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    Funzionario Anas intercettato "Guai per questo crollo"

     

     

    Funzionario Anas intercettato "Guai per questo crollo"

    11 gen 12 ''Per questo crollo passeranno guai a non finire". A dirlo è Vincenzo Capozza, direttore dei lavori dell'Anas nell'appalto della variante di Palizzi della statale 106, parlando del crollo della galleria "Sant'Antonio", avvenuta il giorno stesso, il 3 dicembre 2007 e che solo per un caso fortuito non ha provocato vittime tra gli operai, riusciti a sfuggire in tempo. Capozza parla, intercettato dai Carabinieri, con Pasquale Carrozza, geometra della società Condotte, capo cantiere. Entrambi sono stati arrestati stamani. "Capozza - è scritto nell'ordinanza del gip - chiede cosa é successo, Carrozza dice che il fronte della galleria Sant'Antonino lato Reggio Calabria è franato su tutte e due le canne, gli dice che tutte e due le gallerie sono crollate, che adesso sono piene di terra. Carrozza a domanda specifica dice al suo interlocutore che avevano già scavato 300 e passa metri. Capozza dice che per questo crollo passeranno guai a non finire". Il crollo, scrive il gip "é indicativo dell'approssimazione con la quale è stato gestito l'appalto pubblico, nonché degli artifici messi a(p)punto per nascondere le frodi messe in atto dalla società appaltatrice nella realizzazione dell'opera pubblica in trattazione, con le complicità dell'organo di controllo dell'ente appaltante, ovvero il direttore dei lavori dell'Anas, che ha omesso i dovuti controlli e che, anche quando ha avuto modo di rilevare le inadempienze della succitata società appaltatrice, non ha adottato i dovuti provvedimenti o quantomeno informato i sovraordinati uffici dell'Anas". Secondo quanto scrive il gip, all'epoca dei fatti, il 2007, da alcune intercettazioni tra il project manager di Condotte Giovanni Parisi (indagato in stato di libertà) ed il progettista dei lavori di Condotte, Paolo Ricci (estraneo all'inchiesta), "si rileva la linea che la società sin dal primo momento dall'avvenuto crollo intende seguire per sottrarsi da ogni responsabilità, nonostante, come agevolmente rilevabile dal contenuto stesso della conversazione, Ricci abbia perfettamente compreso le cause che hanno portato, o quantomeno contribuito, al verificarsi del crollo della galleria Sant'Antonino, ovvero il mancato rispetto, nella realizzazione della succitata galleria, dei parametri progettuali previsti. Sintomatiche - scrive il gip - sono le parole di Ricci nel descrivere le cause dell'avvenuto crollo 'sono completamente fuori progetto .. l'arco rovescio doveva seguire il fronte e le gallerie dovevano stare a 50 metri .. se queste cose vengono sottostimate questi sono i risultatì. Altrettanto indicative sono le parole di Ricci allorquando descrive la linea che seguirà Condotte nella circostanza: 'no, daremo colpa alla montagna questo e' sicuro, è ovvio, però ..'"

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