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    Società Condotte: consapevoli infiltrazioni ma mai conniventi

     

     

    Società Condotte: consapevoli infiltrazioni ma mai conniventi

    11 gen 12 I dirigenti della societa' Condotte d'acqua, con sede a Roma, e dell'Anas, arrestati stamani dai Carabinieri, secondo gli investigatori erano consapevoli delle infiltrazioni mafiose negli appalti per i lavori sulla statale 106 ed avevano permesso ad una ditta ritenuta diretta emanazione del cartello formato dalle famiglie Morabito-Bruzzaniti-Palamara di Africo, di continuare a fornire calcestruzzo nonostante una segnalazione della Prefettura che li informava del pericolo di infiltrazioni mafiose. Si tratta del direttore dei lavori dell'Anas, Vincenzo Capozza, di 55 anni, di Locri; del capo cantiere della Società Italiana per Condotte d'Acqua, Pasquale Carrozza (50), di Melito Porto Salvo; di un impiegato amministrativo di cantiere di Condotte, Rinaldo Strati (50), di Siderno; del direttore di cantiere di Condotte Antonino D'Alessio (33), di Vico Equense (Napoli); del project manager di Condotte, Sebastiano Paneduro (51), di Catania; del direttore tecnico di Condotte Cosimo Claudio Giuffrida (57), di Catania. I funzionari, secondo l'accusa, al fine di favorire gli interessi economici della ditta I.M.C. di Costantino Stilo, ritenuta l'articolazione imprenditoriale delle cosche, non avevano estromesso l'azienda dall'appalto dopo la segnalazione della Prefettura, del 30 agosto 2007 che, invece, avrebbe dovuto portare all'estromissione immediata dell'impresa sulla base del protocollo d'intesa sottoscritto dalla stazione appaltante e dalla società appaltatrice con la Prefettura. L'estromissione ha avuto luogo solo il 12 novembre 2007, quando la Società Italiana per Condotte d'Acqua S.p.A., in seguito ai rilievi della commissione prefettizia, ha comunicato all'impresa fornitrice che, ai sensi della "clausola risolutiva espressa" inserita nella scrittura privata, la risoluzione del rapporto in essere "non era più suscettibile di alcuna deroga".

    Consapevoli ma mai conniventi. La Societa' italiana per Condotte d'Acqua S.p.A, di cui sono stati arrestati oggi tre dirigenti nell'ambito di un'operazione contro le cosche della 'ndrangheta della fascia ionica, sottolinea che i fatti oggetto dell'indagine risalgono al 2007 e che da allora non ha più partecipato a nuovi appalti in Calabria. "La società ed il proprio management - si legge in una nota - restano fiduciosi nell'operato della magistratura, nella certezza di non aver mai assunto la veste di connivente della criminalità organizzata". "Pur non conoscendo quali nuovi elementi abbiano determinato le gravose iniziative dell'Autorità giudiziaria nei confronti di alcuni dipendenti della società, si intende evidenziare - sottolinea Condotte in una nota - come gli accadimenti oggetto di indagine riguardino fatti passati risalenti all'anno 2007, già oggetto di precedenti verifiche ed accertamenti. Da allora, Condotte, con un radicale mutamento della propria governance e con l'adozione di un nuovo modello di amministrazione, ha ritenuto di non partecipare più a procedure di gara e a nuovi appalti nel territorio calabrese, portando a completamento esclusivamente gli appalti di cui era già aggiudicataria". In particolare, "per l'appalto di Palizzi, oggetto degli attuali provvedimenti dell'Autorità giudiziaria, in accordo con Anas, si è giunti ad una risoluzione consensuale dello stesso appalto, proprio nell'ottica di mantenere l'impegno di 'abbandono' del territorio calabrese". Condotte "ha sempre collaborato e collabora tuttora - conclude la nota - con le forze di pubblica sicurezza, denunciando tempestivamente i gravi episodi delittuosi di cui è risultata vittima (attentati, distruzione di mezzi, minacce ed addirittura uccisione e ferimento di propri dipendenti), che evidenziano lo sforzo del gruppo di vigilare per garantire la legalità senza scendere a compromessi con le organizzazioni criminali".

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