NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Cipe definanza il ponte sullo stretto, opera a rischio

     

     

    Cipe definanza il ponte sullo stretto, opera a rischio

    22 gen 12 Addio al Ponte sullo Stretto di Messina e avanti con piani di opere medio-piccole immediatamente cantierabili per l' ammodernamento delle scuole (556 milioni), la difesa del suolo (750 milioni), la manutenzione della rete ferroviaria (84o milioni all' interno del Contratto Rfi). E' quanto riporta il Sole 24 Ore che ricorda come "nella seduta Cipe di ieri, che ha sbloccato interventi infrastrutturali per 6,2 miliardi, c'é un doppio cambio di filosofia rispetto ai tre anni gestiti dal ministro Tremonti. Si favoriscono da una parte interventi diffusi sul territorio piuttosto che mega opere dai tempi lunghi; e dall' altra si definiscono piani dettagliati e già concordati con il territorio allo scopo di far partire prima possibile le ruspe". "Il Cipe ha definito l'elenco dei vecchi finanziamenti Fas Infrastrutture da revocare, in attuazione dei tagli disposti dalle manovre di luglio e agosto: sforbiciate complessive per 6,3 miliardi su 11 totali, fra cui spicca la revoca dei 1.624 milioni di euro assegnati nel 2009 al Ponte sullo Stretto, e mai né impegnati né spesi. A questo punto - conclude l'articolo - l' opera, che lamentava ancora una mancanza di finanziamenti per circa 6 miliardi su 8,5 di costo totale, torna in un cassetto".

    Ponte si o ponte no?. 'Frana' il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. La notizia, riportata dal Sole 24 Ore, é che l'opera sarebbe stata 'definanziata' per 1,6 miliardi da destinare a interventi minori durante la riunione del Cipe. Ma non trova conferme ufficiali. Né nel comunicato diffuso ieri al termine della riunione si spiega cosa e se qualche voce viene definanziata fornendo piuttosto l'elenco dei nuovi interventi. Da quanto si apprende dell'argomento non si sarebbe neppure discusso ieri durante la riunione. E che comunque i soldi sarebbero ancora sul 'capitolo' Ponte. Il problema sarebbe un altro: data la situazione finanziaria e il cambio di passo del Governo Monti rispetto al precedente non arriverebbero le nuove risorse necessarie bloccando di fatto la realizzazione del Ponte. Il Sole 24 Ore spiegava che nella seduta Cipe di ieri, che ha sbloccato interventi infrastrutturali per 6,2 miliardi, c'é stato "un doppio cambio di filosofia rispetto ai tre anni gestiti dal ministro Tremonti. Si favoriscono da una parte interventi diffusi sul territorio piuttosto che mega opere dai tempi lunghi; e dall' altra si definiscono piani dettagliati e già concordati con il territorio allo scopo di far partire prima possibile le ruspe". Il Cipe "ha definito l'elenco dei vecchi finanziamenti Fas Infrastrutture da revocare, in attuazione dei tagli disposti dalle manovre di luglio e agosto: sforbiciate complessive per 6,3 miliardi su 11 totali, fra cui spicca la revoca dei 1.624 milioni di euro assegnati nel 2009 al Ponte sullo Stretto, e mai né impegnati né spesi. A questo punto - conclude l'articolo - l' opera, che lamentava ancora una mancanza di finanziamenti per circa 6 miliardi su 8,5 di costo totale, torna in un cassetto". Il Ponte dunque, fiore all'occhiello del Governo Berlusconi, salta. Si lamenta l'ex ministro per le Infrastrutture Altero Matteoli: "registriamo ancora la sostanziale cancellazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Una decisione di chiaro segno politico contrario rispetto ai programmi del governo di centrodestra presentati ed approvati dagli elettori". E anche il deputato catanese del Pdl, Basilio Catanoso, parla di decisione "da irresponsabili". Ma molti accolgono con favore l'iniziativa: il leader degli industriali, Emma Marcegaglia, ritiene che la parte di decreto sulle infrastrutture varata ieri sia "interessante. Finalmente si finanziano le piccole opere, finalmente si parla di autorità dei trasporti, si tira via il Ponte sullo Stretto e quindi il nostro giudizio complessivo è positivo". E se da Marcegaglia arriva un giudizio positivo nel Pd c'é addirittura chi esulta: "addio Ponte sullo Stretto? Un'ottima notizia", afferma Rosa Villecco Calipari, vicepresidente dei deputati del Pd e parlamentare calabrese. Soddisfatto anche Ermete Realacci, responsabile Green Economy del Pd e il portavoce nazionale dell'Idv, Leoluca Orlando, che insieme al capogruppo in commissione Finanze, Ignazio Messina ribadiscono: "il ponte non è una priorità ma uno spreco di risorse". Infine Legambiente: "finalmente un cambio di passo".

    Calipari: Addio Ponte. "Addio Ponte sullo Stretto, ottima notizia", afferma Rosa Villecco Calipari, vicepresidente dei deputati del Pd a parlamentare calabrese. "L'opera simbolo del sogno-incubo berlusconiano - aggiunge - é finita. E i calabresi, i siciliani, gli italiani che amano l'ambiente, ne sono contenti. Nel decreto Crescitalia appena varato dal governo Monti che aspettiamo di conoscere nei particolari per dare un giudizio complessivo, è stato azzerato e definanziato il progetto del Ponte sullo Stretto. Si rendono così disponibili un miliardo e seicento milioni di euro da destinare a piccole opere sul territorio". "Mi auguro ora che quelle risorse producano immediatamente frutti per la viabilità di quella terra bellissima e difficile da raggiungere. E auspico che tutte le forze sane della Calabria - conclude - si mettano al lavoro perché progetti fattibili e utili siano realizzati riparando così all'immobilità di chi governa la Regione e soltanto adesso scopre il suo isolamento"
    Orsomarso: Calipari non conosce la Calabria. "Finalmente abbiamo registrato un intervento dell'on. Villecco". Lo afferma il consigliere regionale Fausto Orsomarso. "La deputata del Pd, che conosce molto poco la Calabria e probabilmente solo per elezione di collegio - ha aggiunto - non sa il lavoro che questa giunta regionale ha messo in campo per migliorare i collegamenti della regione con il resto d'Italia nonostante le difficoltà create a Roma da chi è al vertice delle società di trasporti ferroviari e aerei. Invece di fare la solita figura di chi non conosce il territorio potrebbe ogni tanto recarsi nella terra che le ha dato i natali per verificare quanto di buono il governo regionale sta facendo".

    Orlando: Ponte non è priorità. "Siamo soddisfatti per l'approvazione della nostra mozione sul Corridoio 5. Innanzitutto perché, grazie a Italia dei Valori, il governo ha fatto finalmente chiarezza, impegnandosi ad abbandonare una volta per tutte la costruzione del Ponte sullo Stretto". Lo affermano in una nota congiunta il portavoce nazionale dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, ed il capogruppo in commissione Finanze, Ignazio Messina. "In secondo luogo, perché - aggiungono - con la nostra mozione, rimangono comunque in piedi gli impegni per la realizzazione del Corridoio 5, che non si fermerà a Bari ma arriverà fino a Palermo non escludendo la Calabria. La nostra mozione, infatti, ribadisce non solo la contrarietà al Ponte ma elimina, al contempo, il nesso diretto tra la realizzazione di quest'opera e quella del Corridoio. Grazie, dunque, a Idv, la Calabria e tutto il Sud, potrà contare su investimenti e infrastrutture significative, escludendo il ponte sullo Stretto di Messina, opera faraonica e dispendiosa di cui il Mezzogiorno non ha bisogno", aggiungono Orlando e Messina". "Il ponte non è una priorità - concludono Orlando e Messina - ma uno spreco di risorse. Quello che serve, invece,come più volte ribadito anche dai nostri esponenti Calabresi è lo sviluppo di strade, autostrade, ferrovie, porti e aeroporti per il Sud, per creare condizioni di competitività sui mercati per le aziende del Sud. Vigileremo affinché il Governo mantenga fede agli impegni assunti".

    Lombardo: fondi dirottati su costosa Tav. "Pare che il Cipe abbia sottratto la copertura finanziaria necessaria per la costruzione del Ponte sullo Stretto che i Siciliani vogliono, mentre la si mantiene per la più costosa Tav che in Val di Susa non vogliono". Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo sul suo profilo di Facebook. "Se così fosse - aggiunge il governatore - possono brindare, tra Scilla e Cariddi, i Caronte che impongono un pizzo di 250 euro agli autotrasportatori disperati e gli aggiudicatari della gara per la realizzazione del Ponte che senza muovere un dito incasseranno milioni di euro di risarcimenti".

    Realacci: atto di responsabilità. "E' un atto di responsabilità del Governo Monti aver spostato le risorse di un'opera tanto faraonica quanto di dubbia utilità come il Ponte sullo Stretto di Messina", afferma Ermete Realacci, responsabile Green Economy del Pd, commentando la decisione contenuta nel decreto Crescitalia di tagliare tutte le risorse destinate al Ponte sullo Stretto. "Era un atto - aggiunge - che il Partito Democratico, anche in accordo con l'Ance, chiedeva da tempo, per destinare quei fondi a opere più utili per il mezzogiorno e per l'Italia. Opere sul territorio, cantierabili da subito e capaci di rilanciare davvero l'economia del settore".

    Catanoso "Bloccarlo è da irresponsabili". "Bloccare il Ponte sullo Stretto di Messina sarebbe una decisione da irresponsabili da parte del Governo che bloccherebbe ancora una volta le giuste attese del Sud e della Sicilia che, invece, vogliono risorgere". Lo afferma il deputato catanese del Pdl alla Camera dei deputati, Basilio Catanoso. "Si vuole lasciare queste comunità schiave dei potentati di vario genere - aggiunge Catanoso -. Gli italiani e i siciliani avevano scelto il centrodestra anche perché nel programma era prevista questa grande opera: una meraviglia che avrebbe riportato l'Italia all'attenzione del monde intero, Paese capace di progettare e promuovere grandi opere. Come accade in altre parti del mondo".

    Legambiente "Finalmente cambio di passo". "Finalmente un cambio di passo radicale sul fronte delle infrastrutture, dopo anni di politica a sostegno esclusivo delle grandi opere". Il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza accoglie con soddisfazione le decisioni prese durante la seduta del Cipe di ieri in merito alla revoca dei fondi destinati al progetto del ponte sullo Stretto di Messina e alle risorse sbloccate, invece, per l'edilizia abitativa e scolastica, la difesa del suolo e la manutenzione della rete ferroviaria. "Togliere i finanziamenti al Ponte - commenta Cogliati Dezza - mentre se ne sbloccano altri per la realizzazione di opere medio piccole e la manutenzione del territorio e della rete ferroviaria, che ne hanno tanto bisogno, è una decisione che risponde ai reali bisogni del Paese, in netta controtendenza rispetto alla precedente politica. Auspichiamo ora che il governo Monti proceda in questa direzione, chiudendo la società Ponte di Messina e mettendo una volta per tutte la parola fine a un progetto insensato. Ora è necessario aprire un confronto con Regioni e Comuni sulle piccole e medio opere, per ripensare gli interventi secondo obiettivi tecnico-scientifici corretti e di qualità". "Non possiamo però non sottolineare - conclude il presidente di Legambiente - che nelle misure per rilanciare l'economia è del tutto assente qualunque misura che sostenga e stimoli la green economy, l'unico ambito che oggi presenta a livello internazionale serie prospettive di risposta alla crisi economica e occupazionale".

    Giordano: Recuperare fondi per formazione. "Si pone fine ad un paradosso costosissimo. Quello secondo cui un pezzo del Mezzogiorno privato dall'infrastrutturazione di base, dovrebbe ospitare un totem alla volontà di potenza". Lo afferma in una nota il consigliere regionale dell'Italia dei Valori, Giuseppe Giordano. "La politica, grazie anche alla mozione di Idv - prosegue Giordano - sul Corriodio 5, torna ad essere lo strumento principe per organizzare razionalmente la vita della collettività. Alla Calabria servono servizi pubblici efficienti, una ferrovia moderna che la mette in rete col Paese e l'Europa, un'autostrada dignitosa e aeroporti non proibitivi per il costo dei biglietti. Perciò siamo dell'avviso che sia del tutto inutile che la Regione continui a tenere in piedi il finanziamento di cinquecentomila euro con cui attraverso Calabria Lavoro vorrebbe formare personale finalizzato alla costruzione del Ponte, cosi com'é tempo che abbandoni definitivamente la sua partecipazione azionaria alla Stretto di Messina".

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore