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    Boemi presenta i dati 2011 della Stazione Unica Appaltante

    Boemi 

     

    Boemi presenta i dati 2011 della Stazione Unica Appaltante "Partita solo in Calabria"

    30 gen 12 "Dopo che la Regione Calabria, nel 2007, nell'epoca in cui il Consiglio regionale era il più indagato d'Italia, si diede lo strumento della Stazione unica appaltante e in 12 mesi la rese operativa, anche il Governo nazionale nel 2010 decise di seguire questa strada. In 18 mesi, però, nessuna Stazione è partita dalla Lombardia alla Sicilia". Lo ha detto il direttore generale della Sua calabrese, l'ex magistrato Salvatore Boemi, in occasione della presentazione della relazione 2011 dell'organismo che nel 2011 ha gestito gare per un totale di 278 milioni di euro. "La mia esperienza pregressa è quella di magistrato - ha aggiunto Boemi - ma permettemi di fare il politico. La Stazione unica crea problemi perché rompe un sistema a lungo dominante e ha molti nemici perché semplifica. La semplificazione è il futuro ma bisogna crederci e il mondo della politica deve accettare di fare quel che si deve fare se non si vuole vivere la cosa in modo italico. Non servono mille o più stazioni appaltanti ma un gruppo selezionato di enti dotati di professionalità e moralità adeguate".

    Appaltati bandi per 278 mln. Sono state 20 le gare pubblicate nel 2011 dalla Stazione unica degli appalti della Regione per un importo complessivo pari ad oltre 278 milioni di euro di cui nove gare centralizzate per oltre 230 milioni (nel settore delicato della sanità) e 11 gare singole per oltre 47 milioni. Ha tagliato il traguardo dei primi tre anni di attività l'ente, istituito con legge regionale del 2007. E, a Catanzaro, il presidente del Comitato di sorveglianza Ivan Cicconi, prima di congedarsi (ha terminato il periodo di carica), ha presentato un bilancio dell'attività svolta lasciando in eredità anche una proposta di legge di riforma "e di rilancio" che dovrà passare al vaglio della Giunta e, successivamente, del Consiglio regionale. Assieme all'altro componente dell'organismo Carmelo Barbaro (assenti i componenti Saverio Regasto e Paolo Severini), Cicconi ha tracciato, presente il direttore generale della Sua Salvatore Boemi, lo stato dell'arte delle attività dell'ente. In questi tre anni, ha spiegato, sono state gestite gare per un totale pari al 7-8% del totale. Diverso è stato, però, il peso economico delle gare che hanno inciso per il 50-60% di tutte quelle attuate. Nel triennio 2009-2011 sono state pubblicate 14 gare centralizzate per un totale di 867 milioni di euro mentre le singole gare sono state 43 per quasi 154 milioni. Cicconi, presentando la relazione zeppa di cifre, dati e grafici, ha parlato dell'esperienza della Sua in Calabria tra luci e ombre. "Se la Stazione unica rimane così com'é regolata da questa legge - ha detto - nel giro di qualche anno é destinata a morire o, comunque, a creare grossi problemi per gli operatori economici, stante le attuali previsioni normative della legge 26 inattuate. Il bilancio, però, è positivo. La Sua funziona ed è in grado di gestire gli appalti in maniera efficace e questo non era scontato. Dato di fatto è che rispetto alle previsioni della legge che stabilisce l'obbligo di gestire gli appalti per tutte le stazioni appaltanti della Regione, gestisce in realtà circa il 6-7% del numero di appalti". "Non è colpa della Sua - ha detto ancora - ma della disattenzione della politica. Se un elemento di continuità si può ritrovare nel cambio tra vecchia e nuova giunta è quella della disattenzione sostanziale della politica rispetto ai problemi economici e di risorse soprattutto umane dell'organismo che prevede una pianta organica di 130 persone e funziona attualmente con 28 persone. Quando c'é stato il passaggio tra i due esecutivi devo dire, in verità, che non si è posto nessun problema e c'é stato rispetto della norma e nessuno ha chiesto le dimissioni di alcuno". Per Cicconi, anche con l'organico al completo, "non è ipotizzabile che la Sua dia una risposta per come prevede la legge istitutiva. Solo con l'approvazione del progetto di legge di riforma che abbiamo proposto e allegato alla relazione si può dare prospettiva alla Sua e a quello di positivo che è stato fatto, reinquadrandola nel ruolo e nelle competenze soprattutto ridandole un ruolo nella promozione della qualità della pubblica amministrazione e degli operatori economici". Il direttore generale Boemi, il cui incarico rispetto al Comitato scade tra sei mesi (perché da magistrato il Csm tardò nell'esaminare la sua richiesta), ha rilevato che dopo l'esperienza calabrese iniziata nel 2007 con l'approvazione della legge istitutiva "nessuna altra stazione unica è partita dalla Lombardia alla Sicilia"

    Cicconi "Riformare legge appalti". "Se la Stazione unica degli appalti in Calabria rimane così com'é regolata da questa legge nel giro di qualche anno è destinata a morire o, comunque, a creare grossi problemi per gli operatori economici, stante le attuali previsioni normative della legge 26 inattuate". Lo ha detto Ivan Cicconi, presidente del Comitato di sorveglianza della Sua, presentando a Catanzaro la relazione sull'attività dell'organismo nel 2011 e nel triennio precedente e la proposta di legge regionale di riforma delle normativa istitutiva della Sua. Cicconi che non non ripresenterà la sua candidatura, ha elencato i risultati ottenuti nell'ultimo anno. Sono state 20 le gare pubblicate per un importo complessivo pari ad oltre 278 milioni di euro di cui nove gare centralizzate per oltre 230 milioni e 11 gare singole per oltre 47 milioni. Nell'anno precedente l'importo era notevolmente maggiore per effetto di due gare sui farmaci. "Il bilancio - ha detto ancora Cicconi - è positivo. La Sua funziona ed è in grado di gestire gli appalti in maniera efficace e questo non era scontato. Dato di fatto è che però rispetto alle previsioni della legge che stabilisce l'obbligo di gestire gli appalti per tutte le stazioni appaltanti della Regione, la Sua gestisce in realtà circa il 6-7% del numero di appalti". Cicconi ha parlato anche delle carenze di organici e risorse della struttura mettendo in evidenza la "disattenzione della politica" e individuando in questa "una linea di continuità" tra vecchio e nuovo governo regionale. "Solo con l'approvazione di questo progetto di riforma - ha aggiunto Cicconi - si può dare prospettiva alla Sua reinquadrandola nel ruolo e nelle competenze soprattutto ridandole un ruolo nella promozione della qualità della pubblica amministrazione e degli operatori economici. La legge di riforma offre prospettive al lavoro fatti in questi tre anni e se non c'é questo progetto di riforma si rischia di fare cadere tutto".

    Cicconi "Su vicenda Ilspa scriverò a Scopelliti". "Sulla vicenda delle procedure per la realizzazione dei quattro nuovi ospedali in Calabria scriverò in via riservata al presidente della Regione Giuseppe Scopelliti. Mi interessa soprattutto il merito della questione". Così il presidente in scadenza del Comitato di sorveglianza della Stazione unica degli appalti Ivan Cicconi ha risposto ad una domanda sulla questione al centro di uno scambio di comunicati tra Cicconi e il governatore calabrese in relazione alla costruzione dei nuovi presidi ospedalieri e all'incarico affidato dalla Regione Calabria alla Infrastrutture lombarde Ilspa, società strumentale della Regione Lombardia. "Nella relazione che abbiamo presentato oggi - ha aggiunto Cicconi - ci siamo limitati ad esprimere il rincrescimento del Comitato che non ha potuto esprimere un parere di merito rispetto a quanto richiesto dalla Cgil non avendo ricevuto i documenti. Mi preme puntualizzare al presidente la perplessità sull'oggetto di quella gara di affidamento che non riguarda un appalto ma un contratto di 30/35 anni, con privatizzazione dei servizi non sanitari nei presidi ospedalieri". Alla conferenza stampa ha partecipato anche Mimma Iannello segretaria regionale della Cgil che ha ribadito la posizione del sindacato sulla vicenda "che - ha detto - continueremo a seguire".

    Cicconi "Diversita' di vedute con Boemi". "E' sbagliato attribuire troppa enfasi al ruolo della Stazione unica degli appalti nel contrasto alla criminalità. Il condizionamento delle organizzazioni malavitose si combatte nella fase successiva che è quella della gestione del contratto". Lo ha detto Ivan Cicconi, presidente in scadenza della Stazione unica degli appalti in Calabria. Una posizione differente rispetto a quella espressa dal direttore generale della Sua, l'ex magistrato Salvatore Boemi che ha lamentato, invece, la mancata attivazione di strutture analoghe a quella calabrese in grado di agire per arginare la corruzione anche in altre regioni. "La Sua è uno strumento importante - ha aggiunto Cicconi - e la sua presenza è una condizione necessaria ma non sufficiente perché la criminalità organizzata si concentra nella fase successiva e di subcontrattazione. E' lì che si pone il problema e dove bisogna incidere".

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