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    Chiude la caccia, il WWF fa un primo bilancio "Troppi reati"

     

     

    Chiude la caccia, il WWF fa un primo bilancio "Troppi reati"

    28 gen 12 Molte "ombre e qualche luce" nella stagione venatoria che si chiude come ogni anno il 31 gennaio. Sempre "più frequenti i reati in esercizio venatorio" ed è "allarme 'cacciabracconaggio'" con uccisioni di animali rari e protetti come lupi, aquile, cicogne nere, ibis eremita, sparvier. Inoltre è in vista, in Piemonte, un referendum che avrebbe dovuto svolgersi 23 anni fa. A tracciate un bilancio del periodo di caccia 2011-2012 è il Wwf che annuncia il festeggiamento per fine stagione domenica 29 gennaio in Abruzzo promosso, all'uscita Pescara-Villanova della A25, oltre che da Wwf, da Altura, Animalisti italiani, Asada, Enpa, Lac, Lav, Lega nazionale difesa cane, Lida, Lipu, Oipa, Theriakà e con l'adesione di Arcigay e Associazione vittime della caccia. Molte Regioni, afferma l'associazione, "continuano ad autorizzare tempi e modalità di caccia non consentiti dall' Unione Europea, come la cosiddetta 'caccia in deroga' ai piccoli uccelli protetti dall'Europa (quest'anno per l'ennesima volta ci ha provato la Lombardia poi bloccata grazie ai ricorsi degli ambientalisti e alle pressioni della Ue, Veneto e Liguria) o ad approvare i calendari venatori troppo lunghi o con leggi regionali invece che con provvedimento amministrativo, per impedire i ricorsi ai Tribunali amministrativi". Sul fronte dei dati positivi della stagione, infine, il Wwf ricorda che dal 2010 la legislazione nazionale si è allineata a quella europea "e non ci sono stati in questa ultima stagione venatoria i temuti blitz in Parlamento per stravolgere e peggiorare la legge 157/92, ancora l'unica legge italiana per la tutela della fauna selvatica" nonostante qualche tentativo non riuscito "per accontentare quelle frange di cacciatori irriducibili fautori di 'caccia selvaggia', come deroghe sul nomadismo venatorio o controlli faunistici per tutto l'anno e su tutto il territorio nazionale". "Il comportamento di molti politici e amministratori locali - sottolinea Patrizia Fantilli coordinatore Guardie venatorie Wwf Italia - ci deve far riflettere sul peso che hanno gli interessi del mondo venatorio che, anche laddove siano legittimi, sono interessi non generali ma di una categoria".

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