia".

    "E' allarme sociale nel Cosentino e nel Vibonese dopo le intimidazioni criminose perpetrate ai danni del parroco della chiesa di San Benedetto Abate di Cetraro, don Ennio Stamile, e l'incendio che ha in parte distrutto la chiesa di San Bruno nel comune di Sorianello". Lo affermano, in una nota, i consiglieri regionali di minoranza Bruno Censore, Carlo Guccione, Agazio Loiero, Mimmo Talarico, Demetrio Battaglia e Rosario Mirabelli, che hanno presentato uno specifico ordine del giorno. "Colpendo un ministro della Chiesa ed un luogo di culto - sostengono i consiglieri - la criminalità organizzata ha voluto alzare il tiro con lo scopo di mettere a tacere la ferma presa di posizione di alcuni ministri della Chiesa cattolica nei confronti della criminalità organizzata. Per questo motivo abbiamo ritenuto opportuno presentare in Consiglio un ordine del giorno per impegnare il Governo regionale ed il Presidente della Giunta ad attivarsi presso la magistratura e le forze dell'ordine affinché a don Ennio Stamile venga garantita una adeguata tutela nel corso della sua missione pastorale ed la chiesa di San Bruno in Sorianello venga restituita al culto dei fedeli dopo i necessari lavori di ripristino". "Ciò che è avvenuto a distanza di qualche giorno a Cetraro e Sorianello - hanno proseguito i consiglieri regionali - è motivo di crescente preoccupazione e forte allarme tra le popolazioni dei due comuni che, del resto, non sono nuovi ad episodi di criminalità che, comunque, non avevano mai coinvolto persone e strutture legata alla religiosità. Questo nuovo elemento, che si aggiunge al mosaico della nuova delinquenza, deve indurre tutti ad una attenta riflessione sulla trasformazione che sta subendo il codice della criminalità e sugli obiettivi di espansione che sta perseguendo a costo di colpire indistintamente qualunque cittadino".

    "Don Ennio Stamile è un prete scomodo: parla con i ragazzi, insegna la legalità, si mette contro le cosche e pensa che grazie anche alla conoscenza e alla cultura si possa restituire dignità alla nostra terra. Tutto questo non può che dar fastidio a chi vorrebbe la Calabria schiava della violenza, dell'incultura, della sopraffazione". Lo afferma, in una nota, Rosa Villecco Calipari, vicepresidente dei deputati del Pd, facendo riferimento alla nuova intimidazione subita dal sacerdote di Cetraro. "Per questo nel giro di pochi giorni - aggiunge - prima è stata danneggiata la sua auto, poi, davanti alla sua abitazione di Cetraro, è stata lasciata una testa di maiale mozzata con un pezzo di stoffa in bocca. Cetraro non è nuova a delitti di 'ndrangheta, rimasti spesso impuniti, ma non e' nuova neanche a una cultura della legalità che deve continuare a vincere anche con l'aiuto e la guida di uomini come don Stamile". "Due giorni fa, in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario - dice ancora Rosa Villecco Calipari - il procuratore di Reggio, Pignatone, ha voluto ricordare a tutti come la 'ndrangheta sia padrona della Calabria. In paesi tra i 10 e i 15 mila abitanti, ha detto, ci sono 3-400 affiliati alle cosche. Ha chiesto mezzi e uomini per contrastarla. Dovere della politica, nostro, non e' soltanto quello di ribadire la nostra solidarietà e vicinanza ai piccoli grandi eroi delle nostre terre, ma quello di difenderli ogni giorno. Loro e la Calabria degli onesti".

    "Nessuno può pensare con tali minacce di ostacolare il percorso tracciato di legalità e giustizia portato avanti da Don Ennio Stamile. Esprimiamo profonda vicinanza, condivisione e corresponsabilità a don Ennio e tutta la comunità di Cetraro". E' quanto sostiene l'associazione Libera in relazione alle intimidazioni subite dal sacerdote al quale, ignoti hanno fatto trovare nei pressi della sua abitazione una testa di maiale mozzata con in bocca un pezzo di stoffa. Nei giorni scorsi don Ennio aveva subito il danneggiamento dell'automobile. "E' una vicinanza, la nostra - prosegue la nota - fatta di attenzione e senso di corresponsabilità. Perché l'indignazione non basta: tutti siamo chiamati a condividere concretamente l'impegno di chi si mette in gioco contro la criminalità organizzata. Queste intimidazioni sono anche la riprova del lavoro positivo che in quella terra si sta realizzando. Un positivo che allarma e infastidisce chi vuole continuare a imporre le logiche della violenza e del profitto criminale. Un positivo che va però alimentato giorno per giorno con il contributo di tutti: cittadini e associazioni, istituzioni e chiese".

    "Ho avuto modo di conoscere personalmente don Ennio Stamile, impegnato a Cetraro in una giusta e sacrosanta battaglia per la legalità e ne ho apprezzato le doti umane e personali". Lo afferma, in una nota, il deputato Elio Belcastro, componente la Commissione parlamentare Antimafia. "Oggi in tanti si affannano ad espriemere solidarietà e vicinanza - ha aggiunto - anche coloro i quali, a parole, sono per la legalità e nei fatti alimentano, invece, fenomeni clientelari privilegiando spesso interessi personali che sono alla base dell'illegalità diffusa ed ambientale dalla quale la 'ndrangheta trae vigore e consenso sociale. Don Ennio Stamile e' un uomo ed un prete impegnato in prima linea come lo sono in Calabria molti esponenti del mondo della Chiesa che in più occasioni hanno tuonato contro ogni forma di criminalità. E' giunta anche l'ora che il popolo calabrese possa distinguere l'antimafia di facciata e le solidarietà spesso ipocrite da chi in realtà si impegna per la legalità anche e soprattutto nel modo di vivere e di agire quotidiano. Don Ennio Stamile è un vero esempio da seguire in particolar modo per le nuove generazioni che devono ispirarsi al suo coraggio e alle sue azioni". "Solo con una diversa consapevolezza ed una nuova cultura per la legalità che possa ignorare i falsi professionisti dell'antimafia - ha concluso Belcastro - si potrà davvero combattere la piaga dell'illegalità".

    "Chi ha avuto modo di conoscere don Ennio Stamile in questi anni, non ha potuto non notare il suo impegno e la sua determinazione nel portare avanti le iniziative mirate a dare voce a chi ne aveva bisogno. Ed è ciò che io notai quando, qualche anno fa, venne da me, allora assessore provinciale al Mercato del lavoro, in qualità di presidente della Caritas regionale, a propormi di sostenere come Provincia il progetto Policoro. Rimasi colpito, in quell'incontro, dalla sua umiltà ma anche dalla sua passione civile e dalla consapevolezza profonda che, senza un cambiamento culturale vero, era difficile pensare aduna Calabria diversa. Credo che queste siano le ragioni perché don Ennio oggi è soggetto a queste continue intimidazioni. Come uomo delle istituzioni mi sento di esprimere a don Ennio tutta la mina vicinanza e solidarietà, certo che nei prossimi giorni la magistratura e le forze dell'ordine faranno chiarezza su un gesto che sta creando preoccupazioni nella intera comunità di Cetraro e nel suo sindaco, da sempre impegnato nella difesa della legalità e della trasparenza amministrativa. Così come sono certo che il Prefetto di Cosenza attiverà tutte le precauzioni per tutelare la persona di don Ennio Stamile". Questo quanto dichiara Domenico Bevacqua Vice presidente della Provincia di Cosenza

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